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Eva Gonzalès (parte seconda)
‘Un palco al Théatre des Italiens’
Olio su tela 97x 130 cm.
Museo d’Orsay, Parigi.
Questo dipinto fu presentato nel 1874 al Salón de París ma venne rifiutato.
Solo cinque anni dopo venne accettato perché nel catalogo della mostra Eva veniva presentata come allieva di Manet.
Con l’inizio della Belle Epoque ( 1870-1914 ), ci fu un boom economico non solo delle attività commerciali, delle industrie, della cultura, ma, soprattutto della vita mondana ed elegante.
Una leggera brezza quindi, capricciosa e frivola, soffiava in Francia nella seconda metà dell’Ottocento e la gente cominciava a riversarsi nei café, nei boulevard, nei teatri di Parigi.
Il teatro rappresentava il tipico luogo dell’intrattenimento, anche se il pubblico non osservava solo lo spettacolo in scena ma quello che si svolgeva nei palchi.
Il teatro quindi diventava un tripudio di eleganza ostentata di pettegolezzi e belle donne.
Tutto questo non poteva non esercitare un grande fascino per gli Impressionisti.
Molti artisti dedicarono le loro opere al teatro come ” Il Palco ” di Renoir (nella foto) “Donna in Nero all’Opéra” della Cassatt e, appunto, “Un Palco al Théatre des Italiens” della Gonzales, dove allestivano opere di artisti compositori come Rossini e Verdi.
Ecco il motivo del titolo.
“UN PALCO AL TEHATRE DES ITALIENS”
I protagonisti dell’opera sono Jeanne, la sorella della pittrice, e Henri Guérard un pittore e incisore che dopo qualche anno sarebbe diventato suo marito.
La coppia è colta mentre assiste a uno spettacolo teatrale: lei tiene in mano un binocolo da teatro e vicino ha un bouquet di fiori.
La coppia non si guarda negli occhi. L’uomo non segue l’opera, ma guarda altrove.
La donna è dipinta frontalmente con entrambe le braccia appoggiate alla balaustra
Cosa vede e pensa?
La sua espressione attenta segnala l’immersione nella musica. Suggerisce anche che sia infastidita da suo marito, appoggiata accanto a lei, con il petto gonfio.
Per finire, in primo piano a sinistra, è visibile una tenda rossa di velluto con frange dorate che da’ calore all’intera scena.
CONCLUDENDO:
Eva presentò l’opera in diverse mostre.
L’influenza di Manet su questo dipinto è innegabile. In primo luogo, spicca la tavolozza dei colori scuri, che fornisce un netto contrasto tra lo sfondo e Jeanne Gonzalès, che è dipinta con colori chiari.
Bruno Vergani
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