Il papavero, papaver, appartiene alla famiglia delle papaveraceae, è originario dell’Europa e dell’Asia.
Si tratta di una pianta annuale o perenne, a seconda della specie, molto diffusa sul nostro territorio, che cresce tra i campi e i prati sia coltivati che abbandonati, ai margini delle strade ecc, ad un’altitudine massima di 1.700 metri. Nonostante sia un pianta apparentemente molto delicata può produrre nel corso della stagione anche più di 400 fiori. Può raggiungere i 60 – 80 cm di altezza, ha un fusto eretto, sottile e ricoperto da una sottile peluria, che se viene spezzato produce una sostanza lattiginosa. Le foglie dentate di colore verde, ricoperte come il fusto da peluria, sono suddivise in segmenti lanceolati. I fiori, che sbocciano da maggio a settembre, sono di colore rosso porpora con l’interno di colore nero.
Sono estremamente delicati tanto che ciascun fiore perde i petali nel corso di un solo giorno.
Secondo gli antichi greci il papavero era il simbolo dell’oblio e del sonno perché lo stesso Morfeo viene rappresentato con un mazzo di papaveri in mano. Ma il papavero è anche il simbolo della consolazione .
La leggenda del papavero.
In un giorno nel mese di giugno, Proserpina, la bellissima figlia di Giove e della dea della Terra, mentre coglieva fiori in un prato di Sicilia, fu rapita da Plutone, dio degli inferi, che volle farla sua sposa.
Quando la madre di Proserpina, Demetra, venne a sapere che la figlia avrebbe trascorso il resto dell’esistenza nel mondo sotterraneo su cui regnava Plutone, si disperò e corse a chiedere a Giove di intervenire.
Giove, tuttavia, non fece nulla. Anzi, tentò di convincere Demetra della felice sorte che aveva avuto la loro figlia, divenuta regina. Ma Demetra non si lasciò lusingare e, presa dal suo dolore, cessò di occuparsi della Terra, tanto che presto ogni cosa avvizzì.
Giove, allora, cominciò a temere per la vita delle creature e pregò Demetra di tornare a compiere il suo dovere. In cambio avrebbe convinto Plutone a lasciare tornare sulla terra Proserpina per almeno sei mesi ogni anno.
Così fu e quando a primavera Proserpina tornò alla luce del sole, i prati si coprirono di erbe e fiori e tra le spighe di grano sbocciarono i papaveri, il cui caldo colore doveva ricordare a Proserpina la passione dello sposo che l’aspettava.
Donna Papavero
Vestita di fiamma con seduzione nel suo universo
Occhi neri lucidi del passato
con un presente da gustare
Corpo esile ma che spaventa per la forza delle spalle
Poi è bella
Non per il suo viso piacevole
E bella perché è semplicemente LEI…
Trandafira Nechita
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