Da Rose Rosse a Riccardo III

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Il mio amore non è fatto col cemento di una casa o con i veli bianchi di una sposa,
non è fatto di lenzuola al sole,
di carta filigrana, né di viole.

Il mio amore non si spiega con parole da poeta,
nemmeno con i gesti di un attore,
non è trasferibile, non muore,
il mio amore è fatto solamente

Col canto libero del mare
che il vento non riesce a soffocare,
il tempo non potrà modificare,
che tu non hai voluto mai sentire.

E come disse un vecchio pescatore:
“se avessi mille reti da gettare
due sole cose non potrai pescare,
l’amore e il canto libero del mare”.

L’amore è come il canto libero del mare.

Il mio amore è fatto di angoli di sera, di appuntamenti,
di portoni complici e accoglienti,
di progetti e baci quanti quanti…
io ti parlo adesso e tu non senti.

Spogliati gazzella come e quando vuoi, con chi ti pare,
ma non c’entra niente con l’amore,
un amore come lo stupore
di chi si è fermato ad ascoltare

Il canto libero del mare
che investe le montagne e le pianure,
respira forte senti il suo sapore,
perché ti ostini ancora a rifiutare.

È come l’entusiasmo dei bambini,
esplode non ammette condizioni,
così è il mio amore…non sa ragionare,
è come il canto libero del mare.

L’amore è come il canto libero del mare
e voglio dedicarlo a te.

Massimo Ranieri

Buon compleanno all’istrionico Massimo Ranieri.

Mi sento un ragazzino… L’elisir di giovinezza mi viene regalato dal pubblico. A fine di ogni spettacolo li aspetto in camerino, anche uno per uno: non potrò mai dar loro quello che hanno dato a me. Mi piacerebbe che mio padre, che non c’è più, potesse vedermi: lui non mi aveva mai perdonato di aver abbandonato la canzone per fare la ”persona seria”, diceva lui, ovvero per recitare.“.

Giovanni Calone, meglio noto come Massimo Ranieri, nasce a Napoli il 3 maggio del 1951. Cantante con decenni di proficua carriera alle spalle, attore di cinema, teatro e televisione, presentatore di successo, ha lavorato anche come doppiatore. È considerato uno dei personaggi dello spettacolo più apprezzati a livello nazionale. Nasce e cresce in una famiglia operaia della Napoli povera, il futuro Massimo, o Gianni, com’è chiamato da tutti. È il quarto di otto figli e il suo quartiere è il popoloso Pallonetto di Santa Lucia, molto popolare a Napoli.

Da bambino si dà da fare come strillone, forte di una voce già matura e dal timbro imponente. Non ancora adolescente fa il posteggiatore, cantando e suonando nei ristoranti alla moda, racimolando le mance di turisti e napoletani abbienti. Proprio in uno di questi momenti di lavoro, viene notato dall’autore di canzoni Giovanni Polito, affascinato dalla sua splendida voce.

Passano alcuni mesi e il piccolo “Gianni Rock“, come viene presentato nel 1964 all’età di appena tredici anni, incide il suo primo disco e sbarca in America, al seguito di Sergio Bruni.

Il piccolo cantante si fa valere a New York, meta principale del tour.

Dopo appena due anni, nel 1966, debutta in televisione con la bella canzone “L’amore è una cosa meravigliosa“. Non ancora maggiorenne, nel 1968, Giovanni Calone arriva a Sanremo e porta in finale il suo “Da bambino“.

L’anno dopo, canta “Rose rosse“, con cui vince la sezione principale del Cantagiro, dove ormai è uno dei più amati protagonisti.Nello stesso anno arriva secondo a Canzonissima, con il brano “Se bruciasse la città“, ma nell’edizione successiva, datata 1970, trionfa letteralmente con la canzone “Vent’anni“.

Intanto viene pubblicato il suo primo disco, che finalmente porta il suo nome d’arte, anche nel titolo: “Massimo Ranieri“.

Il cinema si accorge di lui e Mauro Bolognini lo sceglie come protagonista per “Metello”, dall’opera omonima di Vasco Pratolini. È il 1970 quando Massimo Ranieri, cantante e ora attore, si aggiudica anche il David di Donatello come miglior attore, oltre al Premio Internazionale della Critica.

Da questo momento in poi l’artista napoletano si dedica alla settima arte e fa seguire diverse interpretazioni, le quali risultano l’una più apprezzata dell’altra.

Intanto, il decennio degli anni ’70 è quello che gli apre anche le porte del teatro, altro suo grande amore.

Dopo aver recitato fianco a fianco con la grande Anna Magnani, nel 1971, nel film TV “La sciantosa“, Massimo Ranieri calca le scene al servizio di registi importanti.

Ma il 1988 è l’anno del suo ritorno in grande stile nella musica, con la vittoria del Festival di Sanremo con il brano, famosissimo e amato dal pubblico, “Perdere l’amore“.

Nel 1989 è presentatore, con Anna Oxa, del varietà TV “Fantastico 10“.

Da questo momento in poi continua ad incidere brani, partecipando alle varie kermesse nazionali, ma va segnalato soprattutto il suo debutto nel mondo dell’animazione, datato 1996, come voce del celebre protagonista del film Disney “Il gobbo di Notre-Dame“: qui, Ranieri dà la voce al famoso Gobbo della fantasia di Victor Hugo, Quasimodo.

Il 2006 è l’anno dei suoi quarant’anni di carriera, festeggiato con un doppio album dal titolo “Canto perché non so nuotare…da 40 anni“. Il lavoro raccoglie i suoi migliori successi e alcuni dei più bei brani d’autore degli ultimi vent’anni.

Nel novembre del 2009, gli viene consegnato il Premio De Sica per il Teatro.

L’anno dopo, esattamente nell’agosto del 2010, riceve anche il “Riccio d’Argento“, premio creato da Ruggero Pegna a Lamezia Terme, per il miglior live d’autore dell’anno, grazie a “Canto perché non so nuotare”… e “io c’ero ❤️”…

Angela Amendola

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