Da Merkel a Feltri… “ritorna una vecchia Germania”

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L’opinione di Vincenzo Fiore

Il timore e la paura correvano sui binari dell’alta velocità che non c’è!

Tutti, dagli esperti per primi, avevano messo nel mazzo delle loro carte, nel ventaglio delle loro previsioni la carta dell’ecatombe per le regioni meridionali.

Avevano previsto il definitivo azzeramento del nostro Mezzogiorno.

Invece no!

Il Mezzogiorno non è stato ucciso e massacrato dal Covid 19, ma semplicemente ferito.

Le strutture sanitarie hanno retto, e direi bene, anche per il numero nettamente più basso dei contagiati e degli intubati di alcune regioni del Nord.

Non è questa la sede per dire cosa non ha funzionato in alcune regioni del Nord, come la Lombardia, il Piemonte, la stessa Liguria.

Non ne siamo all’altezza anche per mancanza di notizie dirette al di là di quanto si apprende dai mass media.

Né tanto meno è nostro costume rilanciare fake news e fare giornalismo scandalistico!

Ci limitiamo a dire che forse il Sud è stato agevolato proprio dalla non mai risolta questione meridionale, dalla mancanza di quelle infrastrutture come la rete dei trasporti che automaticamente fa meno densità sociale, dallo stile di vita, da una inferiore densità abitativa, da un’atmosfera meno inquinata, dalla vicinanza delle campagne che rendono l’aria più respirabile e più salubre.

Per non parlare di come le regole del distanziamento sociale e dello stare chiusi in casa sono state maggiormente rispettate.

E qui molto ha giocato l’ironia del meridionale rispetto all’assioma del “Milano non si ferma”!

Botta di fortuna?

O era scritto nel libro del destino che così sarebbero andate le cose?

Questo non lo so!

Un fatto è certo, però!

Noi del Sud abbiamo pianto, noi del Sud abbiamo sentito il sangue raggelarsi nel vedere i camion dei militari colmi di bare, noi del Sud, che siamo su Facebook e abbiamo tanti amici del Nord nel nostro carnet dell’amicizia, ogni giorno abbiamo chiesto e chiediamo informazioni sul loro stato di salute, noi del Sud abbiamo aperto le porte dei nostri ospedali, vedi Palermo, vedi Bari a pazienti del Nord che oggi sono rientrati guariti nelle loro abitazioni.

E di questo ne andiamo fieri ed orgogliosi.

Altro che essere “inferiori”, caro Vittorio Feltri.

Chi è “inferiore” è solo e soltanto chi cerca notorietà su una tragedia!

E questo non è il meridionale!!!

E al suo «Attenzione, manutengoli ingordi, a non tirare troppo la corda, poiché correte il pericolo di rompere il giochino che finora vi ha consentito di ciucciare tanti quattrini dalle nostre tasche di instancabili lavoratori. Noi senza di voi campiamo alla grande, voi senza di noi andate a ramengo. Datevi una regolata o farete una brutta fine, per altro meritata» noi del Sud rispondiamo che di “manutengoli ingordi” ce n’è uno solo, ed è chi va alla ricerca di fama e gloria con la sua alta e profonda ingordigia.

E gli ingordi non sono certo i meridionali!

No, non sono i meridionali!

E ha ben scritto il bravissimo giornalista sportivo e gran signore, Riccardo Cucchi: “Ci ho pensato molto prima di scriverlo. Molto. Ma sono esasperato da tanto inutile rancore. La libertà di opinione è sacra e lui è un direttore. Io, solo un giornalista che ha cercato di fare il suo lavoro onestamente. Bene o male, non lo so. Ma Feltri mi ha stancato. Davvero”.

Ecco ci hai stancato per davvero…per davvero…per davvero!!!

Così come bene ha scritto in un lungo post su Facebook il noto scrittore partenopeo Maurizio De Giovanni: “Non è il fatto in sé. Perché non si può impedire a qualcuno di suicidarsi professionalmente, orinando su una carriera che ha avuto momenti di gloria e rinunciando per sempre a quella minima credibilità che qualcuno ancora gli attribuiva. Non si può impedire a qualcuno di fare il pulcinella (con la minuscola, per carità, la maschera ha ben altra dignità), prestandosi a una televisione spazzatura che è superata da decenni, col conduttore che finge divertita indignazione di fronte alle scomposte esternazioni ampiamente concordate in precedenza, che condivide pienamente senza il coraggio di esprimerle. Non si può evitare che un cosiddetto esponente della (sub)cultura condivida una mentalità ottusa, antistorica, curvaiola e sostanzialmente illegale e la esprima senza alcun argomento e senza alcuna logica”.

Così come bene ha scritto il deputato Francesco Cannizzaro :“Stamattina scorrendo la rassegna stampa mentre facevo colazione con i miei biscotti preferiti, gli Abbracci, non ho potuto fare altro che inviare tramite un post su Facebook un caloroso “abbraccio” a quel gran polentone di Vittorio Feltri, che mi sembra ossessionato dal meridione. Mentre lui ci insulta, noi siamo orgogliosi del nostro Sud e della nostra Calabria per aver curato nei nostri ospedali i pazienti giunti in condizioni critiche dalla Lombardia e proprio dalla sua Bergamo”.  

Così come bene ha detto il senatore Sandro Ruotolo: ”A Feltri occorre ricordare i due fondamentali articoli della Costituzione: l’art. 3: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e l’art. 2: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo. Quale che sia la Regione o zona geografica d’Italia in cui essi vivono. Feltri farebbe bene a studiare la storia del nostro Paese, anche prima dell’Unità d’Italia, e così potrà scoprire quanto poco inferiori siano i Campani e i Meridionali in generale”.

In ogni caso c’è solo da augurarsi che la tragedia del COVID-19 con la risistemazione del modello della sanità e degli interi comparti dell’economia meridionale possa essere l’occasione per far sì che i nostri giovani trovino occupazione nel nostro Mezzogiorno e non siano costretti ad emigrare.

Questa è la sfida che è davanti alla Politica del Mezzogiorno e agli imprenditori, piccoli e grandi del Sud!

E il tutto in barba a Feltri!

Vincenzo Fiore

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Vincenzo Fiore
Sono Vincenzo Fiore, nato a Mariotto, borgo in provincia di Bari, il 10 dicembre 1948. Vivo tra Roma, dove risiedo, e Mariotto. Sposato con un figlio. Ho conseguito la maturità classica presso il liceo classico di Molfetta, mi sono laureato in Lettere Moderne presso l’Università di Bari con una tesi sullo scrittore peruviano, Carlos Castaneda. Dal 1982 sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti, elenco Pubblicisti. Amo la Politica che mi ha visto fortemente e attivamente impegnato anche con incarichi nazionali, amo organizzare eventi, presentazioni di libri, estemporanee di pittura. Mi appassiona l’agricoltura e il mondo contadino. Amo stare tra la gente e con la gente, mi piace interpretare la realtà nelle sue profondità più nascoste. Amo definirmi uno degli ultimi romantici, che guarda “oltre” per cercare l’infinito e ricamare la speranza sulla tela del vivere, in quell’intreccio di passioni, profumi, gioie, dolori e ricordi che formano il tempo della vita. Nel novembre 2017 ho dato alle stampe la mia prima raccolta di pensieri, “inchiostro d’anima”; ho scritto alcune prefazioni e note critiche per libri di poesie. Sono socio di Accademia e scrivo per SCREPMagazine.

3 COMMENTS

  1. L’ odio che porta nel suo cuore (ammesso che abbia uno) fa del male prima a lui stesso. Vivere pieno di odio non è vivere, impara da noi feltri e vedrai che vivrai più felice. Comunque ti auguro ogni bene signor feltri .
    Bell’ articolo Vincenzo.

    • Penso che debba farsi tantissimi bagni di umiltà e chiedere migliaia e migliaia di volte “scusa”…e mi taccio!
      Grazie per l’apprezzamento, cara Angela Maria

  2. E’ un povero idiota scelto, non a caso da certa destra, che foraggia con i soldi e a piene mani, qualsiasi tentativo di destabilizzazione. Hanno solo trovato il cretino che faceva il loro gioco e lo hanno riempito di soldi purché spargesse fango su tutto e tutti. Quanto al Corona virus, non so la situazione vostra al sud caro Vincenzo, so solamente che in Veneto abbiamo un presidente di regione che pur essendo leghista e che vedo come il fumo negli occhi, da bravo opportunista e con furbizia dopo avere gridato all’attentato in un primo momento quando non voleva chiudere tutto, con un voltafaccia degno di un prestigiatore ha gestito la situazione in modo pragmatico accontentando tutti e consolidando la sua futura elezione bis alla presidenza della regione. Così tutte le cose non fatte o distrutte tipo sanità veneta una volta fiore all’occhiello sono passate nel dimenticatoio. Poi c’è da dire che per due mesi noi veneti abbiamo fatto i bravi e siamo rimasti a casa tranquilli e senza tante urla. Adesso vediamo cosa succederà.

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