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Da quando si sono salutati in aeroporto, Ralph non fa che pensarla giorno e notte.
L’avrebbe voluta contattare già da subito, ma non vuole risultare invadente, soprattutto in un momento delicato come questo.
Naturalmente Ralph, ancora non è a conoscenza della morte di Renato.
Trascorrono alcuni giorni e Luisella deve tornare a Londra per impegni di lavoro.
Le duole dover lasciare la madre, ma per fortuna, vi è Iris a farle compagnia….Cara e dolce Iris, compagna dei suoi giorni, avendola affiancata nei momenti sia di gioia che di sventura.
E’ un mattino come tanti, Ilaria si guarda allo specchio e vede la sua immagine riflessa, con le occhiaie e lo sguardo spento.
Attorno è il vuoto! Solamente un volto le sfiora la mente…L’unico uomo che in quel momento vorrebbe fosse lì…
<<Ralph, dove sei?>> Lo chiama con appena un fil di voce.
Sono le 10,00 del mattino, Iris, come di consueto, le prepara la colazione, e vedendola in quelle condizioni la invoglia a reagire proponendole di farsi bella, truccarsi, vestirsi ed uscire a prendere una boccata d’aria.
Ilaria accetta il suo consiglio e si prepara; eccola arrivare bella come sempre, malgrado il suo viso sia sciupato dalle lacrime.
Al momento che sta per uscire e si china verso Iris per salutarla…si ode il campanello della porta suonare…
<<Chi sarà mai, a quest’ora?>>
Si guradano negli occhi e con aria smarrita, Iris, si dirige verso la porta chiedendo chi fosse.
Si sente tossire un uomo, e subito dopo…
<<Sono Ralph, il tuo Angelo…Ricordi?>>
Ilaria è sconvolta, non ha parole ed invita Iris ad aprire la porta.
L’uomo appare con espressione radiosa, non essendo ancora a conoscenza della scomparsa del marito di Ilaria.
Ma quando nota le donne vestite in nero, molto provate, comprende subito cosa sia accaduto.
La sua espressione cambia repentinamente e si avvicina ad Ilaria, porgendole le sue condoglianze.
La donna è incredula, le sembra di sognare…
<<Sei, proprio tu Ralph? Grazie, grazie di esistere!>>
Fa uno slancio, gli si getta fra le braccia, tremante, e gli da un bacio sulla guancia.
L’uomo l’abbraccia stretta a sè, in segno di protezione, ed attende che sia lei a staccarsi…
C O N T I N U A…
[…] Credevo in te (Parte 25a) di Grazia Bologna […]