Sergio Leone diceva che Clint Eastwood non aveva che due espressioni: quella col cappello e quella senza il cappello.
Questa frase rimase storica perchè in effetti rappresenta un grande luogo comune sulla capacità di interprete di Eastwood, un attore che nel corso di tanti anni di carriera ha vestito personaggi diversi e caratterizzati da tante sfaccettature, spesso diretto da se stesso poi negli anni a seguire.
Una carriera lunga quella del grande Eastwood, icona del western e del poliziesco prima e regista prolifico poi, uno dei più grandi registi in vita possiamo anzi dire.
Protagonista di più di 60 film, regista di più di 40 pellicole, 4 Oscar: 2 per la regia e 2 come miglior film e alla carriera. Tutto questo grazie a Sergio Leone sicuramente che lo lanciò nei suoi film, ma anche grazie alle sue doti particolari e sfuggenti.
Per qualche dollaro in più e Il buono il brutto il cattivo insieme al primo film diventano “la trilogia del dollaro” e segnano la nascita del celebre Spaghetti Western, un vero e proprio nuovo genere cinematografico che si diffonde anche nell’America di John Wayne.
Dopo l’esperienza italiana Clint passa al personaggio del ruvido Ispettore Harry Callaghan, una pietra miliare del genere poliziesco del 1971 che segna l’inizio di una celebre saga.
IL NUOVO CLINT
Per anni non compreso e sottovalutato, il successo vero e proprio per Clint giunge più avanti e il salto di qualità arriva con i suoi film da regista, dagli anni ’90 in poi : pellicole intense ricche di personaggi ambigui, conservatori e soprattutto di antieroi.
Eastwood pone grande attenzione soprattutto al mondo femminile con una serie di titoli memorabili: Hilary Swank in Million Dollar Baby è sicuramente la più famosa figura di donna da lui rappresentata e il ruolo le valse infatti l’Oscar come miglior attrice.
Ma, anche, come dimenticare la Meryl Streep de I ponti di Madison County , interprete di una casalinga completamente stravolta dall’amore giunto all’improvviso; o la ragazzina cinese di Gran Torino, piccolo capolavoro e amaro ritratto della solitudine.
Quel che è certo è che Clint Eastwood in ogni suo film ha messo tematiche importanti, svelato scomode verità (in Mistyc River col trio all star Sean Penn , Kevin Bacon e uno straordinario Tim Robbins) e trattato con dolore anche temi difficili: la pedofilia e i traumi infantili), l’orrore dei manicomi (come in Changeling con Angelina Jolie), la disgregazione familiare, il tempo che passa inesorabile ( Gli spietati, Oscar per la regia).
Nel 2014 esce il suo 38° film da regista: “American Sniper.” La pellicola, con protagonisti Bradley Cooper e Sienna Miller, ottiene 7 candidature all’Oscar vincendone una. Negli anni successivi, Eastwood continua a lavorare dietro alla macchina da presa con film come “Sully”, “TheMule” e l’ultimo Richard Jewel.
Ha comunque sempre affrontato storie forti con la sfrontatezza del suo beffardo sorriso, ma anche con la delicata visione a volte di un fanciullo (A perfect world con Kevin Costner) che indossa una maschera di Casper e che cammina scalzo nei campi di grano.
Sandra Orlando
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