In streaming su Netflix “Bussano alla porta” è un film del 2023 diretto da M. Night Shyamalan, un nome che nel corso degli anni è diventato sinonimo di suspense e colpi di scena inaspettati.
Con una carriera che include successi come Il sesto senso e Unbreakable, Shyamalan è noto per la sua capacità di creare atmosfere cariche di tensione, e Bussano alla porta non fa eccezione.
Il film è tratto dal romanzo La casa alla fine del mondo di Paul Tremblay, un horror psicologico che affronta temi di paura, fede e sacrificio. La trama segue una famiglia composta da Eric (Jonathan Groff), Andrew (Ben Aldridge) e la loro figlia Wen (Kristen Cui) che si trovano in vacanza in una remota casa nel bosco.
La tranquillità della loro vacanza viene brutalmente interrotta quando quattro sconosciuti armati, guidati dal misterioso Leonard (Dave Bautista), bussano alla loro porta con una richiesta agghiacciante.
Gli sconosciuti sostengono che il mondo è sull’orlo di una catastrofe apocalittica e che solo un sacrificio da parte della famiglia può prevenire la fine del mondo. Questo scenario, che potrebbe facilmente sfociare nell’assurdo, viene invece trattato con estrema serietà, spingendo i protagonisti e il pubblico a chiedersi se le minacce siano reali o frutto di un delirio collettivo.
Shyamalan gioca abilmente con l’ambiguità, mantenendo lo spettatore costantemente in bilico tra la realtà e la paranoia. Questo è uno degli aspetti più affascinanti del film: l’incertezza che permea ogni scena, il dubbio che si insinua lentamente e costantemente. L’elemento soprannaturale, spesso presente nei lavori di Shyamalan, è qui meno evidente ma comunque centrale, poiché la vera minaccia sembra provenire non solo dall’esterno, ma anche dalle paure più profonde e inespresse dei protagonisti.
La scelta del cast è uno dei punti di forza del film. Dave Bautista, noto per i suoi ruoli in film action, offre una performance contenuta e complessa, incarnando un personaggio che è allo stesso tempo minaccioso e stranamente comprensivo. Jonathan Groff e Ben Aldridge, nei panni della coppia principale, portano sullo schermo un’emotività autentica che rende il loro dilemma morale ancora più palpabile.
Uno degli aspetti più interessanti del film è come Shyamalan riesca a bilanciare la tensione con riflessioni più profonde sulla fede e sul sacrificio. Il film solleva domande importanti:
Cosa saremmo disposti a fare per salvare coloro che amiamo e come la nostra percezione della realtà può essere influenzata dalla paura?
La casa nel bosco diventa quasi un personaggio a sé stante. Gli spazi chiusi e la fotografia claustrofobica accentuano il senso di isolamento e vulnerabilità, aumentando ulteriormente la tensione.
Dunque un thriller psicologico che conferma la maestria di M. Night Shyamalan nel costruire narrazioni complesse e ricche di suspense. Anche se il film potrebbe non avere l’impatto culturale di alcuni dei suoi lavori precedenti, rimane un’opera avvincente che invita lo spettatore a riflettere sulle proprie paure e convinzioni.