Ieri sera ho fatto due chiacchiere con un ragazzo “confuso in generale” ma soprattutto perchè alla ricerca di un lavoro che neanche lui sa bene quale possa essere.
I social, ho aperto un sito, ho fatto anche il barista, ho una laurea che non voglio usare e poi nessuno mi prende…
Il tema è generale e la confusione impera, specie quella dei “falsi miti”, dei moderni esempi da imitare, a cui ispirarsi…alimentata anche da ansie e paure – sempre più diffuse – di non essere all’altezza.
Credo (e spero) che alla fine la nostra chiacchierata gli sia servita e quindi ho pensato di condividerla con voi tutti.
Intanto – gli ho detto – occorre capire che ogni essere umano ha alcune “necessità di base” ed in particolare alimentarsi, vestirsi, ripararsi, curare la propria igiene e la propria salute.
Metterei anche fra i bisogni fondamentali “quello della compagnia” perchè può di certo essere piacevole star da soli ma almeno nel “momento del bisogno“, poter contare anche su un solo, vero amico, una compagna sensibile, empatica, diventa fondamentale.
Partendo da questi pochi elementi, il “termine lavoro” ancora non assume alcun significato poiché la “prima esigenza” cui non è possibile sottrarsi è “far qualcosa di lecito” per soddisfare quelle “necessità di base“.
Occorre quindi pragmatismo poiché la stessa “natura animale dell’uomo” gli impone di far qualcosa – di lecito ripeto e sottolineo – che gli permetta di avere risorse per alimentarsi, vestirsi, ripararsi, curare igiene e salute…senza attendere e senza demandare ad altri.
E oggettivamente non è per nulla difficile trovare qualche cosa da fare per ottenere quelle risorse, un reddito…senza necessariamente tirare ancora in ballo il termine lavoro.
Posso fare – ad esempio dove vivo – qualcosa che gli altri non preferiscono fare (come assistere gli anziani) o qualcosa che a parte me, nessun altro sa fare oppure prendere spunto dalle cose (bellezze, cucina, musica, panorami, storie, …) che i miei luoghi mi offrono per inventare il modo di generare reddito insegnando, vendendole, facendole conoscere a chi dei miei luoghi non è…tutto meglio se in compagnia.
E non è detto che ci debba essere sempre “qualcuno a dar lavoro a qualcun altro“…fermo restando che ormai vengono sfornati tanti di quei concorsi pubblici e le aziende cercano una marea di tecnici, artigiani, … che anche trovare “un qualcuno” a cui dedicare dietro compenso il proprio tempo e capacità “per fare le cose che mi dice di fare” non è particolarmente complicato.
Fare un “vero e proprio lavoro” è invece una cosa più seria e complicata perchè presuppone avere un sogno, degli ideali che vadano oltre il semplice reperimento delle risorse necessarie a sopravvivere…e a quel punto anche “lavorare” non è più faticoso, anche digiunare diventa una tappa verso una meta.
Chi ha degli ideali forti NON ATTENDE, NON SI SCORAGGIA e “lavora” anche con la febbre addosso,… perchè le proprie energie sono alimentate dal sogno…tanto prima o poi almeno un panino e un Vivin C arrivano di sicuro.
Anche assistere anziani può diventare un lavoro vero e proprio se per chi lo fa dare aiuto, allegria, conforto sostegno ad una persona avanti negli anni è un ideale di vita che alimenta di gioia la propria anima.
Ho quindi invitato quel ragazzo a “scavare proprio nella sua anima” per trovare in quale angolo stanno nascosti i propri sogni, in quali fotografie ricordava momenti di felicità, con quali persone aveva passato una serata divertente…
In fisica, il lavoro è l’energia scambiata tra due sistemi quando avviene uno spostamento attraverso l’azione di una forza o una risultante di forze, che ha una componente non nulla nella direzione dello spostamento.
Pertanto il lavoro ha le dimensioni di una FORZA APPLICATA con costanza lungo una determinata DISTANZA … temporale…presuppone uno sforzo e un tempo adeguato di applicazione…
E di certo non è solamente una prestazione fisica o mentale in cambio di una retribuzione finalizzata a trarre solo vantaggi economici ma il lavoro è l’atto della stessa autoproduzione dell’uomo, é cioè l’attività con cui e in cui soltanto l’uomo diventa propriamente ciò che egli è come uomo nella sua intima essenza, capace di immetterlo nella storia e in una dimensione collettiva e sociale, di libertà e di progresso.
Occorre ben comprendere che il lavoro é anche un valore cardine della società, fondamento essenziale del vivere civile, dovere e responsabilità di ognuno e di tutti.
Amo la definizione di lavoro inteso come scopo, impegno e responsabilità al fine di contribuire al progresso, alla coesione e al benessere sociale e, volendo allargare l’orizzonte, direi anche alla storia intera…nella consapevolezza che quanto oggi appare importante, potrà mutare col tempo e l’esperienza … ed allora PRONTI AL RINNOVAMENTO, A NUOVI OBIETTIVI.
Per diventare storia occorre non perdere tempo, andare nel Mondo con fiducia in sé stessi ed essere “guerrieri instancabili” inseguendo un sogno con onestà ed onore.
“Per seguire i propri sogni bisogna prima di tutto conoscerli“
(Prof. Giorgio Parisi)
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Quanta saggezza c’è in lei. Sicuramente
Il tanto materiale che ha fornito al suo interlocutore lo porterà a una introspezione che porterà a buoni frutti. Infatti oggi non mancano gli ideali però molti sono come quella casa costruita sul terreno e non sulla roccia. Buona vita a tutti i ragazzi che sono alla ricerca di stabilità e a persone come lei pronta a donare riflessioni
Grazie mille Angela Maria. Spero davvero poter ritrovare presto quel ragazzo ad inseguire i suoi sogni.
Pino De Nicola
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