“a tu per tu con…La poesia di Claudia Zuccarini

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La poesia di Claudia Zuccarini

Cos’è lo scrivere?

Io personalmente tantissime volte me lo sono chiesto, ancor di più da quando collaboro con ScrepMagazine.

La mia risposta?

Il voler comunicare con immediatezza e soggettività le mie sensazioni, i miei sentimenti.

E scrivere poesie?

La mia risposta?

Il mezzo più efficace per meglio modellare il più piccolo stato d’animo, la più piccola onda che increspa il cuore e smuove la creatività dell’anima.

Oggi ne parlo con Claudia Zuccarini, ancora sotto emozione per l’uscita della sua prima fatica poetica.

Fiore – Benvenuta su ScrepMagazine, gentile Claudia Zuccarini!

Complice l’amico fotografo Ennio Cusano, è un piacere intervistarti e dedicarti uno spazio su queste colonne.

Mi racconti dove sei nata, chi sei, cosa fai nella vita, oltre a scrivere?

Zuccarini –  Sono nata a Grottaglie, cittadina che porto nell’anima e nei sensi. Sono una donna che attraversa tutte le sfaccettature della vita e le rende bagaglio prezioso e leggero per proseguire il proprio percorso.

Insegno nella scuola primaria ed è un privilegio che mi regala un continuo contatto con lo stupore infantile verso ciò che ci circonda.

Fiore – Cosa ti ha portata a scrivere poesie? Da quanto tempo le componi?

Zuccarini –  Non mi sono mai chiesta, in verità, cosa mi porti a comporre poesie. 

È per me una forma di scrittura  spontanea e naturale che mi consente di portare alla luce in modo immediato ricordi, viaggi interiori o metafore esistenziali più generali.

Fiore – Chi è per te un poeta?

Zuccarini – Un poeta è colui o colei in grado di trasportare altrove il lettore,   un   giocoliere   di   immagini   e   parole   che   conduce   verso   un riconoscimento del mondo emotivo umano, andando oltre la“cornice” lirica offerta.

Fiore – Come vedono la società i poeti e gli scrittori? Che società  avremmo senza di loro?

Zuccarini – Rispondo con un aforisma che mi è caro e vale per qualunque

autore: “Lo scrittore è un lusso in ogni società, ma si tratta di un lusso indispensabile.” (Victor Sawdon Pritchett)

In una società sempre più frettolosa, tendente ad acquisire una cultura in pillole e aleatoria, i libri sono una risorsa inestimabile che permette di assaporare il racconto della realtà con ritmi diversi, dilatati, e con la possibilità di valicare la superficie del proprio vissuto.

Senza gli scrittori saremmo tutti più poveri e scarnificati.

Fiore  – Penso che il tuo primo libro, Di niente e di vento, possa essere stato per te come il primo amore che non si scorda mai. Mi puoi raccontare quali difficoltà hai incontrato per la sua pubblicazione e quale è stato il tuo primo pensiero dopo averlo avuto tra le tue mani?

Zuccarini –  La genesi di “Di niente e di vento” è stata lunga e si è sviluppata nel tempo sino ad arrivare ad una strutturazione organica e armoniosa, che dialogasse anche col linguaggio visivo ed artistico.

Scegliere   di   comunicare   con   un’illustratrice   professionista,   Chiara Anaclio, è stata un’esigenza scaturita dalla stessa natura dei componimenti e dalla mia costante passione per l’arte. Ne è nato uno scambio arricchente che ha favorito il progetto di pubblicazione con Campi di Carta, senza incontrare particolari difficoltà.

E, una volta sfogliato, ho provato l’incredulità di una madre che ha appena partorito ed osserva il proprio piccolo pensando: “Caspita, è reale, meraviglioso!”.

Fiore – Hai mai partecipato a concorsi letterari?

Zuccarini – Sì, qualcuno, talvolta ricevendo premi o partecipazioni nelle antologie dedicate ai concorsi stessi.

Fiore – Solitamente quali canali usi per diffondere i tuoi scritti?

Zuccarini – Più che diffondere, userei il termine condividere, ricorrendo prevalentemente   al   canale   più   antico   del   mondo,   le   persone.  

Poi ovviamente mi avvalgo delle piattaforme social più note come  Facebook ed Instagram o di altre forme di comunicazione, come questa tua gentile intervista.

Fiore – Viviamo un periodo privo di ideali e valori… secondo te cosa pensa la società dei poeti e della cultura in generale?

Zuccarini – Ritengo che non esista un’epoca priva di ideali o valori ed, anzi,   credo che quelli sostanziali rimangano tali mutando solo la modalità con la quale vengono espressi. In qualunque momento storico e a qualunque latitudine su questo pianeta, l’essere umano esprime necessità vitali dalle quali scaturiscono i valori e gli ideali, ad esempio essere amati ed accolti. Credo che, a tal proposito e seppure con maggiore distrazione, la società necessiti del conforto apportato dalla poesia e dalla cultura, tanto più nel momento in cui gli eventi geopolitici appaiono sconfortanti.

La cultura è una via di resistenza alle barbarie, per tutti.

Fiore – Ci sono differenze secondo te tra un poeta e uno scrittore?

Zuccarini – La poesia è una forma di scrittura, un genere letterario a tutti gli effetti, quindi non ritengo si possano disgiungere i termini poeta e scrittore. Un poeta è uno scrittore.

Fiore – A un giovane che si avvia alla poesia quale consiglio daresti?

Zuccarini – Consiglierei innanzitutto di leggere, tanto, di non escludere alcuna cultura letteraria nel proprio panorama di conoscenza. Un buon scrittore è sempre un forte ed attento lettore; diciamo che si acquisisce sempre più competenza nella scrittura quanto più si legge, sebbene la lettura e la scrittura siano due operazioni disgiunte.

Dunque leggere, scrivere e poi limare gli scritti.

Fiore – Qual è la tua opinione sulla politica italiana, relativamente alla gestione della cultura e dei beni patrimoniali del nostro paese?

Zuccarini – L’Italia è un paese talmente colmo di storia e cultura da rendere impervia la valorizzazione di ogni singola ricchezza. Credo che, ad esempio, i sistemi museali italiani siano molto cresciuti, rinnovando la propria struttura e rendendola fruibile per i visitatori del nuovo millennio. Molto ancora si può fare, soprattutto a livello territoriale, più circoscritto, per promuovere e diffondere la cultura nelle sue varie declinazioni. Nel nostro meraviglioso Sud bisognerebbe dare una spinta ben più incoraggiante agli eventi culturali, troppo spesso organizzati da associazioni   private   che   si   spendono   in   tal   senso.  

Auspico la realizzazione di una rete sistematica e ad ampio raggio che colleghi anche i centri minori in un circolo virtuoso di diffusione culturale, poiché anche le cittadine più piccole sono detentrici di storia e scrigni da scoprire e promuovere.

Fiore – Progetti per il futuro e sogni nel cassetto?

Zuccarini – Ne ho svariati e man mano li toglierò dal cassetto per far prendere aria. Sono progetti che si intersecano con i miei molteplici interessi: arte, creatività, scrittura, dialogo. Sto valutando la formula migliore per renderli concreti, interfacciandoli e mescolandoli.

Fiore – Da “Di niente e di vento”  si evince che vivi d’emozioni tanto da farne quasi un mantra. Cosa sono per te le emozioni?

Zuccarini –  La sfera delle emozioni e dei sentimenti è costitutiva di una sorta di bolla privata, uno spazio fondamentale nel quale posso aprirmi liberamente con coloro che mi sono vicini. I sentimenti condivisi con le persone care sono sostanza dei giorni, il resto è contorno.

Fiore – Stai lavorando a qualche altra raccolta? Se si, vuoi parlarmene?

Zuccarini – Continuo a scrivere quando posso, tra mille impegni.  

È  un nuovo percorso, un nuovo viaggio nel mondo ed in me stessa che presto o tardi avrà una sua forma compiuta, come è stato per “Di niente e di vento”.

Fiore – Secondo te la poesia ha futuro?

Zuccarini – Lo avrà sempre, perché la poesia riesce a traghettare verso la dimensione onirica, sognante, della quale abbiamo sovente un gran bisogno.

Fiore  – Ai lettori di Screp , oltre ai tuoi versi, quali poeti consiglieresti di leggere?

Zuccarini – Ah, son talmente tanti! Ho letto davvero di tutto e svariati sono gli autori che ho amato visceralmente, a cominciare da Pascoli, del quale   acquistai   l’opera   omnia   quando   ero   appena   liceale.   Non trascurerei alcun paese al mondo, ogni cultura e tempo si esprime con caratteristiche proprie. Un mini elenco che suggerirei: Montale, Pavese, Merini, Gualtieri, Szymborska, Cortázar, Salinas, Neruda, Hikmet, Lorca, Jiménez, Khayyâm e molti altri.

Fiore – Se dovessi scegliere tre libri fuor di poesia, quali consiglieresti?

Zuccarini – Questa è una domanda spinosa per me che sono lettrice accanita. Citerei ben più di tre libri o autori, ed anche tutti i saggi d’arte: Donne che corrono coi lupi – libro miliare che consiglio a tutti -, Calvino, Rodari, Verne, Terzani, Bulgakov, P. Roth, Hesse,  García Márquez, Saramago,   Deledda,   Morante,   Ginzburg,   Allende,   Gordimer,   Blixen.

L’elenco sarebbe infinito, a dire il vero.

Fiore – Il tuo “Di niente e di vento”  mi ha particolarmente toccato, mi ha emozionato, mi ha entusiasmato, mi ha fatto partecipare al tuo scrivere tanto da vedermi seduto accanto a te mentre creavi e costruivi le tue poesie.

Ti ho immaginata operaia  delle parole intenta a mettere le paroline una accanto all’altra per descrivere le Risacche, la Terra ferma, l’Oceano, le Sabbie mobili e l’Orizzonte nelle bocche e nei sentimenti degli uomini.

Mi sbaglio?

Zuccarini – Sono onorata di questa tua visione. Hai interpretato efficacemente il contenuto delle sezioni: vi è il flusso di vita illuminato dalla luce del mio sud, della mia amata terra. Mi auguro che i lettori apprezzino e si facciano trasportare da “Di niente e di vento”.

Fiore – Della tua raccolta di poesie quale vorresti dedicare ai lettori di ScrepMagazine?

Zuccarini – Dedicherei la lirica che presta il titolo alla mia raccolta.

Di niente e di vento

Carezzando i cigli delle stagioni

sfioreremo criniere di nuvole

 tra campi di cielo arati di fresco.

 Indovinando vite trascorse

 intrecceremo mani a guisa di cesti

sulla rena del nostro tacere.

Variopinte pance di tela,

 come ancelle in punta di piedi,

culleranno il nostro remare,

fatto di niente e di vento

tra costellazioni di sogni.

La poesia di Claudia Zuccarini

… a cura di Vincenzo Fiore

ScrepMagazine ringrazia il fotografo Ennio Cusano  per le foto e l’artista Chiara Anaclio per le illustrazioni.  

                                                                                            

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Vincenzo Fiore
Sono Vincenzo Fiore, nato a Mariotto, borgo in provincia di Bari, il 10 dicembre 1948. Vivo tra Roma, dove risiedo, e Mariotto. Sposato con un figlio. Ho conseguito la maturità classica presso il liceo classico di Molfetta, mi sono laureato in Lettere Moderne presso l’Università di Bari con una tesi sullo scrittore peruviano, Carlos Castaneda. Dal 1982 sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti, elenco Pubblicisti. Amo la Politica che mi ha visto fortemente e attivamente impegnato anche con incarichi nazionali, amo organizzare eventi, presentazioni di libri, estemporanee di pittura. Mi appassiona l’agricoltura e il mondo contadino. Amo stare tra la gente e con la gente, mi piace interpretare la realtà nelle sue profondità più nascoste. Amo definirmi uno degli ultimi romantici, che guarda “oltre” per cercare l’infinito e ricamare la speranza sulla tela del vivere, in quell’intreccio di passioni, profumi, gioie, dolori e ricordi che formano il tempo della vita. Nel novembre 2017 ho dato alle stampe la mia prima raccolta di pensieri, “inchiostro d’anima”; ho scritto alcune prefazioni e note critiche per libri di poesie. Sono socio di Accademia e scrivo per SCREPMagazine.

2 COMMENTS

  1. Ringrazio Screpmagazine, Vincenzo Fiore e coloro che ci leggono per la loro disponibilità e la stimolante intervista.
    Claudia Zuccarini

  2. Siamo noi, sono io che ringrazio te per esserti sottoposto al fuoco delle mie domande.
    Con tanta amicizia,
    Vincenzo Fiore

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