“A tu per tu con…” Manuela Lucchini

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(via telefono)

Manuela Lucchini

Manuela Lucchini nasce a Roma, dove risiede.

Laureata in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, iscritta all’albo dei giornalisti professionisti dal 1978.

Il quotidiano romano “Momento Sera”, la rivista settimanale “La Fiera Letteraria” e “Roma TV” i suoi primi approcci con il giornalismo.

Nel 1980 approda al TG1 come cronista e si specializza nei temi della medicina e della sanità, tanto da ricevere dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, su proposta del Ministro della Salute Girolamo Sirchia, la medaglia di Benemerita della Repubblica per la Sanità.

Conduttrice del tg della notte, di quello di “mezza sera” e delle 13,30.

Ha creato e condotto rubriche di medicina: “Tre minuti di salute”, “In…salute” e “TG1medicina”.

Attenta alle novità, ogni settimana è stata in diretto contatto via video chat, grazie al sito del TG1, con il pubblico su argomenti di medicina.

Manuela Lucchini, giustamente definita la “Signora Sanità del Tg1”, oggi è con noi, ben lieta di fare la sua apparizione sul nostro Magazine.

Fiore: La sua esperienza sulla rete ammiraglia della RAI è suddivisa in due tempi: la conduzione del TG e la creazione e conduzione delle rubriche di medicina.

Mi vuol parlare del clima che ha vissuto nei due tempi delle conduzioni?

Lucchini: La mia esperienza in Rai ha visto più fasi contemporaneamente.

Da semplice cronista, specializzata nel settore sanità, a conduttrice del TG1 e, dopo qualche tempo, autore di varie rubriche di medicina.

Ho lavorato per tutti questi settori con lo stesso enorme entusiasmo. Realizzare servizi per il tg mi permetteva di stare sul campo a contatto con la realtà, con la gente. 

Non nego che fui molto contenta quando l’allora direttore Nuccio Fava mi assegnò la conduzione del telegiornale: conduzione che è durata 23 anni. “Metterci la faccia” – per dirla in gergo – mi dava   maggiore notorietà e credibilità sia presso il pubblico sia presso i medici che andavo a intervistare.

La specializzazione con rubriche e videochat infine non solo mi ha dato grandissime soddisfazioni professionali ma soprattutto mi ha fatto sentire utile alla gente.

In moltissimi, per tutti questi anni, si sono rivolti a me  per chiedermi aiuto o  consigli. E questo aspetto umano, mi creda, mi ha dato tanto.

Fiore: Se fosse possibile riavvolgere il nastro del tempo cosa non farebbe?

Lucchini: Magari si potesse riavvolgere il nastro del tempo! 

Sarei meno timida nei confronti dei direttori.

E sì, ho sempre fatto valere poco i miei diritti anche se devo dire che, grazie alla mia professionalità, sono riuscita a fare delle cose bellissime come i reportage in giro per il mondo ai tempi dei congressi dell’AIDS, a diventare un “mezzobusto”  e, come ha detto lei, la “Signora Sanità del TG1”.

Fiore: L’ho sempre considerata una giornalista dotata di profondo senso della misura e di grande stile nel porgere le notizie.  Doti innate o inculcate da qualche suo maestro?

Lucchini: Non ho avuto un maestro in particolare ma un principio che ho sempre rispettato: mettermi dalla parte del pubblico.

Mi sono sempre domandata: se fossi io il telespettatore cosa vorrei sapere? E così mi sono sempre considerata una professionista al servizio degli altri e non una giornalista in cerca di sensazionalismo.

Da qui il rigore e la misura. E soprattutto la chiarezza nelle spiegazioni. Quanto allo stile nel porgere le notizie ti ringrazio per questo tuo giudizio.

Fiore: Le manca il rapporto televisivo con il pubblico?

Lucchini: Purtroppo sì. Mi manca moltissimo.

La telecamera, la notizia, la creazione di un servizio che ti dà soddisfazione alla fine diventano come una droga. Non riesci a farne a meno.

Fiore: Un episodio positivo e uno negativo del palcoscenico televisivo mai raccontati…

Lucchini: La più grande soddisfazione fu quando scoppiò la prima guerra del Golfo.

Era mezzanotte, io ero già in studio di fronte alla telecamera con il giornale già pronto.

Sembrava che per quella notte non dovesse succedere niente e invece un attimo prima della sigla un collega entra in studio e, concitato, mi dice: “Non leggere niente, i fogli che hai in mano sono già superati…. è scoppiata la guerra.

E così andai avanti in diretta per due ore, tra agenzie portate in studio dai colleghi a mano a mano che venivano trasmesse, e collegamenti in diretta con gli inviati che erano nei luoghi della guerra.

Due ore di adrenalina pura! Ma il giorno dopo una grande soddisfazione. Ho ricevuto i complimenti dell’allora direttore Bruno Vespa e anche di qualche collega dei maggiori quotidiani italiani.

Un episodio negativo? A dire il vero proprio non mi viene in mente. 

Fiore: Il nostro contatto è dovuto all’intervista concessami dalla fotografa messinese Elisabetta Pandolfino che ancora ringrazio.

Perché ha insistito tanto per averla sua ospite nella trasmissione “Medicina” il 23 novembre 2019?

Lucchini: Ho  conosciuto Elisabetta Pandolfino per caso.

Quando mi ha parlato del suo “scatto mentale” mi è sembrato subito una cosa nuova e affascinante.

Non essendo argomento del mio settore (infatti non è andato in onda nella mia rubrica) l’ho segnalato a Uno Mattina ma i colleghi non mi hanno ascoltato, l’ho segnalato a un altro giornalista che si occupava di tecnologia ma anche in questo caso niente.

Non mi rassegno e giuro a me stessa che avrei fatto senz’altro qualcosa. Elisabetta lo meritava.

Così prima di andare in pensione chiedo di poter fare un servizio per il TG su questo argomento.

Piace al direttore e va in onda.

La più felice fui e sono ancora io. 

Fiore: Da circa due mesi si è immersa nel mare della pensione.  Le è simpatica o antipatica la “signora pensione”? Come la sta vivendo?

Lucchini: …che brutto argomento hai tirato fuori! La sola parola “pensione” mi intristisce.

Non mi sento affatto una pensionata…

E’ stato un errore della carta d’identità: segnala una data di nascita che assolutamente non mi appartiene…

A parte gli scherzi, da una parte mi sono sentita finalmente libera e piena di energie per dedicarmi alle cose che mi piacciono (cinema, teatro, concerti, e poi equitazione in campagna) e per iniziare nuove avventure professionali.

Dall’altra il tg1 – che è stata la mia casa per circa quarant’anni – mi manca. Mi gratifica però molto il fatto che i miei colleghi mi chiamino quasi tutti i giorni per chiedermi contatti con medici, consigli, argomenti da proporre…

Insomma è un po’ come se in redazione ci fossi ancora io come punto di riferimento. 

Fiore: La rivedremo in TV?

Lucchini: Non voglio dire niente per scaramanzia ma è abbastanza probabile che torni in un’altra tv sempre con programmi che riguardano il mio settore.

Purtroppo ora con il fatto del coronavirus è come se il mondo si sia fermato: contatti, numeri zero, organizzazione del nuovo lavoro…

Quindi chissà cosa realmente mi riserverà il futuro.

Fiore: Quanto è utile la comunicazione sanitaria in TV?

Lucchini: La comunicazione sanitaria in tv se fatta bene, con rigore e serietà, è importantissima.

Purtroppo tante persone si improvvisano conduttori esperti ed escono fuori tanti programmi su questo argomento ma la superficialità causa più confusione che altro se non  veri e propri danni.

Per questo il pubblico dovrebbe essere educato a seguire solo le trasmissioni di un certo livello.

Fiore: L’Emergenza Coronavirus e i mass media: tra serietà, voglia di scoop e professionalità…

Lucchini:- Mi chiedi del Coronavirus. Si è detto di tutto di più.

All’inizio in pochi hanno capito la gravità della situazione (politici, giornalisti e anche molti medici), poi si è visto che la cosa era molto seria e non si poteva più trattare in modo superficiale.

Anche in questo caso – in TV – in tutti i programmi parlano tutti: attricette, ospiti sconosciuti, persone che non hanno alcun titolo che si “trasformano” in esperti.

Solo da qualche giorno quando si è visto che il virus si sta diffondendo con una velocità pazzesca e le terapie intensive non ce la fanno più a ospitare malati si cominciano ad aprire gli occhi.

Siamo in una emergenza gravissima mai vista fino ad ora.

Emergenza sanitaria alla quale seguirà una economica altrettanto grave.   

Fiore: Non ritiene che bisognerebbe porre l’accento in TV, magari creando un angolo informativo, sulla necessità che i cittadini abbiano più a cuore il senso civico visto il particolare momento che stiamo attraversando?

Lucchini: Si, ci vorrebbe più senso civico. Soprattutto tra i giovani che non capiscono quanto sia importante rispettare le regole per salvare le persone più anziane.

Ma non voglio terminare questa intervista con il brutto   pensiero del coronavirus.

Voglio guardare oltre, per me e per tutti voi, voglio sperare che questo incubo finisca presto e che sia servito a farci rendere conto che i valori della vita sono ben diversi da quelli che tv e social ci propinano tutti i giorni…(soldi, bellezza, successo facile…). 

E spero che vadano in porto i miei nuovi sogni professionali: tornare ad essere un volto della TV.

A conclusione di questa nostra piacevole chiacchierata, non mi resta che augurarti un futuro molto prossimo di nuovo in TV tra i tuoi tantissimi estimatori e ringraziarti, a nome mio personale e di tutto lo staff della redazione di ScrepMagazine, per aver detto sì ed essere tra i nostri lettori…e magari – ogni tanto – anche a parlar di medicina sul nostro magazine…

Aggiungo la mia felicità per aver intervistato “la Signora Sanità del Tg1” e uno dei volti intelligenti della comunicazione.

… a cura di Vincenzo Fiore

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Vincenzo Fiore
Sono Vincenzo Fiore, nato a Mariotto, borgo in provincia di Bari, il 10 dicembre 1948. Vivo tra Roma, dove risiedo, e Mariotto. Sposato con un figlio. Ho conseguito la maturità classica presso il liceo classico di Molfetta, mi sono laureato in Lettere Moderne presso l’Università di Bari con una tesi sullo scrittore peruviano, Carlos Castaneda. Dal 1982 sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti, elenco Pubblicisti. Amo la Politica che mi ha visto fortemente e attivamente impegnato anche con incarichi nazionali, amo organizzare eventi, presentazioni di libri, estemporanee di pittura. Mi appassiona l’agricoltura e il mondo contadino. Amo stare tra la gente e con la gente, mi piace interpretare la realtà nelle sue profondità più nascoste. Amo definirmi uno degli ultimi romantici, che guarda “oltre” per cercare l’infinito e ricamare la speranza sulla tela del vivere, in quell’intreccio di passioni, profumi, gioie, dolori e ricordi che formano il tempo della vita. Nel novembre 2017 ho dato alle stampe la mia prima raccolta di pensieri, “inchiostro d’anima”; ho scritto alcune prefazioni e note critiche per libri di poesie. Sono socio di Accademia e scrivo per SCREPMagazine.

2 COMMENTS

  1. Complimenti Vincenzo, sei riuscito anche questa volta ad essere perspicace, nell’intervistare la storica giornalista Manuela Lucchini.
    Manuela, una vera giornalista, che non si ferma davanti ad un dubbio, ma è riuscita ad andare oltre, quando molti Le andavano contro. Grazie, Manuela per aver creduto, studiato e raccontato il mio “scatto mentale” al Tg 1.
    Complimenti di vero cuore,
    Elisabetta Pandolfino

    • Gentile Elisabetta, ancora grazie per avermi creato il contatto con “la Signora della Sanità del Tg1”, “volto intelligente” della comunicazione, la giornalista Manuela Lucchini.
      Ancora una volta ho avuto modo di apprezzare lo stile, l’eleganza, il porgersi di una donna colta, preparata e molto umile.
      La mia felicità è enorme anche perché Manuela Lucchini è il volto che ho seguito per anni e che ho sempre apprezzato!
      Grazie, cara Manuela, anche a te per la tua massima disponibilità a mostrarti su SCREPMagazine.
      Ad maiora e buon tutto,
      Vincenzo

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