“a tu per tu con…” Donatella Moretti

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In esclusiva per ScrepMagazine

“a tu per tu con…” Donatella Moretti

Dopo averla persa di vista e ritrovata su Raiuno ospite di Serena Bortone a “Oggi è un altro giorno”, ho tentato tutte le strade per salutarla, rinverdire la nostra conoscenza, riprendere la splendida amicizia che mi portò ad ospitarla a Mariotto, borgo della Città Metropolitana di Bari, in occasione di una manifestazione locale e intervistarla per ScrepMagazine.

Tutti i tentativi, purtroppo, di volta in volta andavano a vuoto tanto che, nonostante la mia testardaggine, stavo per mollare le ricerche…

Ma la vocina del mio intimo mi viene incontro e mi dice di scorrere e leggere meglio tra i meandri della rete…

Santa rete, santa virtualità…

Ed oggi eccomi o meglio eccoci qui con lei…

Con chi?

Con Donatella Moretti, una delle voci più belle del panorama musicale italiano e inserita a pieno titolo nella storia della musica italiana.

Fiore – Quale insegnamento ti ha trasmesso la musica?

Moretti – La musica mi ha insegnato il “ben vivere”.

Fiore – Quanto si riconosce nella canzone di oggi?

Moretti – In alcune canzoni mi riconosco nei testi, difficilmente nella musica di oggi

Fiore – Quali insegnamenti o riflessioni hai ricavato dall’essere stata a stretto contatto con artisti del calibro di Fabrizio De André, Lucio Battisti, Franco Califano, Gino Paoli, Giorgio Gaber, Franco Battiato, Cristiano Malgioglio, Memo Remigi?

Moretti – È stato molto bello assistere al loro diventare grandi artisti, ma soprattutto persone umane e semplici che mi hanno saputo mostrare il loro quotidiano che di solito sfugge agli altri. Sono stati e sono instancabili sognatori.

Fiore – Il tuo viaggio di cantante è iniziato nel 1962, quando con il brano “L’abbraccio” ti aggiudicasti il primo posto della sezione “Giovani” nella primissima edizione del “Cantagiro”. Quali i suoi ricordi e le sue emozioni?

Moretti – Ero una bambina che desiderava cantare e mai avrei immaginato di entrare nelle grazie di Joaquin Prieto che mi dette la possibilità di cantare “L’abbraccio”.

Fiore – Il Cantagiro a cui hai partecipato varie volte con brani divenuti dei grandi successi ti metteva a diretto contatto con la gente…Quanto ha influito su di te il calore del pubblico che attendeva voi cantanti ai bordi delle strade?

Moretti – Come ti dicevo prima essendo una bambina ero molto sorpresa di tanto affetto e anche un po’ stordita da tanto affetto e calore.

Fiore – Il successo con il brano “L’abbraccio” ti procura il primo contratto discografico con la RCA a cui segue l’album dal titolo “Diario di una sedicenne”, arrangiato da Ennio Morricone e contenente dei brani di grande successo come “Quando vedrete il mio caro amore”, riproposto recentemente accompagnato dal videoclip firmato dal giovane regista Michele Vitiello. Perché la scelta di riproporlo? Che ricordi ha di Ennio Morricone?

Moretti – Ho scelto di riproporre il brano perché lo ritengo un brano ancora bellissimo. E grazie a Michele Vitiello è diventato anche un video carico di simbologia ed emozioni. Riguardo ad Ennio sono stata molto amica di lui e di Maria.

È stato un uomo serio, leale e un amico tanto umile e umano. Amava richiedere al bar di fiducia il cappuccino finto… un caffè lungo in vetro macchiato con il latte.

Fiore – Recentemente sei tornata sulla scena musicale, dopo una lunga assenza, con “Terra Persa”, un singolo scritto a quattro mani con Luigi Piergiovanni e di cui ci sono due versioni, una la elettro-pop prodotta dal Piergiovanni e l’altra in versione orchestrale arrangiata e diretta dal Maestro Luigi De Angelis

“È lei, la terra mia

calda come una fiaccola

fredda come una tenebra

mi coccola, mi illumina

è lei, la terra mia

dolce come una fragola

persa come una nuvola

smarrita ormai, tristissima”. 

Quale messaggio hai voluto lanciare al Paese Italia con questo motivo?

Moretti – Un messaggio di grande speranza.

Fiore – Sogni nel cassetto o in elaborazione?

Moretti – A breve uscirà un’opera molto particolare fra musica poesia e immagini. Si intitolerà ATTRAVERSARE LA VITA.

Fiore – Grazie, gentilissima e bravissima Donatella, per il tempo dedicatomi anche a nome del mio Direttore Editoriale, Giuseppe De Nicola, di tutta la Redazione di ScrepMagazine e dei suoi lettori…Un forte abbraccio e buon tutto per quanto stai realizzando…

Moretti – Grazie a te per avermi cercata con tanta insistenza e per l’opportunità datami di essere presente sul vostro interessante blog.

Vincenzo Fiore

Clicca sul link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:

“9 domande 9 a…” Mara Venuto, poeta e drammaturga

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Vincenzo Fiore
Sono Vincenzo Fiore, nato a Mariotto, borgo in provincia di Bari, il 10 dicembre 1948. Vivo tra Roma, dove risiedo, e Mariotto. Sposato con un figlio. Ho conseguito la maturità classica presso il liceo classico di Molfetta, mi sono laureato in Lettere Moderne presso l’Università di Bari con una tesi sullo scrittore peruviano, Carlos Castaneda. Dal 1982 sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti, elenco Pubblicisti. Amo la Politica che mi ha visto fortemente e attivamente impegnato anche con incarichi nazionali, amo organizzare eventi, presentazioni di libri, estemporanee di pittura. Mi appassiona l’agricoltura e il mondo contadino. Amo stare tra la gente e con la gente, mi piace interpretare la realtà nelle sue profondità più nascoste. Amo definirmi uno degli ultimi romantici, che guarda “oltre” per cercare l’infinito e ricamare la speranza sulla tela del vivere, in quell’intreccio di passioni, profumi, gioie, dolori e ricordi che formano il tempo della vita. Nel novembre 2017 ho dato alle stampe la mia prima raccolta di pensieri, “inchiostro d’anima”; ho scritto alcune prefazioni e note critiche per libri di poesie. Sono socio di Accademia e scrivo per SCREPMagazine.

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