A teatro con Anna Mingarelli

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Oggi incontriamo ANNA MINGARELLI – attrice, regista e pedagoga.

Nata a Ceccano (FR) nel 1981, dopo gli studi di musica e danza classica e jazz, a 17 anni inizia l’attività teatrale come attrice che nel 1999 la porta alla prima esperienza internazionale con la partecipazione al Festival d’Avignone in Francia.

Nel 2000 incontra il Teatro Potlach di Fara Sabina e nello specifico l’attrice Daniela Regnoli.

Qui ha modo di incontrare e studiare con l’ODIN TEATRET (Holstebro Danimarca) diretto da Eugenio Barba nello specifico con le attrici Roberta Carreri ed Iben Nagel Rasmussen.

Entra a far parte del Teatro Solis di Rieti diretto dal regista e pedagogo Hector Gustavo Riondet fino al 2005 dove per tre anni prosegue gli studi di teatro sperimentale e lavora per il teatro partecipando agli spettacoli prodotti e all’attività pedagogica del teatro stesso.

Da questo momento in poi il suo percorso artistico si identifica con il teatro sperimentale e con il teatro antropologico di ricerca.

Specializzandosi nelle tecniche vocali e nello studio del ritmo.

Percussioni, canti ed azioni fisiche, alcuni degli elementi frequenti nei suoi spettacoli e nei suoi seminari.

Dal 2008 lavora stabilmente a Rieti nel “TEATRO RIGODON” diretto dal regista e attore Alessandro Cavoli, identificandosi con il percorso artistico del Rigodon partecipando a tutti gli spettacoli, progetti ed eventi teatrali nazionali europei ed internazionali prodotti dall’ensamble, partecipando inoltre all’attività organizzativa del Rigodon in occasione di festival e rassegne teatrali.

Dal 2010 inizia anche la collaborazione con la Compagnia ERRARE PERSONA per gli spettacoli: “TOPALIA” “SANTISSIMA MIA” “NINETTA E LE ALTRE; LE MAROCCHINATE DEL ’44” (spettacolo ospitato nel 2015 al Festival “In Scena” a New York).

In questi stessi anni inizia lo studio del Flamenco, avviando una ricerca artistica insieme alla “bailaora” (danzatrice di Flamenco) Eva Cioccoloni.

Tale ricerca la porterà a firmare la sua prima regia nel 2016 con lo spettacolo “CUENTOS DE LA LUNA” dove vi partecipa come attrice e bailaora oltre che regista assieme agli artisti Riccardo Ascani, Eva Cioccoloni, AnaRita Rosalillo, Alessandro Di Cosimo.

Nel Luglio 2016 fonda REBELDIA TEATRO da lei stessa diretto.

La compagnia si occupa della formazione di attori, della creazione e produzione di spettacoli e progetti legati al sociale.

Forma la band “I VENTI E LA TERRA” insieme a Giancarlo Alonzi, Franco Bucciarelli e Marco Cristini e nascono spettacoli ed eventi:

”STORIE IN CAMMINO” – concerto spettacolo- è la prima produzione Rebeldia Teatro;

“IO LEGGO PERCHÈ” – spettacolo di teatro ragazzi;

“CANTO NEL VENTO” – concerto spettacolo ispirato alla vita ed alle opere di Gabriella Ferri;

“ANNA&MARLENE” – il progetto di teatro e musica in collaborazione con Simone Virgili e Daniele Sorrenti del CMF-collettivo miniera fonica. ” spettacolo scritto e diretto dalla stessa…

Nel 2018 è presente con un piccolo ruolo nel film “FAMOSA” diretto da Stefania Mortelliti e prodotto dalla PALOMAR.

Conduce inoltre un’intensa attività pedagogica all’interno delle scuole e nelle carceri maschili di massima sicurezza (Casa Circondariale di Frosinone – casa circondariale di Paliano) .

Organizza e conduce laboratori e seminari teorico-pratici per giovani allievi come:

CERCANDO LE OSSA PERDUTE – RICOSTRUENDO LO SCHELETRO – CANTANDO SULLE OSSA…

Ha collaborato con diverse compagnie teatrali e diversi registi partecipando a diverse tournée in Italia e all’estero. Anna Mingarelli è attualmente impegnata, con il TEATRO RIGODON, per “Matera 2019” con lo spettacolo DRUNKEN BOAT diretto da Alessandro Cavoli.

1) Come è nata la passione per la recitazione?

Il teatro per me non è una passione bensì un’esigenza. Sin da piccola sono stata abituata al mondo artistico, con la danza prima e con la musica poi. Feci esperienza di teatro per la prima volta intorno ai 16 anni in una compagnia amatoriale del mio paese. Ebbi la consapevolezza di aver messo il piede in un luogo “altro”, un luogo della mia anima che si palesava a sorpresa in quel momento. Non capivo e non mi chiedevo altro. Feci nel frattempo piccole esperienze amatoriali che mi portarono divertimento e bei ricordi. Fino a quando, al ritorno dal Festival d’Avignon in Francia, vidi uno spettacolo di un’attrice che poi sarebbe diventata la mia maestra. Quella fu “la chiamata”, iniziai a studiare con lei. Tutto si faceva più chiaro, avevo l’esigenza di coerenza e verità, può sembrare un paradosso lo so, ma il teatro è esattamente questo più un tocco di magia. Tante volte mi fa male ma non posso farne a meno. È un’esigenza, appunto, come bere, mangiare e fare l’amore.

2) Sei stata appoggiata dai tuoi in questa scelta?

No, assolutamente, soprattutto da mio padre. Non condivideva assolutamente la mia volontà di farne un mestiere. “puoi farlo per hobby” mi diceva. La mia mamma anche non voleva però mi assecondava. Con mio padre invece sono stati anni di scontri anche molto forti. Fino a quando si è accorto che davvero era diventato un mestiere ed è diventato un mio fan.

3) Ho ascoltato alcune tue interpretazioni, quali autori preferisci leggere, recitare?

Amo gli autori che parlano nel ventre delle persone. Non ne ho uno in particolare ma senz’altro Shakespeare, Marquez, Allende, Deledda, Morante…potrei continuare all’infinito.

4) Sei una attrice, come vivi questo momento così particolare, usi il tempo a disposizione per preparare nuovi progetti?

In questo tempo di isolamento sto cogliendo l’occasione di studiare, leggere, sentirmi, scrivere nuove idee. C’è un grande interrogativo sul futuro, ovviamente, il teatro ha bisogno di gente che lo guarda. Chissà che non nascano forme nuove, diverse, aspettando il momento di riabbracciarci tutti.

5) In un tuo post su fb ho letto che hai spiegato ai bambini la shoa. Come ci sei riuscita?

Sono all’interno di un progetto artistico che racconta della shoa ai piccini. La chiave utilizzata è quella del gioco. Il fuhrer diventa “Furio” perché è sempre arrabbiato, Benito Mussolini diventa “Bonito” perché crede di essere bello. Si sorride senza nascondere e senza indorare la pillola sulle atrocità avvenute.

6) Cos’è Topalia? Un mouse-cal??

TOPALIA è un MOUSicall che racconta la storia di due topoline star delle fogne di Broadway che si mettono in testa di voler diventare famose tra gli umani. Si scontreranno però con una serie di problemi. “portano malattie” è quel che dicono gli umani, la derattizzazione…alla fine riusciranno con l’arte nella loro impresa. È uno spettacolo per parlare di integrazione, ovviamente sorridendo.

7) Hai recitato in San Francesco d’Assisi di Jaques Copeau, ti ha arricchita umanamente questa esperienza?

Moltissimo. Ho interpretato la madre di Francesco. Una madre che vede andare via un figlio all’inizio creduto pazzo, che sceglie la vita povera ma che lei sostiene e difende. Nello spettacolo il regista ha voluto fossi io a pronunciare il Cantico delle creature durante la scena della morte di Francesco. Ho i brividi solo a ricordare la replica a Greccio(RI), paese dove il Poverello d’Assisi ha creato il primo presepe. Quella volta ho sentito Francesco essere con noi.

8) Reciteresti in un film?

Si, perché no! Già l’ho fatto, in verità ma è un’esperienza che rifarei volentieri.

9) C’è un autore teatrale che ti piacerebbe interpretare?

Brecht, vorrei creare uno spettacolo incentrato sui suoi personaggi e sulla sua idea di “politico”.

10) Descriviti con tre aggettivi

Accogliente, dura e paziente.

11) Pensi che appena finirà l’emergenza coronavirus potremo tornare alla vita cosiddetta normale?

In tutta sincerità mi auguro di no. Mi auguro che l’umanità e la politica abbiano imparato la lezione. Spero che l’isolamento sia stato occasione per curare e prendere consapevolezza di quello che siamo e soprattutto di ciò che abbiamo accanto. Correre meno e vivere di più. Riscoprire il vicino di casa, riscoprire la gioia di fare il pane a casa, riscoprire la voglia e la gioia di “stare” e basta.

12) Della Calabria e di Cosenza in particolare che ricordo hai?

Bellissimo. Sono stata accolta con grande rispetto e ospitalità. Sono stata piacevolmente colpita dalle domande dei bambini e dei ragazzi a fine spettacolo. Tutto era ben organizzato e nulla lasciato al caso. La compagnia di Cosenza che mi ha accolto lavora da tantissimi anni sul territorio scontrandosi con pregi e difetti comuni a molte città d’Italia ma ha creduto nel territorio ed ha fatto bene. Ho visto i ragazzi delle scuole e tanto mi è bastato per capire che un mondo migliore è possibile.

13) I tuoi progetti per il futuro quali sono?

Sto lavorando su diverse cose. Un nuovo spettacolo, progetti europei, nuovi concerti. Bisogna vedere, però, la nuova forma che il teatro prenderà alla ripresa di tutto.

14) Sei legata alle tue radici?

Sono molto legata alle mie radici. Sono parte fondante e fondamentale della mia persona e del mio percorso artistico. Spero sempre di mantenere i piedi ben affondati nella mia terra e di avere gli occhi sul mondo.

AD ANGELA

Grazie di cuore per queste domande.

Sono state per me occasione di riflessione, ricordo e consapevolezza.

Ti auguro le cose migliori, buon lavoro!

Grazie ancora

Anna Mingarelli

Grazie a te Anna, ricambio il tuo augurio e come te sono sicura che ci ritroveremo migliori.

1 COMMENT

  1. BRAVA ANGELA .HAI FESTEGGIATO IN MODO SCOPPIETTANTE LA DOMENICA DELLE PALME.SARA’ UN BUON VIATICO PER I TUOI INEVITABILI IMPEGNI EDITORIALI.AUGURI GIANNI CARUSO.

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