A Libri, Arte e quant’altro arricchisca l’Anima, l’ospite di oggi è la scrittrice, Scilla Salvi

127637

Siamo anime tormentate

da demoni creati su misura dai noi stessi.

M.P

Oggi nel mio spazio arriva un’autrice con il suo romanzo d’esordio. “Fiori Recisi. Storia di un’aspirante suicida”, edito da Scatole parlanti.

Da quello che ho compreso siamo di fronte ad un testo importante, in cui ritroviamo le fragilità umane. Una storia dove l’abbondono, il bisogno di amore aprono varchi nella protagonista tanto da riportare alla luce verità dolorose che erano state sepolte in lei… e ora riemergono nei suoi giorni, come demoni pronti a portarla ad un terribile epilogo.

 I tratti di pennello sono grossi ed essenziali, blu e rossi. Rappresenta un volto di donna, suddiviso in due metà. A sinistra l’occhio è inclinato in basso e sulla guancia c’è una lacrima a forma di vortice. Penso che rappresenti la porta verso l’abisso della follia. L’occhio destro è invece radioso, sembra volersi allontanare, prendere vita, abbandonare quel volto angosciato.Due anime diverse, che convivono, ma si respingono; la fuga dall’oblio che ci attrae. O forse solo una metafora di quello che la specialista può fare: salvare i pazienti da loro stessi. (Fiori Recisi: Storia di un’aspirante suicida di Scilla Salvi)

Benvenuta nel mio spazio Scilla. Quando è nata in te la passione per la scrittura?

Grazie per questa possibilità. Da piccola amavo scrivere, secondo gli insegnanti avevo un talento che andava coltivato. Raccomandarono ai miei genitori di farmi studiare lettere, convinti che sarei diventata una scrittrice. In realtà ho fatto un percorso di studi molto diverso, seguendo la mia grande passione per gli animali sono diventata veterinaria. A un certo punto, però, ho sentito il bisogno di ritrovare la mia creatività, di riconnettermi con una parte artistica sepolta. Ho fatto corsi di fotografia, pittura e teatro. Infine, ho trovato approdo nella scrittura.

Qual è il tuo autore preferito?

L’inarrivabile Vladimir Nabokov

Nella vita di tutti i giorni sei un medico veterinario e si sa: chi ama gli animali ha una spiccata sensibilità. La tua sensibilità ti ha aiutata durante la stesura del tuo libro?

Sono sempre stata sensibile ed empatica, due caratteristiche utili nel mio lavoro, ma anche nella mia vita sociale, che mi ha permesso di crearmi un bagaglio di esperienze molto vario, prerogativa utile per chi si accinge a scrivere un romanzo che parla di persone ed esperienze di vita.

Mi colpisce il sottotitolo: “Storia di un’aspirante suicida”, perché qualcuno dovrebbe ambire al suicidio?

Il suicidio è un tema che mi ha sempre colpita molto, suscitando in me sensazioni di angoscia e curiosità allo stesso tempo. Cosa porta qualcuno a pensare che togliersi la vita possa essere la soluzione? Ho provato a rispondere a questa domanda.

Fiori recisi. Storia di un'aspirante suicida - Scilla Salvi - copertinaTratti un argomento davvero delicato, cosa ti ha spinto ad affrontare questo tema?

Prima di essere una scrittrice, sono una lettrice e una fruitrice di storie. Mi piacciono libri e film con una componente psicologica e misteriosa, per questo ho deciso di approcciare questo filone.

Cosa spinge la protagonista Stella a cercar affetto, riparo nell’ immaginazione?

Stella è una giovane donna con un passato doloroso: ha subito il trauma dell’abbandono da parte dei suoi genitori e si è rifugiata in una dipendenza dall’alcol. I suoi amici immaginari provengono dal passato e l’hanno aiutata in un’infanzia permeata dalla solitudine, ma sono ancora presenti, perché separarsi da loro significherebbe perdere qualcosa di sé stessa.

Quanto c’è di Scilla in Stella?

Fiori Recisi non è una storia autobiografica, ma dentro ogni romanzo c’è qualcosa di chi l’ha scritto.

Una storia, da quanto ho letto, che tocca nel profondo la protagonista in cui emergono demoni del passato che riportano in lei ricordi e verità nascoste. La verità è sempre un bene conoscerla o è meglio convivere con qualche bugia?

A un certo punto del romanzo Stella inizia a ricordare. Questi ricordi le si ritorcono contro e più prova a raggiungere la verità più rischia di perdere sé stessa, in ogni senso. Il cervello umano può nascondere alcuni ricordi alla coscienza, perché troppo dolorosi e pericolosi, un fenomeno ben noto in psicologia che si chiama amnesia dissociativa. Credo che alcune verità sia meglio non conoscerle mai.

Se dovessi definirti con una sola parola, quale sarebbe e perché?

Poliedrica. Ho sempre avuto difficoltà a definirmi, perché in me convivono alcune caratteristiche e il loro esatto opposto.

Progetti futuri? Hai qualche altro libro nel cassetto?

Sto scrivendo un nuovo romanzo, ma visti i miei impegni lavorativi non so quando vedrà la luce. Sono una scrittrice che non ha mai tempo di scrivere, ma che non smetterà mai di trovarlo.

E giungo alla mia ultima domanda, di rito per i miei ospiti, quale messaggio vuoi lasciare ai tuoi lettori con questo tuo libro?

Da un lato voglio condurre il lettore nella mente di una ragazza con disturbi della personalità borderline, voglio sensibilizzarlo sul tema delle fragilità umane e provare a spiegare da cosa derivano. Nasciamo tutti uguali, come le api, quello che farà di noi un’ape operaia o un’ape regina è il tipo di nutrimento affettivo che riceviamo durante l’infanzia. 

Ringraziando Scilla Salvi per il tempo dedicatomi, ricordo agli amici lettori che possono trovare il suo libro a questo link

Intervista a cura di Monica Pasero

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here