La notte con le sue tenebre, avvolge il villaggio e tutto ciò che esso contiene.
Un’ombra si stacca furtivamente dal muro e segue un giovane ignaro.
Lui cammina a passi lenti e sicuri, è al sicuro, è il suo paese che conosce in ogni angolo, in ogni anfratto.
Niente può fargli del male, quella strada è la sua casa.
È nato e cresciuto lì. Conosce tutti in paese e tutti, conoscono lui. Non è in pericolo, anche se la strada è deserta.
E chi mai potrebbe fargli del male?
Intorno a lui, il silenzio è quasi assordante e l’ombra continua a seguirlo senza farsi notare. Le ciocie ai suoi piedi, quasi non fanno rumore, sembra più uno strisciare ovattato, i bianchi calzettoni, proteggono i suoi piedi dal freddo.
C’è intorno una pesante foschia e la visibilità è molto ridotta. Il giovane si stringe nel mantello. E cammina lento. Sereno. Fiducioso.
Ha appena vent’anni e ha lavorato tutto il giorno. Oggi le sue pecore hanno dato più latte del previsto, più latte significa più formaggi, più formaggi diventano denaro. Molti avventori passano da lui e acquistano i suoi prodotti.
È molto soddisfatto.
Di questo passo, potrà assumersi la responsabilità di una famiglia, diventare uomo, finalmente. Ma in questa notte buia, sa bene che un bicchiere di vino, bevuto in buona compagnia, non potrà certo fargli male. L’ombra lo segue.
È solo la luce fioca della luna a rischiarare il suo cammino ma se anche fosse buio pesto, non avrebbe problemi a raggiungere il luogo dov’è diretto.
Ma dove sta andando? La sua umile abitazione è a pochi passi da lui, ma non sembra che si voglia fermare. Infatti, lancia un’occhiata veloce alla porta chiusa, sua madre sarà certamente seduta al focolare, come ogni sera.
Si lascia andare ad un sorriso tenero mentre immagina sua madre con la testa china sul ricamo. Non è anziana ma la vita l’ha consumata. I capelli bianchi, raccolti sulla nuca però, la fanno sembrare una vecchietta senza età.
È rimasta vedova molto presto con quattro piccole bocche da sfamare. Lo ha fatto, con amore e dedizione. E quei quattro figli maschi, col tempo, l’hanno ripagata.
Hanno iniziato presto a lavorare, a spaccarsi la schiena perché non mancasse il pane in tavola.
Il più grande dei fratelli si è sposato, ha avuto una bambina e c’è da preparare il corredo (figghija ‘nte fasci, corredu ‘nte casci), così vuole la tradizione: figlia in fasce, corredo nelle casse.
Superata la casa, supera anche i pensieri, lascia la madre al suo ricamo e continua a camminare. L’ombra è ancora con lui.
Nell’Altopiano del Poro fa notte presto e la foschia è una costante.
I suoi passi lenti, lo portano davanti alla casa della sua innamorata e la immagina a pettinarsi i lunghi capelli scuri mentre pensa a lui. Non si è ancora dichiarato ma lo farà presto.
Il loro amore è fatto di sguardi e di sorrisi, niente altro. Il padre di lei è una roccia, sembra invalicabile ma controlla solo che nessuno osi fare del male alla sua bambina. Dovrà sbrigarsi se non vuole che qualcuno lo preceda.
È una fanciulla davvero bella e qualcuno potrebbe posare gli occhi su di lei. Domani, domani prenderà il coraggio a piene mani e depositerà (‘u zzuccu), il tronco davanti alla sua casa e dovrà sperare che il padre, lo porti dentro. Significherà solo che il padre accetta di maritare la sua amata figliola.
Ci sono delle regole e vanno rispettate se si vuole che la comunità supporti questo giovane di belle speranze. Superata la casa della sua innamorata, lascia che lei continui ad intrecciare i verginali capelli.
E i pensieri cambiano. L’ombra lo segue. Come fa a non accorgersi di quell’ombra?
Possibile che non l’abbia notata? Eppure lo segue da un po’. In effetti, lui, così preso dai suoi pensieri come potrebbe?
E quell’ombra è così silenziosa…
Lo vedo allungare il passo, forse è arrivato alla fine della sua camminata? Lo vedo dirigersi verso una porta, da dove arriva un vociare forte. Risate e musica. Adesso ho capito: sta andando a trascorrere del tempo con i suoi amici, all’osteria.
Cos’altro si può fare nelle sere d’inverno, dopo il lavoro?
Spalanca la porta, tutti si girano a guardare, interrompendo le loro parole.
Discorsi semplici che parlano di vitelli, agnellini e mungitura. Consigli su come migliorare la qualità dei formaggi e trarne vantaggi superiori.
Qualcuno allarga un sorriso e il giovane corrisponde, mentre mette il piede sull’unico gradino che lo porterà tra gli amici, l’ombra lo precede.
Infila la mano sotto il mantello e smuovendolo, si spande per l’aria un intenso odore di formaggio, di lavoro, e tira fuori la lira.
Suoneranno fino a tarda notte, con l’ausilio dei tamburelli. Si siede, l’oste gli mette davanti un bicchiere di vino rosso, l’ombra si siede accanto a lui e lui, dopo aver mandato giù un sorso, inizia a suonare una tarantella.
Qualcuno canta una canzone d’amore struggente, qualcuno balla muovendo i piedi sempre più velocemente.
Questa è la sua vita, questa è la sua casa e la sua ombra, lo sa benissimo.