Andrea Di Già, in arte Drew Kompas, ospite a “Arte e quant’altro arricchisca l’Anima”

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Non so se mi vedi, non so se sei qua…Ma Se mi senti ti aspetto, papàHo trasformato i miei sogni in realtà…

Drew Kompas

La musica è in grado di trasformare un dolore in un canto, diffondere mancanze e mutarle in melodie. L’artista di oggi ha un mondo immenso da raccontare e lo fa sia come scrittore che musicista. Nella sua musica si avverte tutta la sua rivalsa su una vita non facile. Un linguaggio forte che modula con la dolcezza del suo cuore. Arriva Andrea! Arriva dritto come una freccia puntata al cuore.

Nei suoi testi si sente tutta la sua ribellione, la rabbia e la voglia di rinascita. Esprime ciò che il suo cuore avverte, racconta la sua vita e in qualche modo abbraccia una vasta gamma di situazioni in cui vivono tanti giovani come lui.

La sua musica, i suoi testi sono un urlo verso un mondo, molto spesso ingiusto, duro che spezza legami e ci porta a vivere delusioni e smarrimenti. In ogni sua canzone si  sente tutto il legame con i suoi affetti più cari e nel contempo tra sogni e rabbia Andrea canta per tutte le persone come lui che vanno oltre a ciò che il destino fino ad ora gli ha messo innanzi, e spingono per ricevere da questo mondo il loro premio, perché nessun sognatore resterà mai deluso dalla potenza della sua perseveranza.

 

Ho compreso che poteva fare la differenza in uno dei momenti peggiori, proprio quando mi ero allontanato totalmente da me stesso! Un campanello d’allarme aveva cominciato a suonare. Stavo per la prima volta sperimentando l’ansia, che non era altro che la mia Anima che urlava di essere ascoltata, a quel punto, essendo in qualche modo obbligato da quelle sensazioni sgradevoli non ho potuto fare altro che ascoltare ciò che avevo dentro per capire chi fossi e da quel momento i miei “soliloqui” fluirono di getto fino a formare canzoni. Pezzo dopo pezzo mettevo sempre più in luce parti della mia anima, che non avrei visto altrimenti.

 

Nei tuoi brani c’è molto del tuo vissuto. In Radici “Effimera gloria” parli di tuo padre, si avverte tutto l’amore che avevi per lui? Ti va di raccontarci un vostro ricordo comune.

Un ricordo che mi viene in mente, che più mi è rimasto impresso, è quando una mattina, svegliandosi, ha scritto, per la prima volta un sogno che aveva fatto durante la notte. In quel sogno c’eravamo io e mio fratello, scomparso qualche anno prima. Lui era indaffarato a risolvere centinaia di problemi quotidiani e di conseguenza aveva rifiutato il nostro invito a prendere un caffè. Dopo qualche chilometro di corsa rimase bloccato con la macchina nel fango, non riusciva più a muoversi. Mio padre scrisse su quel foglio che forse per la prima volta aveva realizzato la più intima nostra natura, capendo che il caffè era solo una scusa per stare insieme e che davamo più importanza alle piccole cose; disse inoltre che io e lui avevamo una sensibilità maggiore che ci permetteva per natura di essere perle rare in quanto trasparenti.

Nel tuo brano Binario 8 racconti la drammaticità della separazione da tuo fratello, del distacco terreno. Che rapporto hai con la spiritualità?

Sì, tratto quell’ argomento in quanto secondo me le canzoni, oltre ad avere un effetto terapeutico, sono anche dei canali di dialogo con altre dimensioni più sottili. Credo in Dio, e mi viene spontaneo ringraziarlo in quanto esisto, percepisco ciò che mi si crea dinnanzi agli occhi come una sua opera. Come fosse un pittore che crea il mio presente, passato e futuro, e soprattutto lei, Martina, la figura che incarna l’amore; quando penso a questo non nascondo che mi verrebbe da inginocchiarmi a terra, piangendo di gioia gridando, Grazie!

L’amore per la musica si unisce a quello della scrittura, dopo la pubblicazione del primo Libro: La differenza tra il vedere e il guardare, edito dalla CTL Editore, ritorni con un racconto Fantasy, “Oltre il bosco. Lo strano caso dei sei che diventarono due.” Come è nata questa idea.

Questa idea è nata, come per le mie canzoni, in maniera istintiva. Non ho dovuto fare altro che volgere lo sguardo nel mio interno, ascoltare la mia anima che, come sotto dettatura, mi ha suggerito una storia e passo dopo passo si è formata come per incanto. Il desiderio era creare un qualcosa di facile comprensione, anche per i più piccini, in modo tale che anche i miei figli, un giorno, potessero comprendere la mia filosofia in maniera giocosa e divertente.

Tra i tanti rapper qual è il tuo preferito?

Purtroppo nessun rapper per quanto possa sembrare presuntuoso soddisfa la mia interiorità, dando il giusto cibo a mio parere meritevole per la mia anima. Per questo motivo non mi identifico nella dimensione del rapper.

Eminem dice: “A volte sento come se il rap fosse quasi la chiave per fermare il razzismo.”  Un tuo pensiero.

Penso che ci sia tanta ipocrisia tra gli pseudoartisti. Cercano a mio parere di farsi bandiera di ciò che permette loro di acquistare una fetta di pubblico ad ampio spettro. Difendono, come in questo caso, giustamente, una società multietnica, ma dall’ altro lato non hanno remore a giudicare in maniera violenta e volgare le “diversità” che dovrebbero essere invece difese; purtroppo troppe volte ho sentito veri e propri attacchi di body-shaming soprattutto nel mondo della musica.

“Bussola”, così hai sintetizzato il tuo nome d’arte. Hai una bussola speciale che ti indica la rotta in questo cammino. Vuoi parlarcene.

Come dicevo inizialmente, avverto uno dialogo con me stesso e questo mi dà, tramite le sensazioni e i pensieri, “una bussola” da seguire, e data la mia natura, i miei orizzonti sono inesplorati dai più; luoghi in cui non esistono ancora strade o cartelli di indicazione, quindi l’unico riferimento lo posso trovare dentro di me.

“Tu sei il solo mio senso autentico senza di te non esisterei non guiderei questa carne e scheletro” quanto è importante nella tua vita l’amore?

Per me l’amore è la cosa più importante in assoluto! Tutto è mosso dall’ amore e io vivo ed esisto per questo. La canzone da cui è tratta questa frase racconta ciò che penso a riguardo: percepisco la mia esistenza come un viaggio verso la Terra dove sono arrivato, affrontando un’attesa enorme per guidare un corpo alla ricerca di lei: il senso mio più alto per la quale ho deciso di affrontare il peggiore dei mondi possibili, affinché ricongiunti potremmo un giorno, mano nella mano, stare insieme per sempre. Oltre che con le anime anche generare l’infinito su questo mondo con dei figli che possano a loro volta generarne altri così in eterno, così che la nostra immagine sia sempre presente.

Ma chi è Andrea Di Già nella vita di tutti i giorni?

Andrea è una persona paradossalmente introversa, nonostante la dimensione luccicante della musica, mi piacciono la tranquillità e la pace. Sono anche una persona divertente, soprattutto quando prendo in giro i miei nipoti, sono come fratelli per me. Mi piace concentrarmi sulle cose semplici, le quali le considero le più grandi!

Progetti futuri?

Sogno paradossalmente di vivere nella tranquillità, lontano dai riflettori, in una casa in campagna insieme alla mia amata Martina ed ai figli; godere del lavoro della terra. Sogno una vita tranquilla in quanto affine alla mia natura semplice e vera. So che le vere gioie sono nelle cose più “piccole”, come dico anche nelle mie canzoni: per quanto questo possa risultare strano, ambisco all’ anonimato.

E giungo alla mia ultima domanda di rito per i miei ospiti e ti chiedo: nella tua musica qual è il messaggio che vorresti arrivasse a chi ti ascolta?

A chi mi ascolta vorrei arrivasse un messaggio di speranza, perché quando scrivo le mie canzoni è ciò che mi rimanda e spero lo sia per tutti gli altri, la mia musica cerca di fare tornare l’ attenzione verso ciò che passa inosservato ma che secondo me è veramente importante come le persone che abbiamo accanto, certamente più importanti di qualsiasi premio materiale che l’ illusione del successo sembra poterci dare, io sono qui involontariamente per far girar lo sguardo delle persone e a me stesso da un punto dell’ orizzonte lontano al punto immediatamente più vicino senza perdere di vista l immediato dove realmente si presenta il miracolo e c’è già tutto e oltre.

Ringraziando Andrea per avermi rilasciato questa intervista, ricordo agli amici di Screpmagazine che possono ascoltare i suoi brani sul suo canale Youtube cliccando qui

 Trovate  i suo cd su Spotify cliccando qui

Oltre il bosco a questo link

  Intervista a cura di Monica Pasero

 

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