La vita è fatta di momenti.
Più si vive e più i momenti davvero belli diventano rari…
Questa è la prima cosa che ho imparato vivendo.
La seconda è che l’Italia in particolare ma l’Umanità in generale “è il posto delle occasioni perse”.
Parlo del mio Paese, l’Italia.
Continuiamo a “raccontarci” che “siamo il Paese più bello del Mondo” e tutti, dal primo, il più bello, ricco e intelligente, all’ultimo, il poveraccio, cretino e “pure racchio”, non facciamo quello che serve per mantenerlo tale…in ordine e pulito.
Dal “TI AMO” scritto grande sulle mura aureliane, ai tronchi di fico con annesse erbacce che spuntano dalle medesime sgretolandole, fino alle bottigliette di plastica, mascherine usate e anche qualche assorbente “che allegramente adornano” Via del Corso.
Continuiamo a raccontarci che siamo creativi, studiosi, innovativi,…e poi?
Poi mandiamo in orbita – con Agenzia Spaziale Italiana – la flotta di satelliti per l’osservazione del pianeta più avanzata e potente del Mondo ma se una petroliera dopo aver scaricato il suo carico a Civitavecchia, tornando sciacqua le cisterne con l’acqua di mare – diciamo – nei pressi della bella costa della Sardegna, fatichiamo a mandare la Guardia Costiera ad arrestarli tutti e le “navi Castalia per la bonifica”, a prosciugare il petrolio e la sporcizia riversata in mare…per dirne solo una.
Cambiamo Governo e “rotta” poi come primo atto ci preoccupiamo di aiutare tutti coloro che – poveracci – hanno bisogno di “un ventimila euro di spicci” per le piccole spese quotidiane.
E, si badi bene, non mi importa approfondire la discussione se utile, bello, inutile, porta nero, aiuta mafia e spaccio,…no!
Mi pare un’altra occasione persa per iniziare in modo coerente questa nuova legislatura.
Come tanti, amo il mio Paese, la mia Regione, la mia terra.
Più del 50% delle discariche italiane oggetto di infrazione Ue è in Basilicata, eppure tutta la Regione conta una popolazione che non arriva alla metà di quella di Milano…per non parlare delle “discariche tombate”, quelle enormi pozze scavate di notte nelle quali vengono “tombate” ogni genere di porcherie, ricoperte di terreno e subito dopo seminate con tanti alberelli “a crescita rapida”.
Ma il bello è che sappiamo dove sono e possiamo sapere dove sono tutte e pure chi le ha fatte.
A Matera esiste il Centro Spaziale per l’Osservazione della Terra più evoluto d’Europa in cui sono custodite le riprese satellitari della superficie terrestre fin dagli inizi degli anni ’80 di TUTTI i satelliti radar e ottici in orbita.
Basta interrogare “il cervellone con annesso juke box di dati”, lanciando una attività di “change detection”, ovvero recuperare e confrontare le immagini dagli inizi degli anni ’80 fino a ieri sera per vedere “cosa è cambiato”, metro quadro per metro quadro, in questa Regione…un buco per infossare rifiuti non si scava in 10 minuti…e magari scopro anche tante altre “belle cosette” inattese.
Altra occasione persa? Sì…
L’altra sera ho partecipato ad un Convegno in cui si parlava di imprese e sviluppo socio-economico. Vorrei raccontare a titolo di esempio solo un episodio cui ho assistito.
A questo convegno ha partecipato – fra gli altri – anche un Amministratore pubblico il quale si lamentava del malfunzionamento della Pubblica Amministrazione in generale e più specificatamente, della farraginosità burocratica…ma, a suo dire, tutto ciò dipendeva dalla organizzazione interna della “macchina pubblica” non strutturata bene e non finalizzata al meglio.
Sono andato via prima perché tardi ed anche perchè un poco irritato.
Avrei voluto raccontargli che da vari decenni esiste un sistema che si chiama MBO.
MBO è l’acronimo di gestione per obiettivi (Management by Objectives). Si tratta di un metodo di gestione del personale che si basa sui risultati raggiunti a fronte di obiettivi prefissati. Gli obiettivi sono generalmente individuali ma in alcuni casi possono essere anche di gruppo.
Ovvio che presupposto è la precisa definizione di un organigramma in cui ad ogni posizione organizzativa corrispondano pesi, “cose da fare”, input da ricevere (dati e da chi), output da dare (dati e a chi).
Con questa premessa si può implementare un MBO dando ad ogni posizione organizzativa gli obiettivi di pertinenza, con relative penalizzazioni in caso di non raggiungimento e premialità in caso di raggiungimento.
Un obiettivo deve essere:
- Specifico, cioè che non lascia spazio ad ambiguità;
- Misurabile senza equivoci e verificabile in fase di controllo;
- Raggiungibile, l’obiettivo deve essere difficile ma realistico;
- Rilevante da un punto di vista organizzativo, cioè coerente con la mission aziendale;
- Ben definito nel Tempo.
Altra occasione persa? Sì…
Tutto si esaurisce nella partecipazione a questo o a quel convegno dove lamentarsi e scaricare colpe?
Tutto rimane solo finalizzato a conquistare visibilità, potere e poltrone in modo astuto, anche a costo di illudere “i votanti” che “IO ce la metto tutta” e “con NOI finalmente” qualcosa è cambiato?
Arriverà il momento in cui tutti la smetteremo di “collezionare occasioni perse”?
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