Voglia di mare

161213

DALLA TERRAZZA DEL PALAZZO

I giorni, ormai, erano lenti e monotoni, seppur pieni di molteplici incombenze, spesso noiose.
Le parole crescevano dentro la mente a dismisura, poteva leggerle anche sulle pareti celesti della sua camera.
Il sole di aprile era caldo e irradiava luminosità.
Senza pensarci troppo, Nina prese le chiavi e uscì.
Quell’idea la rendeva euforica è, a mano a mano che saliva le scale, pur con il fiatone, si sentiva leggera.
Con un’ulteriore sforzo, salì l’ultima rampa di scale, aprì con le chiavi la vecchia porta dalla serratura un po’ ostica, ma funzionante.

L’aria calda del primo pomeriggio, l’intensa luce, lo spazio infinito, causarono a Nina quasi un mancamento, e per un attimo, credette di svenire.
Poi l’euforia ebbe il sopravvento e Nina cominciò a correre per la grande terrazza.
Il senso di libertà era fortissimo e la città dall’alto le appariva ancora più magica, quasi irreale, se possibile ancora più bella.
Lo sguardo spaziava e in lontananza riusciva a scorgere l’altare della Patria.
“Dio” – pensò tra se e se – “Che vogliamo matta di passeggiare per Roma; mi mancano tanto quelle belle camminate”.
Poi con cautela si affacciò dalla grande ringhiera mentre il vento le spettinava i suoi lunghi capelli.
La malinconia la invase, ma non era quello il tempo di lasciarsi andare e, respirando a fondo l’aria primaverile, chiuse i suoi occhi.
Dopo pochi secondi però, si senti sollevare verso l’alto, sempre di più.
Impaurita aprì gli occhi e attonita, piena di sgomento, si accorse che stava volando sopra i tetti del suo quartiere, in sella ad un enorme gabbiano.
Nina tremava violentemente, nessuna parola le usciva dalla bocca, aveva paura ma allo stesso tempo si affidava al gabbiano che, maestoso e leggiadro, solcava il cielo azzurro senza nuvole.
A poco a poco Nina si senti protetta e al sicuro.
Remo, così si chiamava il suo meraviglioso amico gabbiano, la portò in riva al mare.
Con cautela Nina scese sulla spiaggia deserta della famosa località marina, Fiumicino; il mare le era mancato, aveva tanti bei ricordi di giorni e sere in compagnia di amici.
Era inverosimile non vedere nessuno e Remo, cogliendo la sua paura, le camminava vicino.
Nina era felice: l’odore del mare le riempiva i polmoni…

… e decise, come consuetudine, di levarsi le scarpe e i calzini, arrotolare i pantaloni ed entrare con i piedi in acqua….


Il suo viso era colmo di felicità.
Il contatto con il mare era per Nina come un abbraccio materno.
Remo sempre vicino a lei, con i suoi grandi, immensi occhi azzurri, la guardava estasiato.

Nina poteva sentire le sue parole tramite lo sguardo, il loro era un rapporto empatico e lei capì che quello sarebbe stato il primo di tanti incontri.
Adesso il futuro di colorava si nuove emozioni…
Sarebbero diventati inseparabili.

Antonella Ariosto

Episodio tratto dal mio libro:
https://screpmagazine.com/prodotto/nina-e-i-suoi-voli-antonella-ariosto/

Clicca sul link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:

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