Nelle case degli Italiani ma soprattutto all’estero, è sempre più sovente tenere oltre agli animali comuni come cani e gatti, animali selvatici di diversa natura, dagli esotici come iguane e camaleonti, ai felini come tigri pantere e leoni.
Ultimamente il numero di questi animali è cresciuto notevolmente, per moda o souvenir, per chi si reca in paesi esotici dove è facile acquistarli per pochi dollari.
Oggi un cucciolo di tigre per importarlo dalla Siberia o dal Bengala ha il costo di 30 mila euro, per importare un cucciolo di boa, invece, occorrono circa 500 euro.
Mi chiedo che senso ha tenere animali che dovrebbero vivere nel proprio habitat naturale e spaziare liberi nella natura, imprigionarli in una teca o in gabbia, oppure tenerli liberamente in casa in uno spazio ristretto rispetto a quello in cui dovrebbero vivere.
Per anni sono state fatte campagne dagli animalisti contro i circensi che adoperano gli animali selvatici per divertire le persone, costringendoli ad una vita mortificante in gabbie troppo piccole e condizioni disagevoli.
Quindi che senso ha tenere in casa un esemplare che soffre? A parere mio è pura cattiveria ed egoismo.
Da cucciolo può essere divertente adottarlo, giocarci, gioire insieme ed entrare con esso in empatia. Ma qualora diventa adulto richiederà di stare più in movimento e libero nel proprio ambiente naturale. Inoltre non bisogna sottovalutare la sua natura aggressiva che potrebbe rivelarsi in qualsiasi momento.
Allora che senso ha tutto questo?
Chi adotta questo genere di animali in Italia, sa per certo che va incontro a delle sanzioni perchè è illegale, per cui dovrà assumersi ogni genere di responsabilità e qualora l’animale abbia qualche problema di salute, dovrà essere in grado di curarlo da sè, poichè nessun veterinario metterebbe a repentaglio la propria incolumità.
Quindi quando si sceglie di introdurre un animale del genere in casa, diventa un impegno a vita e bisogna mettere in conto che, in caso di temporanea impossibilità del proprietario, diventerà impossibile trovare qualcuno che se ne prenda cura.
Grazia Bologna
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