Una giornata coi miei…

261004
Oggi sono stato al cimitero. Nel giorno dedicato ai defunti, ho visitato e ritrovato tutti coloro che conoscevo e non ci sono più.

Però volevo ancora stare un poco coi miei genitori ormai “andati via” da tempo e così ci sono ritornato.

Tutto chiuso, solo lucine, tante, dei lumini accesi…io da solo.

Ho cioè pensato di andare a “fare altre due parole” con mio padre Rocco, morto più di otto anni fa e mia mamma Maria Donata che lo ha raggiunto il 5 luglio dello scorso anno…

Forse chi mi ha visto fermo in auto davanti al cancello chiuso del Cimitero del mio paesino lucano, avrà pensato ad un aspirante stregone, uno di quelli che fanno i loro riti nella notte dei morti.
No, no…!!!
Io ero lì per “fare due parole” coi miei …semplicemente…da solo.
Le loro lapidi vicine si vedono lo stesso fra le sbarre nere del grande cancello del Cimitero, anche quando è chiuso.
Beh il dolore per la loro scomparsa c’è sempre, a volte insopportabile, sempre forte.
Poi quello per la recente scomparsa di mia madre è ancora davvero forte!
Col tempo si cresce, si matura e si accetta anche la morte perché è parte della vita stessa.
Già…parte della vita.

E così sotto una luna nuova tutta gialla, ho immaginato e forse visto anche il puntino rosso di una sigaretta, dall’odore aspro tipico di una “Nazionale Esportazione” una di quelle del pacchetto verde con una nave nera sopra, quelle che ogni tanto fumava anni fa mio padre con mamma arrabbiata che ogni volta gli diceva “voglio vedere quando la finisci con quelle schifezze! “…
E dietro una nuvoletta di fumo,… loro…e il dolore un poco svanisce nella gioia di saperli insieme, di nuovo “sposi in cielo”.
Ciao mamma ciao papà. Beh? ”…
Come al solito dopo il loro veloce e rassicurante  “Tutto bene ”, mio padre mi dice:
Tu come stai, come va? ”… E mamma allunga la testa per vedere bene i miei occhi se hanno o no lacrime prepotenti…
E mentre una striscia di nuvole bianche, simili a un lenzuolo trasparente, attraversava la luna in questa strana sera, io ero felice di “fare due parole” con i miei di nuovo insieme, di nuovo “sposi in cielo”.

Così ho raccontato loro le prime cose che mi sono venute in mente … che fa caldo  nonostante sia novembre, delle alluvioni, che il vigneto purtroppo è ormai vecchio, che di vino ce ne sta ancora ma quest’anno “uva poca”… ma mio padre mi ha interrotto chiedendomi:
E ma qual è il senso?”… tirando una boccata alla sua Nazionale che ormai da tantissimi anni non fumava più e con le occhiatacce mia mamma come sempre nervosa nel vederlo fumare.
Sono rimasto spiazzato e come un alunno interrogato alla cattedra, ho iniziato a guardare in alto quella luna gialla in cerca della risposta giusta.
E poi dopo un poco ho detto loro: “Il senso è l’amore. Non hanno senso le case, il vino, l’Italia, le stupende coperte all’uncinetto fatte a mano da mamma, figli e lapidi ma io credo che il vero senso della vita sia lasciare negli altri una traccia tangibile del proprio amore per loro. Un albero piantato da voi io continuo a coltivarlo per alimentare nel tempo il filo dell’amore che ci lega e che si concretizza anche in quell’albero, in quel mattone, in quel modo di scuotere la testa, in quel centrino al chiacchierino…”.
Ed è quello che faccio giorno per giorno tutti i giorni, spaccandomi la schiena, cercando di realizzare l’ottimismo e l’energia, la voglia di lavorare e di fare con lo stesso silenzioso ed orgoglioso rispetto che avevano loro dietro quei sorrisi complici, nei loro occhi pieni l’uno dell’altro, insegnando gli stessi valori ai miei figli…che spero prima o poi capiscano…
Ma non saprò mai se ho risposto bene perchè dietro una nuvoletta di fumo, senza parlare, sorridendo, come facevano sempre verso di me, mamma e papà sono svaniti.
Me ne sono andato che erano le 21.30 ripensando alla Messa della mattina e al Sacerdote Don Antonio che stranamente alla predica aveva esordito dicendo “Qual è il senso”.
Confesso di essere rimasto basito ma poi ho ripensato alla sua predica e mi sono convinto di aver risposto proprio bene ai miei genitori.
Nulla ha senso se ad ogni cosa un senso non lo date voi stessi e per ogni cosa non troverete mai alcun senso se non vi guiderà l’amore…e loro si amavano davvero, in silenzio, senza fronzoli, in un modo così intenso e profondo che solo oggi riesco a malapena ad intuire.
Se non avete amore da donare, attorno voi, non riceverete amore nemmeno oltre ogni aldilà…Ciao Mamma…Ciao Papà…non siete lì in quelle tombe…siate qui dentro di me.

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