Un treno per due

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Quella mattina Flavia era arrivata presto alla stazione Termini, aveva addosso una strana agitazione, quella notte non era riuscita a dormire nemmeno un po’.

Alle 6 era già in piedi, dopo aver bevuto il suo caffè.

A Flavia piace ammirare il paesaggio mentre assapora il caffè.

È novembre inoltrato, le foglie pigre cadono al soffio del vento e il cielo regala sprazzi di luce. Gli animali si ritirano, le piante si addormentano per poi rinascere, il mondo lo si scorge anche dal varco di uno scuro socchiuso. Flavia andò in camera da letto e si preparò con molta attenzione. Era molto bella nel suo tailleur rosso. Indossò le décolleté nere e spruzzó intorno a sè il profumo che adorava.

Chiamò un taxi che pochi minuti dopo giunse. Il suo treno era alle 11, ma lei si recò in stazione molto prima, aveva sempre il timore che le potesse succedere un contrattempo e non fare in tempo.

L’aria non era ancora fredda, scese dal taxi e si avviò trascinando il suo trolley rosso ,verso la stazione. C’era confusione quel venerdì, tanta gente sostava davanti ai negozi che avevano vetrine con addobbi nuovi.

Entrò nella libreria e chiese alla ragazza seduta alla cassa, se poteva lasciare il trolley, senza doverselo trascinare tra i reparti.Alla risposta affermativa, lo mise da un lato e si recò tra gli scaffali a scegliere dei libri da regalare. Lei amava regalare dei libri, ma amava anche riceverne in regalo. Scelse delle novità, appena pubblicate per il nonno, dei romanzi classici per la mamma e dei libri sulla gravidanza per la sorella.

Era ancora presto per l’arrivo del treno e si mise a passeggiare nervosamente, sempre tirandosi dietro il trolley. Si guardava attorno un po’ smarrita, l’attesa era snervante. Flavia non sapeva ancora che la sua vita sarebbe cambiata proprio lì, davanti quei binari. Non sapeva e non immaginava che Fabrizio avrebbe preso lo stesso treno per Torino.

A Flavia piacciono le stazioni, le piacciono i luoghi in cui la gente si ritrova dopo lungo tempo. Le piace osservare la folla, le persone che arrivano e che hanno qualcuno che le aspetta. Le piace osservare gli incontri, gli abbracci, gli occhi e i sorrisi felici delle persone attorno a lei.

Ma c’è anche chi parte,ha visto gente salutarsi velocemente con strette di mano, ma ha visto anche abbracci lunghissimi tra coppie. Ha visto coppie parlare tanto, come se le parole dovessero riempire il periodo dell’assenza, della mancanza.Ha visto anziani piangere per la partenza di un figlio o di un nipote, ma anche nonni in arrivo con grossi pacchi regalo in mano. Le stazioni sono luoghi in cui si sosta poco o tanto, ma da lì si torna a casa, proprio come stava per fare lei.

La voce stava annunciando l’arrivo del suo treno. Poche ore e sarebbe tornata nella sua stanza, avrebbe dormito nel suo letto.Flavia trovava grosse difficoltà ad addormentarsi in un letto non suo, stanotte avrebbe riposato serenamente nel suo.Salita sulla carrozza cercó il suo posto, e all’improvviso ebbe un tuffo al cuore.

Fabrizio Corsi era seduto al posto di fronte il suo. Si guardarono e scoppiarono in una fragorosa risata. Erano sorpresi e,mentre il treno partiva, Flavia finì addosso a Fabrizio nell’ilarita generale.

Il viaggio fu piacevole, i due si raccontarono tanto, anche quando si recarono al vagone ristorante. Avevano entrambi fame…

Angela Amendola

Clicca sul link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:

Lei mi parla ancora

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