Ci sono state tolte molte cose: la prossimità, gli abbracci, le strette di mano, i baci e persino i sorrisi…
Lo schermo grigio su cui siamo proiettati non trasmette più nulla nel suo palinsesto.
È come se all’improvviso tutti i canali attraverso cui l’essere umano veicola l’amore fossero stati oscurati.
Quando esco di casa mi guardo intorno e non riconosco più le persone.
Mi sembrano spente, tristi, tutte uguali, automi sospesi in un mondo asettico come le mascherine chirurgiche che indossano.
Provo a sorridere dietro il mio pezzo di stoffa colorato ma loro non mi vedono… allora faccio un cenno con la mano e tiro avanti a testa bassa portandomi la sofferenza a casa insieme alla spesa.
Ma un sorriso non si può ingabbiare…
Questo dono meraviglioso per chi lo fa e per chi lo riceve in qualche modo troverà la strada per sgattaiolare via.
Si tratta solo di passare il testimone allo sguardo…
UN SORRISO NON SI PUÒ INGABBIARE
Il mio sorriso è rinchiuso
tra le fibre di una maschera di stoffa
ingabbiato in un pezzo di tessuto
in cui mi sento goffa.
Eppure, non veduto
lui sorge lo stesso
a dispetto della prigione
in cui l’ho messo.
Lo puoi scorgere in una ruga
o in quella tenera piega,
proprio là
mentre tenta la fuga
svicolando verso gli occhi.
Intanto, senza neppure ch’io la tocchi
per miracolo una lacrima s’asciuga.
Superati i blocchi e gli altolà
quel sorriso ha passato il testimone
allo sguardo, che per la libertà
s’accende di passione.
E poi come per mistica fusione
l’anima si inebria della sua profondità.
Simona Riccardi@copyright2020
Anche questa volta , la profondità delle tue parole entrano nel cuore .. a raccontarci, con grande poesia , i sentimenti veri, autentici che , in questo periodo, ci accomunano… Complimenti
Grazie Stefania per le tue bellissime parole. È bello scoprire nell’altro i medesimi sentimenti che ci fanno vibrare all’unisono!