Magari qualcuno si aspetta la solita riflessione sulla guerra…
NO! Almeno non direttamente.
Sugli Italiani voglio riflettere e in particolare sullo sfogo di Teo (in dialetto “Isuccio”).
Teo è andato a fare benzina ieri mattina.
Lui ha una vecchia Fiat Panda alla quale è molto affezionato.
Verde militare, ha pure le griglie nere ai fari e lui ci porta dietro anche Nerone, il suo cane.
Teo sta incavolato nero con tutti gli italiani, a suo dire, un “popolo che avrebbe molto da imparare dagli ucraini”.
Come mai?
Teo fa un discorso molto banale.
“Ma se sono stato 3 giorni fa a fare benzina e la pagavo “un tot” possibile che da quando la TV parla della guerra, tutti i serbatoi di tutti i benzinai si sono prosciugati e tutti i benzinai hanno dovuto comperare altro carburante pagandolo di più, tanto di più che tre giorni dopo in tutti i benzinai quel “tot” era diventato un “tre volte tot” ovvero un prezzo alle stelle?”…
Teo ne conclude che gli italiani sono tutti dei – come dire – figli strani di madre ignota al punto che appena parte il 110 e le case si ristrutturano, ecco che il prezzo del ferro da costruzione triplica, non appena si scatena una guerra, direi con una qualsiasi scusa, ecco che la benzina aumenta di prezzo “per definizione”, il chilo di pane viene quotato in borsa a New York direttamente ed i prezzi di energia elettrica e gas metano partono verso la Via Lattea…
E la ciliegina sulla torta?
Gli aiuti di Stato a chi ha bassi redditi!
Ma non basterebbe imporre un prezzo alla pompa non superiore a “un mezzo tot”?
E come non dare ragione a Teo? Si chiama speculazione.
A parte il fatto che dovrebbero essere gli stessi benzinai a non applicare gli aumenti se anch’essi “fossero italiani veri”… come lo sono le donne ucraine che mettono insieme quello che hanno e preparano pasti per i loro uomini che combattono un invasore a dir poco “furbacchione”.
Un tizio che prende a pretesto per fare una guerra, le pretese autonomiste di una regione – giuste o sbagliate che siano – per invadere un intero stato.
Come a dire che l’Austria invade l’Italia perché quelli del Tirolo si sentono più tedeschi che italici…
Oppure che l’Albania invade la Basilicata perché ci sono vari paeselli in quella regione a maggioranza albanese.
Bah…queste in Italia si chiamano “put…inate” alle quali solo un babbeo può credere.
In ogni caso a parte gli “speculabenz” poi arrivano anche i Ministri i quali si accorgono che uno Stato può facilmente essere messo in ginocchio se dipende troppo dall’estero per quanto riguarda alcune ben precise materie: telecomunicazioni, spazio, energia, materie prime, carburanti, metalli…
Non c’è che dire: “fior di statisti”.
Ma è ovvio che se l’Italia compera il 50 % del suo gas metano dalla Russia un qualsiasi problema serio con i russi rischia di trasformarsi in un inverno al freddo e al gelo…e noi per ripicca cosa non gli mandiamo…gli abiti di Dolce e Gabbana?
Bah … e in questo caso direi proprio triplo bah!!!
Teo ha ragione.
Secondo lui dovremmo ospitare tante donne ucraine, sposarle e magari alla fine escono figli – come dice lui – “con una testa un poco più basata”…
PS
Appena tornato da Salerno. Ho trovato carburante diesel in due sole aree di servizio a prezzi superiori a 2.3 euro al litro…intanto un grazie al Sig. Putin per i suoi capolavori, questo compreso (come ovvio fra quelli meno pesanti rispetto ai tanti morti). Complimenti anche ai soliti speculatori ed una riflessione finale: a Potenza, capoluogo della Regione Basilicata nota per i suoi giacimenti di petrolio (circa 70.000 barili al giorno), POMPE A SECCO!!! Credo che gli accordi con le compagnie che estraggono e lucrano sul petrolio lucano, PATRIMONIO ITALIANO E NON SOLO LUCANO, vadano rivisti velocemente prevedendo non solo royalties che poi “finiscono nelle tasche dei soliti furbetti” … ma come fa un autotrasportatore a fare il suo mestiere ed anche accettando un prezzo così assurdo, pure col rischio di rimanere a secco per strada? Possibile che in Italia si continuino a fare “liti in TV” su argomenti il più delle volte secondari rispetto ai grandi temi del futuro?
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