“Temptation island” il fascino del vuoto?

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Siamo giunti anche questa estate 2024 alla conclusione del programma più visto della televisione. Una bella serie TV?

Una saga cinematografica appassionante ?

Un programma di cultura e scienze alla Piero Angela?

No, quello è stato cancellato temporaneamente dal palinsesto TV della Rai.

Non abbiamo bisogno di impegnarci in contenuti di attualità, costume o fiction di diverso genere. Al massimo ci sta una bella serie crime tratta da fatti di cronaca nera (il successo della serie Netflix sul caso Yara lo testimonia) giusto per soddisfare la nostra curiosità morbosa e macabra. Ma quello a cui proprio non abbiamo saputo rinunciare è stata la nuova stagione di Temptation Island su Mediaset.

Versione italiana del programma televisivo olandese Blind Vertrouwen (tradotto come Fede Cieca) creato da Endemol, il format è stato adattato in diversi paesi.

Stessa spiaggia e stesso mare, l’isola delle tentazioni ci ha saputo appunto tentare donandoci ancora una volta materiale su cui spettegolare sotto l’ombrellone o in chat, quando il troppo caldo rende davvero difficile formulare un qualche concetto ‘altamente intellettuale’.

Il canovaccio sempre uguale: coppie di fidanzati che si separano per qualche settimana recandosi in due villaggi diversi dove saranno preda di tentatori e tentatrici .

Prova del nove di rapporti già precari in partenza e che saranno destinati o a rafforzarsi o a terminare definitivamente.

La prima delle possibilità accade raramente e il più delle volte assistiamo a impietosi teatrini di debolezze allo sbaraglio che culminano con l’inevitabile tradimento (anche solo desiderato).

Ma cosa determina allora il successo di un programma costruito solo sull’infedeltà di coppia? Cosa attrae davvero di questa pantomima umana?

E’ il titolo stesso a decretarne il successo: il principio della tentazione.

Vediamo anzitutto che cosa sia la tentazione.

Per San Tommaso “tentare propriamente vuol dire sottoporre una cosa a esperimento. E tale esperimento ha lo scopo di meglio conoscere la cosa stessa:

E’ dunque l’idea che il programma stesso sia una sorta di esperimento sociale a risultare accattivante?

O Vogliamo nascondere dietro una motivazione culturale il semplice fatto che siamo incuriositi di vedere quanti minuti impiegheranno per lasciare libero corso ad ogni istinto liberatorio?

C’è poi anche la scelta di storie che evidenziano il disagio degli amori più tossici. La scelta di coppie in realtà stereotipate e anacronistiche, un cast macchiettistico, al confine tra finzione e realtà. Un insieme che genera un effetto di vuoto e di superiorità intellettuale e che ci fa prendere le distanze e attrae allo stesso tempo. Un po’ quello che accade con Uomini e donne, altro programma di successo e ancora di Maria De Filippi.

E poi c’è Filippo Bisciglia, conduttore soft e mai invadente, ormai emblema del programma e, diremmo, insostituibile.

E’ un caso che lui, fedele alla moglie e assolutamente modesto, sia l’opposto del campionario maschile e femminile proiettatoci da Temptation?

Quasi a voler dire: non disperate . C’è Bisciglia a conferma che c’è ancora speranza per l’amore.

Conclusioni: ben venga Temptation con le sue divagazioni mentali , ma… per fortuna ad Agosto torna Alberto Angela!

Fascino ed intelligenza: un’irresistibile tentazione!

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Sandra Orlando
Sono Sandra Orlando, mamma di Anna e Andrea, laureata in Lingue e insegnante. Faccio parte dell'Associazione Accademia e collaboro come Editor a SCREPmagazine. Dal 2020 Sono redattrice ed Editor nella redazione della rivista di Cinema Taxidrivers per cui ho ricoperto il ruolo di Programmatrice e Head of editorial Contents . Amo la letteratura, il cinema, la musica ed in genere tutto ciò che di artistico “sa dirmi qualcosa”. Mi incuriosisce l'estro dell'inconsueto e il sorriso genuino dell'umiltà intelligente.  Scrivere fa parte di me. 

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