Rispettiamo il futuro

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Buio è sto futuro
da quando s’è abbandonato il vero.
Crediamo di conoscere
quello che ci passa nelle viscere,
mentre ci lasciamo abbindolare
dalle false mete del potere.
Il rispetto dov’è andato?
Pure quello s’è perduto
sotto un velo nudo
che l’ha solo oscurato.
Cieco colui che non l’ha mai trovato.
Son autodidatta.
Dalla ricerca di verità, distratta.
Son un cuore che sbotta
dentro un’esistenza astratta.
Se sol potessi scrivere con la mente
ogni ragionamento su molta gente
che sa criticare solamente,
quella gente che m’ha umiliata per appagamento indecente;
a quest’ora sarei la pedina bollente
che avanza lentamente
per fare scacco matto a più di qualche ignorante prepotente.
Ambiguo sto futuro
molto più duro
dato che nell’oggi ognuno,
pur stando nel 2021,
investe nell’uno
mentre dovrebbe investire nel tutt’uno.
Troppe …. convinzioni divergenti,
accoppiamenti differenti.
Troppi alimenti ambivalenti,
arroganze appariscenti.
Gesti e azioni…grandi assenti.
Il rispetto bisogna ritrovà!
Pe portà in questa vita na bella novità.
Il rispetto è l’eccezione
che serve a sto monno reso infame
da un sacco de monnezza detta letame.
Una feccia dove…
so stata costretta a nuotacce dentro,
obbligata a starci fino al mento.
Eppure ciò che sento a sto momento…
è che nemmeno la feccia più imponente
m’ha avuta mai veramente tutta dentro.
So stata sempre un’attrice, una che mente
quando davanti se ritrova un incosciente.
Che importanza ce vorresti da a un poro miscredente?
Alcuni sottovalutano le persone
così come fanno con la natura,
perdendo di vista lo scopo del nostro cammino.
Cammino a…termine!
Ognuno, è certo,
ad una responsabilità non potrà mai sottrarsi,
a quella di “cosa lascerà durante quel cammino”.

Platone sosteneva che il mondo visibile non fosse altro che una copia imperfetta di un altro mondo alle cui caratteristiche attingeva,
quello delle idee”.

Per questo, una cosa è bella perché partecipe dell’idea della bellezza.

Platone paragona il mondo visibile all’ombra delle idee proiettate sulle pareti di una caverna.

Auguro a tutti coloro che hanno delle buone idee di vederle realizzate nella bellezza del tutt’uno.

Che un Angelo ci sorregga sempre.

Umberta Di Stefano
(8-8-2021/Ceccano)

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Umberta Di Stefano
Mi chiamo Umberta Di Stefano e sono nata e cresciuta a Ceccano (FR), dove vivo. Sposata, mamma di tre ragazzi (Andrea, Chiara e Valeria), grande lavoratrice fino a qualche anno fa. Oggi mi dedico alla mia famiglia, alla lettura, alla scrittura e collaboro con molte associazioni nazionali e locali. Scrivo dal 2013, dalla data della mia prima opera “L’Angelo che prestò le sue Ali ad una Fenice”, ma in cuor mio l’ho sempre fatto. Data la mia pessima “grammatica giovanile”, ciò che realmente la vita aveva in serbo per me, s’è quindi rivelato in tarda età. Sono in varie raccolte di poesie delle “Edizioni il Viandante”, Casa Editrice che mi ha tenuta a battesimo e ciò non si può dimenticare. Con loro ho pubblicato nel 2018 “Un Angelo senza Memorie”. Oggi sono una donna ancora più determinata ad imparare tutto ciò che mi manca per poter raccontare le tante verità, dal mio punto di vista, secondo la maturità che ho raggiunto in questi anni e che spesso il mondo fa finta di non vedere. Dio ci benedica tutti!

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