Di Henry Joost con Jamie Foxx, Joseph Gordon-Levitt
Project power, in esclusiva su Netflix, è un racconto distopico che riflette sui pericoli della sperimentazione scientifica sugli esseri umani.
Trama
Per le strade di New Orleans circola una pericolosa pillola che scatena reazioni strane e imprevedibili. Può anche potenziare e far emergere super poteri a seconda di chi la assume. Ma può anche uccidere immediatamente.
Quando la sostanza inizia a diffondere la criminalità in città, un poliziotto viene incaricato di cercare i responsabili della sua diffusione. Alleato con una giovane ma intelligente spacciatrice e con un ex soldato spinto da vendetta segreta, l’uomo viene a capo di una cospirazione a sfondo militare per compiere esperimenti in campo genetico. In mezzo si troverà sua figlia, dotata di un organismo unico e speciale.
Recensione
Netflix continua nella produzione di Film fantasy su super eroi con sfondo umano e fragile.
Ma con questo film il risultato non è totalmente positivo.
Gli elementi vengono tenuti insieme in modo confusionario e l’aspetto action fantasy domina sul plot thriller investigativo.
La trama e il suo lineare sviluppo sono sacrificate a vantaggio di effetti speciali e assetto da Classico action movie.
Nonostante la presenza di un ottimo cast di attori, i personaggi sono abbozzati e poco approfonditi, ingabbiati in stereotipi.
Lodevole il tentativo di inserire la quotidianità nella vita dei “super eroi” ma il risultato non convince in pieno.
Il film risente molto di echi di Collateral con Tom Cruise e lo stesso Foxx, e di 8 mile di Curtis Hanson, con Eminem, per la tematica del rap come espressione di un disagio giovanile.
Tanti sono comunque i collegamenti con la serialità della TV di oggi.
Aldilà di tutto resta la sensazione che molti di questi ultimi prodotti pensati direttamente per lo streaming risentano della mancanza della Sala come test di qualità. E ciò dispiace.
Jamie Foxx è davvero sottotono e un po’ fuori tema in alcune occasioni. Peccato per un talento interpretativo come il suo.
Sandra Orlando