Presentato a Reggio Calabria il film “Good Vibes”

180992

Presentato a Reggio Calabria il film “Good Vibes”.
Grande: “un sapiente mix tra temi attuali e bellezza dei luoghi”.

“Un film che unisce temi attuali alla bellezza dei luoghi”… così il Commissario straordinario della Calabria Film Commission, Anton Giulio Grande, ha definito “Good Vibes”, il film di Janet De Nardis presentato ieri sera, nel corso di una conferenza stampa al Salone dei Lampadari di Palazzo San Giorgio, a Reggio Calabria. Proprio a Reggio si stanno svolgendo le riprese del film, una coproduzione italo-austriaca tra la società Elly Films in collaborazione con la Toed Film S.r.l. e Stemo Media Group e che si avvale del sostegno della Fondazione Calabria Film Commission e del Ministero della Cultura.

Un fanta-thriller, come lo ha definito la stessa regista, in cui il protagonista assoluto è un cellulare, dotato di una app che consente di vedere cosa contenga qualsiasi altro cellulare.

Uno smartphone che passa di mano in mano, raccontando cinque storie differenti. Una critica all’abuso delle tecnologie e uno sguardo sui temi della tutela privacy. Il tutto, ambientato tra i luoghi più belli della città, ma facendone scoprire anche aspetti  paesaggistici e architettonici inediti, attraverso un film realizzato con il contributo e il lavoro di maestranze calabresi impegnate sul set.

Dunque, ha ribadito Anton Giulio Grande, “una tematica molto interessante e attuale, quella dell’abuso delle tecnologie, che questo lungometraggio affronta.

Il film riesce, inoltre, a creare un mix tra attualità e bellezza dei luoghi”, ha dichiarato ancora il Commissario straordinario, sottolineando il talento e la scelta registica di Janet De Nardis.


“I magici scorci di Reggio Calabria – ha affermato la regista – conferiscono un valore aggiunto ad un’opera in cui l’estetica è un aspetto importante per la trasmissione del messaggio.

L’energia di questa terra permette al cast di esprimere tutto il talento, ciak dopo ciak.

Io mi sento molto ispirata da questi luoghi e spero che il cinema di tutto il mondo venga a raccontare le proprie storie in questo luogo, che ha un’offerta di panorami e ambienti unica al mondo”.

Janet De Nardis ha voluto anche sottolineare la “visionarietà” di Anton Giulio Grande, la sua capacità di vedere le potenzialità del cinema e del territorio.

Potenzialità e qualità rimarcate anche dall’attrice Caterina Murino, una delle interpreti del film presente alla conferenza stampa – coordinata da Vittorio Caminiti, insieme a Vincent Riotta e Mimmo Calopresti.

L’attrice ha puntato l’accento proprio sulle bellezze del territorio, sulla capacità di essere fonte di cinema. Le hanno fatto eco Riotta e Calopresti, che, nonostante sia reggino, ha evidenziato come questo film gli abbia “fatto scoprire posti bellissimi, molto innovativi dal punto di vista architettonico: una Reggio post moderna, un connubio con questo genere cinematografico, che mi ha sorpreso”.

Le riprese a Reggio Calabria, iniziate lo scorso 13 giugno, proseguiranno fino al 2 luglio.

Clicca sul link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:

Previous articleAnton Giulio Grande ospite ad “Incontri a Palazzo”
Next articleLa responsabilità di amare
Maria Luana Ferraro
Sono Maria Luana Ferraro, consulente aziendale e mi occupo anche di finanza personale. I calcoli sono il mio lavoro, le parole la mia passione. Fin da bambina, anziché bambole e pentoline, chiedevo libri, quaderni e penne. A sei anni ho ricevuto la mia prima macchina da scrivere. Appassionata di letteratura italiana e straniera, il mio più grande sogno è sempre stato diventare giornalista. Sogno che, piano, si sta realizzando. Socia fondatrice della “Associazione Accademia & Eventi”, da agosto 2018 collaboro con “SCREPMagazine” curando varie rubriche ed organizzando eventi. Fare questo mi permette di dare risalto a curiosità e particolarità che spesso sfuggono. Naturalmente, in piena coerenza con ciò che è il mio modo di interpretare la vita…eccolo: “Quando la mente è libera di spaziare, i confini fisici divengono limiti sottili, impercepibili. Siamo carcerieri e carcerati di noi stessi. Noi abbiamo le chiavi delle nostre manette. La chiave è la conoscenza: più conosci, più la mente è libera da preconcetti e ottusità. Più la mente è aperta, più si ha forza e coraggio così come sicurezza. Forza, coraggio e sicurezza ti spingono a tentare l’impossibile affinché divenga possibile.”

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here