Ghiaccio sottile
sotto ai miei piedi
precari sostegni
ad un essere
che ancora
ha voglia di sperare.
Luccicano stelle,
attraverso nubi scure
uno spiraglio mi ricorda
che gli astri sono ancora lì a
danzare.
Scorgo anche la timida luna
che con la sua tenue luce illumina
selve, monti e strade.
Pallido è il mio volto
bagnato da quell’argento
calde le lacrime
che colano sul viso.
E lì mi fermo,
A contemplare il rumore
delle crepe di ghiaccio
sotto al mio piede,
i flutti già rumoreggiano
pronti ad accogliermi.
Il vento soffia più forte,
il freddo indurisce di più il ghiaccio
qualcosa non vuole lasciarmi
andare.
Qualcosa che vuol farmi continuare
a sperare.
La luna si nasconde.
Il buio mi riavvolge.
E in quelle brune lande
ritrovo la pace.
Arsenio Siani