Perché tanta violenza?

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Tra tutti gli animali, diceva Mark Twain, l’uomo è l’unico ad essere crudele: l’unico a infliggere dolore per il piacere di farlo.

Nelle ultime settimane c’è stata un’escalation di casi di violenza sugli animali da parte di giovanissimi. Va considerato un campanello d’allarme sulla mancanza di sensibilità ed empatia da parte delle nuove generazioni.La crudeltà dimostrata è un vero e proprio pericolo sociale. Gli episodi sono stati commessi da ragazzi ai danni di un cane, di coniglietti, di un riccio. Ma l’ultima terribile notizia riguarda un gruppo di adolescenti, che ad una festa di compleanno hanno massacrato una povera capretta. Quella che doveva essere una festa di 18 anni, si è trasformata in un massacro. Uno degli invitati ha preso di mira una docile capretta che si era avvicinata amichevolmente, dato che era abituata alla presenza delle persone che frequentano l’agriturismo in cui si svolgeva la festa. Il ragazzo ha cominciato a prenderla a calci fino ad ucciderla, mentre gli amici ridevano e lo incitavano e uno di loro riprendeva la scena con il telefono per poi postare il filmato su Instagram.

La capretta uccisa a calci

Il quadro che viene fuori mettendo insieme tutte queste notizie è davvero desolante. La violenza efferata dei ragazzi, dei bambini, rappresenta un fallimento per le famiglie e per la società, perché da quello che viene fuori, si sta chiaramente trascurando l’educazione all’empatia e questo produce un’escalation di violenza che poi porta facilmente agli altri terribili fatti di cronaca, come lo stupro di gruppo di Palermo. La violenza genera solo violenza, ecco perché i comportamenti di questo tipo, in giovane età devono essere affrontati tempestivamente affinché non diventino la normalità.
E un povero cucciolo di riccio è stato preso a calci da un gruppo di bambini. A fermare l’ignobile gesto, un gruppo di passanti che hanno salvato il cucciolo. E ancora un episodio di violento nella villa comunale di Crispiano, comune della provincia di Taranto. Un cane di appena un anno, Max, è stato vittima di un assalto di inaudita violenza, inflitto da un gruppo di ragazzini. Il cane voleva solo giocare con loro, per fortuna è stato salvato da chi passava e ha assistito alla scena. Il cane guarirà ma le ferite nel suo animo resteranno per sempre.

Segue la notizia di coniglietti massacrati da alcuni bimbi per gioco: «Un adulto li incitava. Tanto crudeli, senza il minimo senso di pietà. Il fatto che fossero bambini non li giustifica perché sbattere ripetutamente dei conigli nani contro una gabbia fino a ucciderli non può essere considerato un divertimento. Ma un gioco di morte. E quel che è peggio è che i genitori dei piccoli li incitavano a farlo.Una festa per la fine delle lezioni alla quale era stata invitata anche la mamma di alcuni ragazzini, compagni di scuola, ed è stata lei a lanciare l’allarme. Uno degli organizzatori aveva portato una gabbia che conteneva quattro o cinque conigli e poi, insieme agli altri adulti, aveva invitato i bambini a usarli come gioco. Ovvero sbatterli con violenza contro la grata, prenderli a calci piuttosto che lanciarli a terra. E a quel punto la signora ha iniziato a urlare dicendo di smetterla.L’arrivo del sacerdote ha bloccato ogni cosa ma le due povere bestiole, agonizzanti sono morte poco dopo.
Ma la notizia che oggi ha sconvolto un po’ tutti è l’uccisione della famosa orsa Amarena.

L’orsa Amarena è stata uccisa a fucilate in Abruzzo, nella serata di ieri, giovedì 31 agosto, e l’uomo che avrebbe sparato è stato già identificato: è un 56enne ora indagato. Amarena era conosciuta in zona per le sue diverse incursioni nei centri abitati. Non aveva mai creato problemi né lei né i suoi cuccioli. È intervenuto anche il veterinario del Parco che però non ha potuto fare altro che accertare la morte dell’orso. Troppo grave la ferita. E da ieri sera il personale del Parco è impegnato a individuare i due cuccioli dell’orsa troppo piccoli per sopravvivere . L’episodio è un fatto gravissimo. Ovviamente non esistono motivazioni di nessuna ragione per giustificare l’episodio visto che Amarena, pur arrecando danni ad attività agricole e zootecniche, sempre e comunque indennizzati dal Parco anche fuori dai confini dell’Area Contigua, non aveva mai creato alcun tipo di problema all’uomo”.

Diciamo basta!! Non esiste nessuna giustificazione alla violenza sugli animali. La crudeltà è crudeltà, non esistono scuse. Gli animali che periscono a causa dei maltrattamenti, sono “coscienti”, provano dolore e terrore. È un fatto innegabile. È ora di avere delle leggi a riguardo e che siano applicate.

Angela Amendola

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