Rotte le corde che il mio cuore tenevano in bilico
tra la luce e il buio,
crollo in una terra incolta,
perennemente avvolta in un gelo senza freddo,
lontano in un mare senza respiro,
intravedo una nave dipinta con l’arcobaleno.
Mille lanterne illuminano il suo ponte,
come una strada vestita a festa,
le luci, i colori, non riescono a nascondere,
un volto soave,
tu donna fatta capitano dei miei desideri,
ancella sensuale che infondi piacere,
mi attrai verso un mondo appena costruito,
come alcova del nostro appagamento.
Mi avvolgi in baci che accendono i sensi,
e musica per l’ anima risuonano le tue parole,
inebriato di odori,
mai sazio di sapore,
mi accogli dentro il tuo piacere.
tu donna senza vestiti,
ti regali a me in un amplesso che i miei oscuri
pensieri illuminano,
e rivivo la carne che più non sentivo.
E Venere che sembrava dissipata in frammenti
di amori perduti,
rinnova il suo scintillio in una passione
che fugacemente avvolge i nostri corpi.