Né per terra né per mare

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La poesia ha un aspetto profetico o semplicemente casuale?

La luna di Kiev, filastrocca di Gianni Rodari, di cui si parla tanto in questo periodo così drammatico, in effetti ci fa riflettere, fornendo degli spunti che possono andare oltre le parole della lirica, la quale si presenta di una disarmante attualità, anche perché il significato della guerra, nel senso del suo portato catastrofico, rimane uguale nei secoli.

La luna di Kiev è la luna di tutto il mondo, sì, è quella che accompagna i tanti profughi ucraini nei vari paesi dell’Europa, è quella che guarda con speranza il bene e con sgomento il male, ed è sempre quella luna che piange i morti, ucraini o russi che siano.

La luna di Kiev è il villaggio globale, purtroppo avvelenato, nel cuore del nostro Continente, un villaggio dove, in questo momento, stentiamo a sentire le campane festose della sua Chiesa, e invece di vedere i bambini felici uscire dalla sua scuola, quei bimbi, ahi noi, scappano dalle loro case, ormai insicure, verso luoghi altri, verso un altrove che ospiterà fanciulli che non saranno più gli stessi ma avranno il cuore spezzato per il resto della loro vita, anche se saranno adulti realizzati e mi auguro sereni.

La filastrocca di Rodari è rivolta proprio a loro, bimbe e bimbi, ma è una condanna dei comportamenti dei grandi, capaci di offuscare la luna su Kiev, di conseguenza, ovunque, in ogni angolo della Terra.

Sotto la luna di Kiev ci siamo tutti noi, la poesia ci invita ad un convinto “I care”, mi interessa, ci tengo, tutto ciò che sta avvenendo appartiene anche a me, a noi. I care for you.

“Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio, la guerra.”

(G. Rodari)

Tommaso Cozzitorto

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Tommaso Cozzitorto
Sono nato a Salerno, ho trascorso la mia infanzia a Sapri e vivo a Lamezia Terme dall'età di dieci anni. Laureato in Lettere moderne ad indirizzo filologico-letterario presso l'Università di Salerno con una tesi dal titolo "Cesare Beccaria e il dibattito sulla pena di morte" discussa con il prof. Valentino Gerratana. Abilitato all'insegnamento in materie letterarie, filosofia e storia, storia dell'arte, insegno Italiano, Storia e Geografia nella scuola secondaria di primo grado. Mi occupo anche di critica letteraria e di arte attraverso conferenze e presentazioni di libri. Ho scritto prefazioni a romanzi e saggi, collaboro al mensile "Lamezia e non solo" da diversi anni. Sono stato protagonista nella trasmissione televisiva Confidenze Culturali ed ho presentato la rubrica "Imagine" su Ermes TV. Per dieci anni ho curato la rassegna "DiMartedìCulturando" in un noto locale di Lamezia Terme. Ho fatto parte della Commissione Calabria "Premio la Giara" indetto dalla RAI. Ho pubblicato due libri: Palcoscenico e Along the way. Nel 2011 ho ricevuto il "Premio Anthurium" città di Lamezia Terme e successivamente il "Norman Academy" a Roma, entrambi per meriti culturali. Ho ricevuto nel dicembre scorso un riconoscimento dal Liceo Scientifico Galilei di Lamezia Terme nell'ambito del Festival della Scienza. In ambito prettamente scolastico sono stato Valutatore ed esperto in PON e POR.

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