Voglio incontrarti nel momento del tuo respiro,
quando l’acqua profonda si muove dentro
e il tuo corpo echeggia tra battiti di tormento…
Un fiume di luce illumina la strada dell’attesa.
La tua schiena ha molte forme,
si distende e diventa oasi di piacere,
voluttuoso entro nella tua ombra…
Disseto l’arsura da te liberata.
La tua pelle è mia, la tua voglia è mia,
tremi e ti affossi sulle ginocchia,
lentamente nutro il tuo corpo.
Uniti moriamo dentro un altro domani…
[…] “L’arsura del piacere” di Pino Gaudino […]