La verità di Pamela Prati

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Non mi vergogno a dire che ieri sera mi sono messa a piangere guardando il Grande Fratello, ascoltando Pamela Prati mentre raccontava alcuni episodi della sua vita. Conoscevo in parte la storia della Prati, ma dei primissimi anni della sua vita ben poco conoscevo. E mi sono commossa nell’ascoltare che ha vissuto diversi anni in collegio con i suoi fratelli perché strappati alla madre rimasta da sola a crescerli, il papà li aveva abbandonati. A quei tempi non era concesso dalle istituzioni, parlo di fine anni 50 e inizi 60, che una donna da sola si occupasse dei figli e così alcuni vicini fecero denunce e Pamela e i suoi fratelli e sorelle furono letteralmente strappati dalle braccia della madre. Sono episodi che purtroppo accadono anche ora se c’è forte indigenza in famiglia, violenze, maltrattamenti. Pamela ne ha sofferto tanto che porta nell’animo ancora il segno. Ha raccontato di quando, una volta al mese arrivava nell’istituto dove si trovava, una donna molto amorevole che l’abbracciava e l’accarezzava con tenerezza . Ma lei troppo piccolina non capiva, non ricordava chi fosse. Questo episodio che lei ha raccontato ieri sera in tv, mi ha fatto ed ha fatto capire a tutti i telespettatori come mai sia caduta nella truffa amorosa 4 anni fa. Pamela è una donna molto fragile, sola, molto sfortunata in amore. Aveva da poco concluso una storia d’amore lunga sette anni quando è stata vittima di questa truffa. Aveva promesso ad Alfonso Signorini che avrebbe raccontato la sua brutta esperienza e così ha fatto. Lo ha fatto ieri sera.

Pamela, come se avesse davanti uno psicologo, si è aperta finalmente e ha raccontato una storia iniziata 4 anni fa che continua a
farla soffrire. E nella serata mentre racconta, diventa come un fiume in piena e si lascia andare.

“Ho conosciuto Mark Caltagirone in un ristorante perché i miei truffatori mi hanno invitata in questo ristorante dove andavano tanti personaggi del mondo dello spettacolo. Io mi ero lasciata (male) dopo 7 anni, avevo perso una sorella ed ero molto fragile. Io non l’ho mai visto Mark, l’ho conosciuto nel senso che me ne hanno parlato, dicevano che lui mi seguiva, che gli piacevo molto, che si era lasciato anche lui da poco e che aveva adottato un bambino con delle problematiche, un tumore alla gola. Si chiamava Sebastian“.

Pamela mentre parla comincia a tremare e va avanti.
“Mi dicevano che costruiva oleodotti in Siria che era un ingegnere e non credeva più nell’amore dopo la fine della sua storia e mi dicevano che saremmo stati perfetti insieme. Mi dicono di scrivergli e io gli scrivo: “Buona Primavera” su Instagram, poi abbiamo iniziato a scriverci su whatsapp e iniziamo a flirtare.”

“In lui ho trovato le mie stesse fragilità, un uomo problematico perché mi raccontava che questa donna con cui stava si era approfittata di lui. Io capivo che lui mi somigliava, aveva bisogno d’amore. Mi ha raccontato che era il figlio di un boss e che non poteva farsi vedere“.

“Perché era un testimone di giustizia. Io lo vedevo, l’ho visto due/tre volte. Facevamo l’amore tutte le sere al telefono. Mi sono concessa in tutto” e lo descrive come “Un bell’uomo con i capelli brizzolati ed un bel fisico“.

Pamela con la sua storia in quei mesi ha riempito pagine di quotidiani e settimanali, non c’era giorno in cui il suo nome non si sentisse in qualche programma tv. E ha raccontato del matrimonio con Mark, lei era davvero convinta che l’avrebbe sposata.

“Barbara D’Urso ha dedicato ore di trasmissione al degrado di questo racconto”, “una conduttrice senza remore”, “il punto più basso della televisione italiana. Tanto che Aldo Grasso se la prese ,nel 2020, con Barbara d’Urso (solo lei, mah) per il caso del finto marito Mark Caltagirone.

Fin da bambini giochiamo a essere invisibili, spesso abbiamo amici invisibili: sono passaggi fondamentali per lo sviluppo psichico. Poi da adulti il vero mistero del mondo diventa il visibile, non l’invisibile. Ma non per Pamela Prati, soubrette sessantenne in declino di popolarità, che ha saputo unire l’invisibile e l’inesistente per intascare qualche dovizioso compenso.

“E solo coloro che possono vedere l’invisibile, possono compiere l’impossibile, come annunciare in ogni programma di sposarsi con una persona mai vista.”

La saga del suo “omesso sposo”, l’inesistente Mark Caltagirone, tiene banco nuovamente da un mese e mezzo, incendiando di chiacchiere e balle, le trasmissioni popolari e la stampa di ogni tipo. In quei mesi del 2019,era una figura iconica che è entrata anche nella politica.

“Che fine ha fatto Mark Caltagirone? Ha fatto la fine di Zingaretti, non esiste. E’ come il Pd…”. Così scherza Alessandro Di Battista. E il segretario del Pd risponde citandolo a ”Pomeriggio 5” per attaccare i pentaleghisti: “Il governo è come Mark Caltagirone, in realtà non c’è perché non fa niente. non c’è nei problemi della vita della persone”…

L’enorme successo di Internet in qualsiasi stato del mondo e classe sociale, dai poveri ai ricchi, ha origine dalla sua capacità di creare un mondo parallelo a quello reale. Questa copia digitale del mondo chiamata Web ci dà la possibilità di creare una vita parallela attraverso i social, ridefinendo concetti come quelli di realtà e verità, ma soprattutto ha aumentato l’incapacità di distinguere la sfera reality e da quella reale.
Esiste solo ciò che viene inventato e postato. Io sono la mia fiction. La differenza è che oggi non siamo però protagonisti del ‘’Grande Fratello’’, come avremmo potuto immaginare leggendo ‘’1984’’ o ‘’La fattoria degli animali’’, ma ne siamo registi e autori. Già nel 1963 Andy Warhol affermava: “A chi interessa la verità? Ecco a cosa serve il mondo dello spettacolo. A dimostrare che non conta chi sei, ma chi il pubblico pensa che tu sia”.

Angela Amendola

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