La poesia Kitty O’Meara ci offre una speranza

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Oggi vi propongo la poesia che Kitty O’Meara che ricorda quello che accade durante le grandi tragedie dell’Umanità come, ad esempio, l’epidemia della peste del 1800.

La poesia é stata scritta anche per combattere l’angoscia che ci avvolge in questo periodo di pandemia.

Oggi come allora, tutti ci siamo fermati e, tra le quattro mura delle nostre case, abbiamo tempo per riflettere.
Approfittiamo di questo periodo di quarantena per riscoprire le cose importanti nella vita, gli affetti più cari e i gesti più semplici come un’abbraccio, che ora mancano a tutti.
Vi propongo questa poesia nella certezza che CE LA FAREMO.

Questo virus ci ha cambiati, ci ha portato sofferenza.

Sono sicura che usciremo cambiati, cammineremo più piano e riscopriremo la bellezza dei veri sentimenti, la gioia di un forte abbraccio dei nostri cari, che ora ci manca.

E la gente rimase a casa
E lesse libri e ascoltò
E si riposò e fece esercizi
E fece arte e giocò
E imparò nuovi modi di essere
E si fermò

E ascoltò più in profondità
Qualcuno meditava
Qualcuno pregava
Qualcuno ballava
Qualcuno incontrò la propria ombra
E la gente cominciò a pensare in modo differente

E la gente guarì.
E nell’assenza di gente che viveva
In modi ignoranti
Pericolosi
Senza senso e senza cuore,
Anche la terra cominciò a guarire

E quando il pericolo finì
E la gente si ritrovò
Si addolorarono per i morti
E fecero nuove scelte
E sognarono nuove visioni
E crearono nuovi modi di vivere
E guarirono completamente la terra
Così come erano guariti loro

2 COMMENTS

    • Sì grazie cara Laura. So bene si tratta di una “fake”. L’articolo era scritto in modo poco chiaro. Adesso spero sia più chiaro il senso. Grazie ancora della Tua precisazione. Rimani con noi.

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