La notte della luce

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Era la notte della luce che abbatte le tenebre, la notte di Santa Lucia.

Un tempo, per un errore dovuto al calendario, il solstizio d’inverno coincideva con la festa di santa Lucia, per tale motivo si affermava che il 13 dicembre, giorno dedicato a Santa Lucia, fosse la notte più lunga. Era considerato pertanto il culmine invalicabile della notte e la vittoria della luce sul buio.

Appena entrata in chiesa, sono stata rapita da un’atmosfera magica: luci spente e silenzio. Solo nel presbiterio si era creato un gioco di luci, dal giallo, al rosa, al violetto. Un arcobaleno di colori che si irradiava verso la volta della Chiesa. Che emozione! Era come se qualcuno mi invitasse ad aprire il cuore e mi disponesse a lasciarmi contagiare da quell’attesa. Di lì a poco avremmo tutti illuminato la nostra vita…
Lo spettacolo “Questa notte non è più notte” è stato ideato da Orietta Biondi e Tommaso Cozzitorto, che ha presentato la serata. L’idea è stata subito accolta da Don Domenico Cicione Strangis, il quale ha suggerito il bellissimo titolo ed ha salutato la platea numerosa soffermandosi su alcuni aspetti della vita di Santa Lucia e sul valore della speranza per un cristiano.

Filomena Cervadoro ha parlato dell’aspetto sociale dei Convegni di Cultura Maria Cristina di Savoia.
Giuseppe De Marco ha espresso il suo pensiero sul concetto di solidarietà. È un giovane di grande profondità di animo.
Rosy Falvo ha dato una sua originale interpretazione della poesia Ama la Vita di Madre Teresa Di Calcutta. Luisa Vaccaro, Assessore allo Spettacolo, è intervenuta, in una chiacchierata con Tommaso Cozzitorto, sul senso della luce e della speranza.

Fulvio Donato ha cantato due brani musicali permeati di emotiva intensità: Panis Angelicus e Ave Maria.
Daniela Magnone ha narrato la favola delle 4 candele accompagnata dai ragazzi della Speranza, suscitando forti emozioni: voce, mimo, i fiori degli alti valori del Natale portati da alcuni bambini.

Il Coro della Chiesa di Maria SS. delle Grazie ha interpretato il brano che ha dato il titolo allo spettacolo, la canzone di Santa Lucia e un canto natalizio in conclusione, creando il giusto e caldo clima che la serata richiedeva.

La Scuola di Danza “Ruskaja” della maestra Sefora Caimano ci ha regalato momenti di alta tensione emotiva attraverso tre balletti di complessa realizzazione.

Le ballerine e i ballerini si sono dimostrati interpreti validi e preparati.

E anch’io ho dato il mio modesto contributo alla piena riuscita della serata, leggendo un mio breve racconto/testimonianza sulla importanza di costruire ponti di solidarietà e di condivisione, di amore verso il prossimo.

Nel finale è intervenuto Paolo Mascaro, Sindaco della città di Lamezia Terme, il quale ha elogiato l’iniziativa considerandola di alto valore etico.
L’organizzazione e il coordinamento della serata sono stati opera dell’impegno profuso da Orietta Biondi, la quale ha creduto pienamente al progetto dedicandosi con dedizione e professionalità.

Si ringrazia Andrea Giovanni Cefalà per la realizzazione della elegante locandina.
Cosa è rimasto nel cuore dei presenti dopo una serata così bella?
La consapevolezza che solo una stella può indicarci la via della luce. È la stella della speranza. Non dobbiamo perdere altro tempo, rincorriamola, per farle posto nella nostra vita. “Spes contra spem”, la speranza contro ogni speranza, come diceva Paolo di Tarso.

Ma qual è il volto della nostra speranza? C’è una sola risposta: è la fede forte, autentica, che va coltivata con pazienza, con costanza.

È una speranza che non conosce ostacoli, che non si ferma mai perché è, come dice il Santo Padre, la più umile delle tre virtù teologali poiché rimane nascosta, e per un cristiano è come l’aria che respira.

Sia per tutti un anno di speranza!
Buon 2022!

Piera Messinese

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Piera Messinese
Sono nata il 13 Novembre del 1966 a Lamezia Terme, in Calabria, ove risiedo. Sono sposata ed ho una figlia. Se dovessi scegliere un attributo che possa caratterizzarmi, questo sarebbe “eclettica”. Sono “governata da uno spirito fortemente versatile” che mi dà energia, per cui mi sento letteralmente assetata di nuovi stimoli. Sono innamorata della scrittura da sempre e la mia formazione classica ha contribuito a mantenere vivo in me tale sentimento. Grazie alla passione per i classici latini e greci in primis ed in seguito agli studi universitari in Medicina e Chirurgia, ho potuto rendere creativa la mia elasticità mentale. Ma “illo tempore fu il Sommo” a rubarmi il cuore e così “Galeotta fu la Divina". Amo, quindi, leggere e scrivere e ritengo che ciò sia fondamentale per la crescita di ogni individuo. Flaubert diceva: _”Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi o, come fanno gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere.”… Sono Socia Fondatrice di “Accademia Edizioni ed Eventi”, Associazione culturale con sede a Roma che si occupa di cultura e di promuovere il talento. Scrivo su SCREPmagazine, rivista dell'Associazione, su cui curo varie rubriche.

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