La noia nuoce gravemente alla salute

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La noia
è una gran puttana, una troia.
Peste che si nutre
delle bucie che se dice.
Amplesso fra l’eterna pubertà
e la stoltezza.

Noia
che t’ingoia,
che te cocie assieme a na malsana zoia
che la mente dentro la testa te convoglia.

Essa… Perpetua nella sua trama
de fatte restà nella sua tana.
T’assilla co’ la fiacchezza
te lega dentro casa pe’ n’esile brezza
e… Te fa a mano a mano scordà, pure che è Na carezza.

Noia
carogna e infame troia.
Te fà scorda
il cibo che sapore c’ha
e pure il profumo da metter quand’esci.. Che prima mai te poteva sulla pelle manca…
La noia ci uccide lentamente
parte dal corpo
e dopo avette scorticata dentro.. Te ve a morì nella mente.

Chi te vo’ davvero bene solo te po’ salva’,
te po’ aiutà a ricordà
quante cose tu sai fa.
Qualcuno che… Te vo’ così bene che… che trova de certo qualcosa da fà.
Pe te tenette’ impegnata
a superà n’altra giornata
addo la mente tua s’é riposata
e la mera condanna è così rimandata.

Dobbiamo imparare
a doverci amare,
se la noia vogliamo evitare.
Per questo, quando non ci amiamo abbastanza,
ce vorrebbe un essere di sostanza
e… fà la differenza.
Solo la gente de sostanza
può esaltare l’altrui fragranza,
e glie po’ fa torna
la bellezza che sé perde se resta chiusa in una stanza.

La noia te appesantisce,
te stordisce e…
Te impigrisce,
finchè la tua mente non marcisce.

Qualcuno che te vo’ benne davvero ce sarà,
pe te salvà?

“Si!!
Umberti c’è n’angelo buono
che te tiene sempre pe’ mano,
e sta lì pe’ te ricorda che tu sei un dono.

La noia nuoce gravemente alla salute
non te lo scordà mai che viaggia sottocute.
Se te voi salvà, e non se discute
Basta il bene sincere fra rime e battute.

Umberta Di Stefano
15lug2021

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Umberta Di Stefano
Mi chiamo Umberta Di Stefano e sono nata e cresciuta a Ceccano (FR), dove vivo. Sposata, mamma di tre ragazzi (Andrea, Chiara e Valeria), grande lavoratrice fino a qualche anno fa. Oggi mi dedico alla mia famiglia, alla lettura, alla scrittura e collaboro con molte associazioni nazionali e locali. Scrivo dal 2013, dalla data della mia prima opera “L’Angelo che prestò le sue Ali ad una Fenice”, ma in cuor mio l’ho sempre fatto. Data la mia pessima “grammatica giovanile”, ciò che realmente la vita aveva in serbo per me, s’è quindi rivelato in tarda età. Sono in varie raccolte di poesie delle “Edizioni il Viandante”, Casa Editrice che mi ha tenuta a battesimo e ciò non si può dimenticare. Con loro ho pubblicato nel 2018 “Un Angelo senza Memorie”. Oggi sono una donna ancora più determinata ad imparare tutto ciò che mi manca per poter raccontare le tante verità, dal mio punto di vista, secondo la maturità che ho raggiunto in questi anni e che spesso il mondo fa finta di non vedere. Dio ci benedica tutti!

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