La gioia

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Seppur non sempre l’esistenza sia magnanima e qualche volta si accanisca con irrimediabile ferocia, proprio come fa un avvoltoio sopra delle povere carcasse inermi, che tu possa soffermarti su un particolare che mai cogliesti.

Nonostante si pronunci troppo spesso la parola “nonostante”, anche se i bilanci positivi tendono ad eclissarsi all’ombra di qualche lacrima di troppo, credo fermamente che, le occasioni di incontro con un’anelata gioia che forse non abbiamo riconosciuto per tempo, superino qualitativamente e di gran lunga tutta la mediocrità insita nel declino dei giorni sterili.

E la gioia, come se fosse uno spirito che si pregia per miracolo del dono dell’ubiquità, si manifesta sommessamente e in ogni dove: tra le braccia protettive di chi occupa il posto d’onore nel nostro universo emozionale, nel sorriso ingenuo di un bambino trepidante ed incuriosito, nelle manifestazioni d’amore di un genitore che per indole non ha tregua, nello sguardo grato dell’elemosinante disilluso.

La gioia è nelle mani tremolanti e spalancate dei nonni claudicanti, fra le righe degli spartìti consumati da un’esondante passione, persino sulle antiche lapidi adornate da fiori nuovi, nel volo improvviso della rondine al seguito di uno stormo concitato.

La gioia è nel bel mezzo di un dolore che straripava e che è stato superato , ove si intravedono tracce di sacro perdono, ovunque esista qualcuno disposto a sacrificare un pò di sè in funzione delle altrui priorità .

Distrattamente ignoriamo ampie distese accarezzate da una corposa coltre di gioia ed imperterriti continuiamo ad avanzare a fatica lungo un groviglio di percorsi immotivatamente impervi.

Lungi dalle corne della nostra spiritualità più profonda, quel velo sottilissimo di disincanto che offusca la nitida visione che l’anima ci prospetta.

Forse, la vera gioia risiede proprio a pochi passi dalle infime frivolezze del quotidiano arrancare.

Che tu possa essere benedetto dal dono di carpirne l’essenza.

Maria Cristina Adragna

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Maria Cristina Adragna
Siciliana, nasco a Palermo e risiedo ad Alcamo. Nel 2002 conseguo la Maturità Classica e nel 2007 mi laureo in Psicologia presso l'Università di Palermo. Lavoro per diverso tempo presso centri per minori a rischio in qualità di componente dell'equipe psicopedagogica e sperimento l'insegnamento presso istituti di formazione per operatori di comunità. Da sempre mi dedico alla scrittura, imprescindibile esigenza di tutta una vita. Nel 2018 pubblico la mia prima raccolta di liriche dal titolo "Aliti inversi" e nel 2019 offro un contributo all'interno del volume "Donna sacra di Sicilia", con una poesia dal titolo "La Baronessa di Carini" e un articolo, scritti interamente in lingua siciliana. Amo anche la recitazione. Mi piace definire la poesia come "summa imprescindibile ed inscindibile di vissuti significativi e di emozioni graffianti, scaturente da un processo di attenta ricerca e di introspezione". Sono Socia di Accademia Edizioni ed Eventi e Blogger di SCREPmagazine.

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