L’Ultima Lettera di Angelica
L’autunno aveva già tinto di rosso e oro i boschi intorno alla piccola città umbra Angelica sedeva alla finestra della sua stanza, guardando i raggi del sole che si infiltravano attraverso le foglie morenti. C’era una dolce malinconia nell’aria, un riflesso perfetto del suo cuore.
Sulla scrivania accanto a lei, un foglio di pergamena attendeva, vuoto ma carico di aspettative. Angelica immerse la penna nell’inchiostro e prese un respiro profondo. Cominciò a scrivere, lasciando che le parole sgorgassero dal suo cuore, quelle parole che aveva tanto esitato a mettere nero su bianco.
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Caro Lorenzo
I giorni di tua assenza si sono trasformati in lunghe notti di veglia, contemplate sotto un cielo stellato che sembra rispecchiare la mia anima inquieta. Ogni battito del mio cuore mormora il tuo nome, una melodia dolce e disperata che mi tiene sveglia nei momenti di solitudine.
Ricordi quando ci siamo incontrati per la prima volta? Era primavera, e il mondo sembrava sbocciare in sincronia con il nostro amore nascente. Ogni istante con te era un’avventura, ogni sorriso una promessa di eternità. Ma ora, mentre gli alberi perdono le loro foglie, sento che il tempo ci sta sottraendo qualcosa di prezioso.
Non so se questa lettera ti raggiungerà mai. Le mura che ci separano sono alte e rigide come il dovere e la distanza. Ma il mio cuore non poteva restare in silenzio. Dovevo dirti quanto mi manchi, quanto sogno il giorno in cui potrò di nuovo stringerti tra le mie braccia.
Ti prego di perdonare il mio ardire, ma le nostre vite, intrecciate come filigrana, hanno bisogno di questo addio scritto per concludere ciò che le nostre parole e speranze non possono più mantenere. Devi sapere che non c’è un solo giorno in cui io non pensi a te, al calore dei tuoi occhi, alla tenerezza dei tuoi baci.
Lorenzo, ovunque tu sia, porta con te il mio amore. Che ti sia guida e conforto nelle notti solitarie. Ed io, qui, sotto questo cielo d’autunno, continuerò a sognare il nostro incontro, anche se solo nei miei pensieri.
Addio, mio dolce amore.
Con tutto il mio cuore,
Angelica
Le mani di Angelica tremavano mentre sigillava la lettera con la ceralacca. Uscì di casa e si diresse verso il vecchio albero vicino al ruscello dove si erano incontrati per l’ultima volta. Posò la lettera ai piedi dell’albero, sperando che il vento portasse il suo messaggio fino a Lorenzo.
Mentre il sole tramontava, una lacrima scivolò sulla sua guancia. Angelica si voltò e si incamminò verso casa, con il crepuscolo che avvolgeva i suoi passi. Sapeva che, malgrado il dolore, aveva fatto qualcosa di importante: aveva dato parole al suo amore immortale, rendendolo eterno, anche solo per sé stessa.
E così, l’ultima lettera di Angelica rimase lì, un testamento silenzioso del suo amore incondizionato, un addio scritto che potrebbe non giungere mai a destinazione ma che aveva liberato la sua anima.
Angela Amendola