È di poche ore fa la notizia della prematura morte di Anna Maria Kanakis, un’attrice e scrittrice che ho intervistato.
L’ho ammirata nei film in cui ha recitato, ma l’ho apprezzata maggiormente come scrittrice. Nei suoi romanzi ha raccontato la bellezza del sentimento più nobile che l’uomo possa vivere, tra gioie e dolori. È proprio nel suo terzo libro ha raccontato l’ultimo giorno di vita di Jacques Fersen, poeta francese omosessuale che, a Capri ,luogo incantevole dove la Kanakis si recava spesso, pose fine ai suoi giorni nel 1923. Nel maggio del 2020 ho avuto l’onore di intervistarla al telefono, onore perché ha accettato senza remore, di farsi intervistare da una blogger, non da una giornalista affermata, come per lei è sempre successo. Una splendida persona, molto simpatica che si meravigliò tanto, quando per ringraziarla della sua gentilezza e disponibilità le inviai un fascio di fiori nella sua casa di Roma. Ripropongo l’intervista che mi rilasciò.
In tempo di quarantena è cambiato tutto, anche il modo di condurre interviste.
Non ci si può incontrare per conversare davanti a un buon caffè, ma si può raggiungere l’altro “usando la tecnologia“.
E’ quello che ho fatto con l’attrice e scrittrice Anna Maria Kanakis.
La vita è fatta di combinazioni in cui sembra si è obbligati ad assecondare dinamiche sconosciute, e bisogna approfittare del momento, la filosofia del “carpe diem” insomma.
Ed eccomi qui a conversare con lei da un pc.
Da Miss Vulcano 1977 a Miss Italia in pochi mesi, che ricordo ha di quel periodo così inaspettato e importante?
Ricordo una bimba di quindici anni cresciuta precocemente con un solo genitore (la mamma).
Coinvolta in vacanza del tutto casualmente nell’avventura di Miss Italia. Fascia conquistata dopo le preselezioni.
Dopo l’elezione rientro a Catania per terminare il mio Liceo Classico. Il cinema di Roma, desidera la Miss bambina, ma nè la medesima e nemmeno la mamma sono d’accordo. Inizio a fare l’indossatrice: studio e passerelle in giro per il mondo.
C’è qualcosa che ci lega, lei è stata eletta Miss Italia in Calabria, è ritornata nella mia regione da turista o per lavoro?
Ricordo con tenerezza l’Aspromonte, terra dove sono stata eletta. Mi sono innamorata di Scilla, un paese che si affaccia sullo stretto. Ci torno molte volte.
Sono decine non solo i film ma anche le sue apparizioni in film, fiction e serie TV. Quando ha iniziato?
A diciannove anni sposo un musicista romano e mi trasferisco a Roma. L’incontro con Peppuccio Tornatore, mi trascina nel mondo del cinema.
Lei è riuscita a non farsi intrappolare in un solo cliché, ha recitato in ruoli non sempre simili tra di loro, quale ha trovato più affine al suo carattere?
4) Il mestiere mi conquista e appassiona. Calarmi nell’anima di più personaggi diventa una sfida stimolante. Ne cerco di diversissimi. Posso dire di aver vissuto molte vite: “Le vite degli altri“.
Com’è approdata alla scrittura?
Ho sempre amato scrivere. Da ragazzina al liceo, la mia Professoressa di Lettere faceva pubblicare una volta a settimana dal giornale della città un mio tema. Ne ero orgogliosa. Anni dopo, in piena attività d’attrice, durante una pausa tra un lavoro e l’altro, mi imbatto nella biografia di George Sand. Il suo “Ultimo amante” mi conquista. Comincio a riempire del fogli che diventano un manoscritto.
Lei è riuscita a rinnovarsi, l’essere una donna bellissima, con un trascorso partita dalla bellezza, le ha procurato problemi in campo letterario?
Avere un nome noto nel mondo dello spettacolo, mi ha aiutato ad accedere per promuovere il mio “Bimbo di carta” in tanti spazi televisivi. Il rischio di qualche stroncatura era possibile, ma non è successo. Anzi. Il volume è accolto dalla critica in modo lusinghiero. Decido di cambiare mestiere. Ambiente. Vita.
Che cosa ama leggere? Quali sono gli autori che preferisce?
Ho letto tutto o quasi…! I classici. Testi in “volgare” per allenare lingua e orecchio. L’amato ‘900 colmo di frasi brevi e assolute…
Nei suoi romanzi racconta l’amore, passionale, struggente e drammatico. Anna come vive le storie d’amore?
Nei miei romanzi racconto l’amore assoluto. Anch’io sono assoluta. Monogama. E fedele.
Com’era da bambina, leggeva le favole e si vedeva principessa in attesa di un principe o si immaginava una piccola guerriera?
Da bimba avevo il migliore amico e giocavo alla guerra. La mancanza della figura paterna mi rendeva pugnace. Oggi mi definisco una “Uoma” come George Sand.
Le manca qualcosa per definirsi realizzata in tutto ?
La dimensione della scrittura mi appaga. Confesso che amando la sfida non escludo mi possa invaghire di altro ancora, ma non smetterò mai la scrittura..
Come usa il suo tempo in quarantena, cosa sta preparando
In quarantena sto finendo il mio terzo romanzo. Uscirà in settembre.
Pensa che alla fine dell’emergenza pandemia tutto tornerà come prima per voi artisti o avrete ripercussioni?
Soffro molto per i tanti colleghi attori che hanno visto sfumare i loro lavori e progetti. Una catastrofe per il settore, i cui diritti e problematiche sono percepiti meno di altri.
Forse perchè è poco conosciuta la fatica delle maestranze, mentre è visibile l’aspetto ludico… più superficiale.
Grazie Anna Maria della disponibilità e cortesia dimostrata nei confronti del nostro magazine.
Mi auguro di incontrarla al più presto e conversare con lei davanti al mare della mia regione, magari proprio a Scilla e, come ovvio, davanti a un buon caffè…
Grazie da parte mia e di ScrepMagazine
Angela Amendola