Il trionfo di Anton Giulio Grande

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Trionfo per l’opening della mostra “I sette vizi capitali e contrappassi” dell’artista Amedeo Brogli nella barocca e prestigiosa Coffee House di Palazzo Colonna a Roma.
 
La mostra per ammirare i dipinti di Amedeo Brogli già “aiuto” di Renato Guttuso, abbinati alle creazioni di sette tra i più grandi stilisti italiani di alta moda.
 
Spiccano tra gli altri gli abiti di Renato Balestra, Raffaella Curiel, Regina Schrecker e Anton Giulio Grande che ha esposto un long dress di pizzo ricamato a mano bordeaux abbinata ad una cappa/mantella di ottomano arricchita da ricami glitterati in nuances, il tutto bordato da un’interminabile rouches in duchesse di pura seta bordeaux cardinalizia, con tanto di strascico che evoca atmosfere di grande teatralità, che rappresenta il vizio dell’Ira.
 
Madrina dell’evento, organizzato dalla bravissima giornalista Elena Parmegiani, la principessa Jeanne Colonna accompagnata dal marito il principe Prospero Colonna, per primi ad arrivare insieme alle signore Sandra Carraro e Paola Mainetti .
 
Tra gli ospiti il principe Guglielmo Giovannelli e l’attore Edoardo Velo, venuto apposta per ammirare la creazione dell’amico Anton Giulio Grande.
 
La mostra sarà visitabile fino al 6 novembre.
 
Clicca sul link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:
 

 

 

 

 

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Maria Luana Ferraro
Sono Maria Luana Ferraro, consulente aziendale e mi occupo anche di finanza personale. I calcoli sono il mio lavoro, le parole la mia passione. Fin da bambina, anziché bambole e pentoline, chiedevo libri, quaderni e penne. A sei anni ho ricevuto la mia prima macchina da scrivere. Appassionata di letteratura italiana e straniera, il mio più grande sogno è sempre stato diventare giornalista. Sogno che, piano, si sta realizzando. Socia fondatrice della “Associazione Accademia & Eventi”, da agosto 2018 collaboro con “SCREPMagazine” curando varie rubriche ed organizzando eventi. Fare questo mi permette di dare risalto a curiosità e particolarità che spesso sfuggono. Naturalmente, in piena coerenza con ciò che è il mio modo di interpretare la vita…eccolo: “Quando la mente è libera di spaziare, i confini fisici divengono limiti sottili, impercepibili. Siamo carcerieri e carcerati di noi stessi. Noi abbiamo le chiavi delle nostre manette. La chiave è la conoscenza: più conosci, più la mente è libera da preconcetti e ottusità. Più la mente è aperta, più si ha forza e coraggio così come sicurezza. Forza, coraggio e sicurezza ti spingono a tentare l’impossibile affinché divenga possibile.”

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