Tutta la nostra esistenza è costellata da una miriade di eventi gioiosi che è bello ricordare, ma anche da ricordi che vengono tenuti segreti.
Ognuno li porta dentro e raramente li svela agli altri, anche perchè ne può derivare un’esplicita condanna e disapprovazione.
Oltre alla società che può ergersi a giudice dei nostri comportamenti, quello che più fa male è che sarà la nostra coscienza a perseguitarci per quello che nascondiamo.
Infatti c’è chi dice che tenere nascosto un segreto non sia una buona cosa.
Eh sì, non possiamo negarlo, ognuno di noi ha il proprio oceano privato dove in profondità nascondiamo i nostri più intimi segreti, protetti da lucchetti.
Ma di tanto in tanto, torniamo a guardare in quegli angoli segreti, per ricordare qualcosa come un dettaglio, un’immagine, un piacere nascosto.
Tutte le cose represse e segrete tornano a galla. Non si limitano a restare chiuse nel cassetto, come addormentate, ma restano più vive che mai e trovano sempre una via per riaffiorare. I contenuti nascosti hanno le stesse proprietà della materia che non si distrugge, ma si trasforma e diventa eterna.
“Chi rivela i segreti altrui è un traditore, ma a volte colui che a voce alta rivela il proprio segreto è uno sciocco.”
Voltaire
Spesso, mantenere un segreto, provoca in modo inevitabile, un atteggiamento ingannevole verso gli altri.
Lo fa anche chi non ama più, chi non prova più affetto verso le persona con cui vive, ma sceglie di stare zitto e di andare avanti per paura, per indecisione, per abitudine.
Sono realtà che in un modo o nell’altro tutti conosciamo.
Ma ci sono cose che non si possono rivelare ad alta voce o a persone sbagliate.
Ci sono dei segreti che devono rimanere chiusi per sempre nei diari personali. Un errore con conseguenze, un inganno o un trauma non affrontato, ci portano a custodire una serie di confidenze che proteggiamo saldamente per anni.
Ma sappiamo che, rivelare queste cose, fa affrontare un’altra fonte di stress, perché non sappiamo come potrebbero reagire gli altri.
No, non sappiamo cosa succederebbe se spezzassimo quel fragile e finto equilibrio che ci sostiene.
Anche se siamo consapevoli del fatto che, se qualcosa fa male, è pesante, va lasciata andare.
Quello che abbiamo scelto di nascondere sotto il tappeto della nostra mente può davvero guarirci. Ma c’è chi sceglie di non farlo mai.
E proprio di segreti protratti nel tempo si parla in una serie tivvú che è andata in onda su Netflix.
Segreti nel tempo è una miniserie, realizzata in Germania, sui conflitti tra quattro generazioni di donne e molti segreti protratti nel tempo.
Tra le protagoniste c’è Eva, costretta a correre dietro a sua madre Alma, che vuole fuggire e che sta perdendo la memoria.
La donna vuole scappare con valigie, pelliccia e ukulele.
Le quattro generazioni di donne si raccontano e ripercorrono la loro storia nel periodo di Natale.
Il fatto che soprattutto in questo momento, quando la famiglia si riunisce, le vecchie ferite non ancora rimarginate vengano di nuovo alla luce, non è un argomento nuovo per una serie tv o un film.
I conflitti tra generazioni e tra fratelli sono a volte comuni.
Le sorelle Vivi e Lara, tornano a casa per le vacanze, nelle idilliache dune della Germania settentrionale nella casa di famiglia. La nonna Eva è gravemente malata e, come verrà appreso in seguito, vuole rivelare loro un segreto.
Poi arriva Sonja, la madre delle giovani donne.
Vuole fare ammenda per non aver mai curato le sue figlie, lasciandole da sole con la nonna Eva.
Sonja è sempre tornata a Natale, a trovare le sue bimbe, a distribuire regali un po’ come fosse Babbo Natale.
La vicenda tra le figlie e la madre è straziante, e l’unica che sembra davvero forte è la nonna Eva. Sonja è stata in prigione per terrorismo, ha vissuto in una comune, beve e ha un passato da tossica. Vive a Ibiza con una compagna, non accettata dalla madre.
Quando le due sorelle così opposte, devono scegliere un compagno, il consumo di pastiglie, la mancanza di coraggio, si avvicinano e sono loro a scoprire un segreto della nonna Eva. Un cadavere, quello del nonno, ucciso perché aveva denunciato la figlia Sonja, come sovversiva.
“Le donne di questa famiglia sono come le onde del mare. Si respingono e si incontrano”
L’obiettivo delle donne è quello di riconciliarsi prima che sia troppo tardi.
Una storia di donne molto diverse tra loro, che affrontano le sfide della vita e dell’amore a modo loro e si trovano a dover fare scelte che riguardano la loro libertà.
In qualche modo però si influenzano l’un l’altra e ci si chiede: si può essere davvero liberi da ciò che succede prima di noi?
Angela Amendola
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