Oltre il velo dei sensi
Dentro ognuno di noi alberga un desiderio, quello di cercare la Verità al di là di ciò che appare. A volte ne siamo più consapevoli, altre volte sembra che questa idea non ci sfiori affatto.
Se volessimo usare le parole di Shopenauer potremmo così recitare: “E’ Maya, il velo ingannatore, che avvolge il volto dei mortali e fa loro vedere un mondo del quale non può dirsi né che esista, né che non esista; perché ella rassomiglia al sogno, rassomiglia al riflesso del sole sulla sabbia, che il pellegrino da lontano scambia per acqua; o anche rassomiglia alla corda gettata a terra, che egli prende per un serpente.“.
Questo velo impedisce a noi esseri umani l’autentica percezione della realtà e la conseguente liberazione definitiva. Nel mondo materiale regna la dualità ovvero la divisione fra bene e male, bianco e nero, luci e ombre, sacro e profano.
Ma questa dualità sarebbe solo un’illusione.
Dietro il velo della manifestazione fenomenica si nasconde l’Essenza unica ed eterna di cui tutti siamo partecipi.
Un concetto che ricorda il mito della caverna di Platone, in cui l’uomo veniva considerato cieco poiché fin dalla nascita i suoi occhi erano coperti da un velo. Solo liberandosi da esso, l’anima potrà risvegliarsi e a sua volta cercare di liberare i fratelli ancora prigionieri.
Ma qual è lo scopo del venire al mondo? Quello di realizzare il Sé, la propria “entelechia”, il germe di vita che ciascuno di noi rappresenta. Dobbiamo fare del nostro meglio, lasciare qualche traccia di noi in questo mondo, che dimostri che siamo stati qui e che dal seme è nata una buona pianta.
Bisogna inseguire il nostro scopo di vita.
E uno degli scopi che condividiamo in questo viaggio, cari amici, è l’arte e la creazione di bellezza.
Un altro modo per ricongiungerci alla fonte divina da cui un giorno ci siamo staccati è il silenzio.
Mettendo a tacere i pensieri incessanti possiamo ricontattare l’essenza di noi stessi, la scintilla divina che ci consente di intravedere la sostanza delle cose, a dispetto delle percezioni sensoriali comuni e del movimento nel cui vortice mutano le forme.
Nella mia poesia “Raggio in movimento” si può scorgere forse proprio quella brama di Verità, eterna e assoluta, mentre siamo qui, pellegrini sulla Terra in una dimensione onirica, fugace e relativa.
RAGGIO IN MOVIMENTO
Non so perché
sono caduta
in questo angolo di vita
nuda e fragile
attratta dai balocchi del mondo
prigioniera di falsi sensi
attrice di una parte
che non è la mia.
Non so perché
non vedo
distratta e cieca
la luce racchiusa
nel fondo di quei cieli immensi
che stanno lì
muti e fissi
ad osservare la mia corsa vana.
Non so perché
mi sono fatta
raggio in movimento
su una ruota
che gira in eterno
alla ricerca di un punto di arrivo
di una meta
che invano cerco all’esterno.
Forse un giorno saprò…
forse un giorno
riuscirò a fermarmi
a volgere il mio sguardo all’interno
e così…
scoprirò di aver trovato infine
la fonte inesauribile
il perno centrale
da cui un giorno mi sono staccata
per camminare sulle mie gambe
presto incerte e stanche.
Allora finalmente potrò riposare
insieme ai miei pensieri
e godere nel silenzio
la dolce Pace del cuore.
Da “Il mondo nell’anima”
Simona Riccardi@copyright2020
Splendida riflessione di coinvolgente profondità e limpida eleganza lessicale.
Grazie Cesare per gli apprezzamenti ?
Splendida poesia che esprime il perenne anelito, la ricerca dell’Assoluto dell’uomo per vie tortuose durante il viaggio sulla terra, quando invece e’ proprio dentro di se’ . Basta immergersi nella quiete, per poter ascoltare la voce interiore e raggiungere la tanto agognata serenità , la pace……sono felice ed onorata di aver conosciuto una persona di rara sensibilità ed intelligenza come te…. bacioni ??????