Esperienza cercasi – ” a tu per tu con…”

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Vincenzo Musacchio, giurista e professore di diritto penale

Esperienza cercasi

Fiore – Partiamo da una delle sue critiche sollevate sin dall’inizio della pandemia: stiamo derogando alla Costituzione, cedendo libertà fondamentali?       

Musacchio – Io credo di sì.

In una situazione di eccezionalità è lecito rinunciare a qualche libertà, ma il nostro modello non potrà mai essere quello di un uomo solo al comando che decide in solitudine: siamo una democrazia parlamentare le cui scelte andrebbero fatte in Parlamento e in conformità a un progetto serio, visibile e conoscibile, ispirato a principi di massima trasparenza, proporzionalità e ragionevolezza tra obiettivo perseguito e strumenti utilizzati.

Non mi sembra che questo sia stato fatto.

Fiore – Secondo lei questo governo è inadeguato?      

Musacchio – Direi che il primo vulnus sia il dilettantismo.

Composto di una parte di soggetti strutturalmente impreparati perché tranne qualche eccezione i suoi membri non sono selezionati in base al merito e alla competenza ma in base al servilismo di partito o di movimento.

Una pratica da sempre dannosa ma pericolosissima in periodo di crisi estrema come questa che stiamo attraversando.

Oggi siamo di fronte ad una miscela esplosiva pronta a portarci verso lo sfacelo e per il livello culturale ormai ai minimi termini degli ultimi governi e per  il livello culturale non troppo eccelso della popolazione.

Fiore – Mi sta dicendo che questo governo è pericoloso?        

Musacchio – Si può esserlo e per alcuni aspetti lo è già stato.

In un anno siamo stati governati da due alleanze opposte tra loro con lo stesso Presidente del Consiglio e con uomini che in molti casi erano totalmente privi della conoscenza delle più elementari regole di come si governa un grande Paese e sostanzialmente inesperti di come funziona la complessa macchina dello Stato.

Fiore – Chi critica dovrebbe anche proporre delle soluzioni. Non crede?       

Musacchio – La mia soluzione richiederebbe una netta inversione di rotta come quando la nave deve evitare un pericolo imminente per il mare in burrasca. Occorrerebbe ovviamente un comandante in grado di farlo e un equipaggio idoneo allo scopo.

Fiore – Quali gli errori più grossolani commessi da questo governo?  

Musacchio – Guardi, a me non piace fare il critica-tutto: l’errore più grave  è stato di non aver coinvolto compiutamente il Parlamento nelle scelte che riguardavano l’emergenza in atto.

Di quelli di natura medica e sanitaria sorvolo altrimenti sarei tacciato di essere un tuttologo.

Fiore – Mi fa un esempio concreto?   

Musacchio – Il Dpcm del 4 novembre sposta decisioni che spettano al Parlamento a un singolo ministro, il ministro della sanità, e ai presidenti delle regioni segnando, a   mio giudizio, il periodo più buio del diritto costituzionale repubblicano.

Questo accade senza una legge o un atto avente forza di legge che attribuisca quel potere e, soprattutto, il modo in cui deve essere esercitato.

Siamo al delirio di onnipotenza.

Un potere così ampio, in grado di incidere sulle libertà fondamentali della persona umana, non può essere regolato da un Dpcm.

E’ come se dall’oggi al domani con un atto amministrativo si desse al prefetto o al questore il potere di irrogare una pena detentiva.

Fiore – Cosa pensa della commistione tra politica e sanità?       

Musacchio – Lo dico da decenni: siamo stanchi delle continue passerelle mediatiche dei politici sul tema della sanità.

Siamo fermamente schierati in difesa del diritto alla salute dei cittadini e della protezione di tutti gli operatori sanitari.

La nostra unica ricetta parte da un punto fermo: togliere la sanità dalla morsa letale della politica regionale clientelare con i suoi vassalli, valvassori e valvassini e riportarla nell’ambito esclusivo dello Stato con manager nominati da elenchi nazionali, con primari i cui concorsi devono tornare nazionali e  con appalti  gestiti   direttamente dall’Autorità  Anticorruzione  Nazionale.  

Si eliminerebbero   in   un   colpo   solo   clientele,   malaffare,   corruzione   politica   e amministrativa.

Avremmo i migliori per competenza e non per appartenenza politica, come successo con i commissari inviati in Calabria. 

Fiore – Cosa accadrà in Italia nel post crisi?  

Musacchio – Non ho la palla di vetro ma credo che si rischi una decrescita senza precedenti con tassi di disoccupazione altissimi e consumi ridotti al minimo.

Se non s’inverte la rotta e non si va verso un vero governo di salvezza nazionale, la catastrofe sarà inevitabile.

Ovviamente, questo scenario potrebbe ancora essere evitato qualora l’Italia fosse meno divisa e avesse più persone giuste al posto giusto.

Vincenzo Musacchio, giurista e professore di diritto penale

… a cura di Vincenzo Fiore

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Vincenzo Fiore
Sono Vincenzo Fiore, nato a Mariotto, borgo in provincia di Bari, il 10 dicembre 1948. Vivo tra Roma, dove risiedo, e Mariotto. Sposato con un figlio. Ho conseguito la maturità classica presso il liceo classico di Molfetta, mi sono laureato in Lettere Moderne presso l’Università di Bari con una tesi sullo scrittore peruviano, Carlos Castaneda. Dal 1982 sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti, elenco Pubblicisti. Amo la Politica che mi ha visto fortemente e attivamente impegnato anche con incarichi nazionali, amo organizzare eventi, presentazioni di libri, estemporanee di pittura. Mi appassiona l’agricoltura e il mondo contadino. Amo stare tra la gente e con la gente, mi piace interpretare la realtà nelle sue profondità più nascoste. Amo definirmi uno degli ultimi romantici, che guarda “oltre” per cercare l’infinito e ricamare la speranza sulla tela del vivere, in quell’intreccio di passioni, profumi, gioie, dolori e ricordi che formano il tempo della vita. Nel novembre 2017 ho dato alle stampe la mia prima raccolta di pensieri, “inchiostro d’anima”; ho scritto alcune prefazioni e note critiche per libri di poesie. Sono socio di Accademia e scrivo per SCREPMagazine.

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