E finalmente facciamoci il bagno…

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…UN BEL BAGNO CON IDROMASSAGGIO…

Quante volte, specialmente durante questi mesi di isolamento, abbiamo desiderato un bel tuffo nelle calde acque del nostro mare e ci siamo potuti consolare solo riempendo la vasca da bagno di acqua calda e schiumosa nel tentativo di lasciar cadere le “virali preoccupazioni” sul pavimento, insieme ai vestiti, immergerci in totale relax per infiniti minuti?

Le prime tracce relative alla comparsa della vasca da bagno risalgono al 1700 a.C., nel Palazzo di Cnosso, nell’Isola di Creta.

Nel III secolo a.C., in Grecia, diventa simbolo di raffinatezza e relax con all’utilizzo di profumi e olii che resero il bagno non più solo uno strumento di pulizia, ma anche di benessere e rilassamento.

Il suo uso giunse fino a Roma, visto come un momento collettivo di relax e socializzazione.

Infatti, le grandi vasche per immersione fungevano da una sorta di rituale sociale.

Fu in seguito alla decadenza dell’Impero Romano che si perse l’usanza generalizzata del bagno pubblico.

Nella seconda metà del 1800, le prime installazioni di acqua corrente permisero una prima diffusione delle vasche da bagno anche nelle case.

Erano fabbricate prima in zinco o ghisa smaltata e poi quelle in ceramica.

La vasca da bagno è stato oggetto di studio da parte di molti designer.

Oggi sul mercato se ne trovano di tutte le misure e forme e anche colorate.

Ma non solo: grande svolta è stata data dall’invenzione dell’idromassaggio.

Inventore della vasca idromassaggio è Jacuzzi, di origine italiana.

La sua fu una scoperta casuale.

Infatti la famiglia Jacuzzi, in California dal 1917, si occupava della progettazione di pompe, eliche ed aereoplani. Quando nel 1956 uno dei figli del signor Jacuzzi iniziò a soffrire di artrosi reumatoide, il padre gli progettò un’apparecchiatura terapeutica.

Nacque così la J-300, una pompa sommersa che immetteva aria all’interno della vasca da bagno, effettuando un benefico e rilassante massaggio sul corpo immerso.

Si trattava di una vasca da bagno unita al meccanismo di una pompa in modo da produrre bollicine massaggianti che potevano dare sollievo.

Solo nel 1968 Roy Jacuzzi ne intuì le potenzialità e iniziò la produzione in serie apportando le dovute modifiche.

Il segreto del successo della vasca idromassaggio è che permette di creare, grazie a degli speciali bocchettoni posti sulle pareti laterali, delle bolle d’acqua in grado di massaggiare coloro che si trovano dentro la vasca stessa.

Oggi sul mercato sono presenti diversi modelli che, grazie alle diverse dimensioni e ai materiali usati, sono strutturati per rispondere alle esigenze di ogni famiglia.

Dal principio dell’idromassaggio applicato alle vasche, sono state create anche le docce idromassaggio ma esistono, inoltre, vasche idromassaggio con doccia integrata, illuminate da luci a led e arricchite da una radio resistente all’acqua.

Un po’ di storia.

Vitruvio, in “De Architectura”, ci narra che il Tiranno di Siracusa Gerone II (308 a.C.) affidò ad un artigiano il compito di realizzare una corona d’oro. Gerone (o Ierone), temendo non fosse d’oro vero, chiese ad Archimede di scoprire la verità. Archimede si scervellò finché un giorno, immergendosi in una vasca, si accorse che il suo corpo provocava la fuoriuscita di acqua dalla vasca stessa. Celebre l’esclamazione “Eureka!” e pare nasca il suo famoso Principio: «Un corpo immerso in un fluido riceve una spinta (detta forza di galleggiamento) verticale (dal basso verso l’alto) di intensità pari al peso di una massa di fluido di forma e volume uguale a quella della parte immersa del corpo».

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Maria Luana Ferraro
Sono Maria Luana Ferraro, consulente aziendale e mi occupo anche di finanza personale. I calcoli sono il mio lavoro, le parole la mia passione. Fin da bambina, anziché bambole e pentoline, chiedevo libri, quaderni e penne. A sei anni ho ricevuto la mia prima macchina da scrivere. Appassionata di letteratura italiana e straniera, il mio più grande sogno è sempre stato diventare giornalista. Sogno che, piano, si sta realizzando. Socia fondatrice della “Associazione Accademia & Eventi”, da agosto 2018 collaboro con “SCREPMagazine” curando varie rubriche ed organizzando eventi. Fare questo mi permette di dare risalto a curiosità e particolarità che spesso sfuggono. Naturalmente, in piena coerenza con ciò che è il mio modo di interpretare la vita…eccolo: “Quando la mente è libera di spaziare, i confini fisici divengono limiti sottili, impercepibili. Siamo carcerieri e carcerati di noi stessi. Noi abbiamo le chiavi delle nostre manette. La chiave è la conoscenza: più conosci, più la mente è libera da preconcetti e ottusità. Più la mente è aperta, più si ha forza e coraggio così come sicurezza. Forza, coraggio e sicurezza ti spingono a tentare l’impossibile affinché divenga possibile.”

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