Dona Flor e i suoi due mariti

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Leggere al mare è un’esperienza unica e magica. Il suono delle onde che si infrangono sulla riva, il caldo sole che riscalda la pelle, la brezza marina che ti accarezza il viso, tutto contribuisce a creare un’atmosfera di pace e tranquillità perfetta per immergersi in una buona lettura.

Le letture come romanzi d’amore, thriller avvincenti, storie di viaggio o libri di avventure, sono perfette per godersi al meglio questo momento di relax. Sono storie che ti catturano dalla prima pagina, ti trasportano in mondi lontani e ti fanno dimenticare per un attimo la realtà.

Leggere al mare ti permette di svuotare la mente dai pensieri stressanti, di staccare la spina e di concederti un momento di puro piacere. Ti regala la possibilità di evadere dalla routine quotidiana e di rigenerarti in un ambiente naturale e rigenerante.

Quindi, non c’è niente di meglio che portare con te una buona lettura durante le tue giornate al mare. Un libro leggero, coinvolgente e avvincente che ti farà compagnia e renderà ancora più speciale ogni istante trascorso sulla spiaggia.
Il libro che consiglio di leggere è Dona Flor e i suoi due mariti.

Dona Flor e i suoi due mariti  è uno dei romanzi più conosciuti dello scrittore brasiliano Jorge Amado, che lo pubblicò nel 1966. Attraverso una storia fantastica, popolata di santi e stregoni, lutti e carnevali, riti magici e macumbe,  c’è Dona Flor, è una donna che sa quanto sia complicato venire a capo delle faccende amorose.

Una che sa cosa voglia dire innamorarsi e soffrire, andare avanti  nonostante tutto . E lo sa bene perché la sua è una storia tormentata, agitata e sventurata, ma anche una storia magica.

“perché si deve sempre aver bisogno di due amori, perché uno non basta a riempire il cuore?“.

Il primo amore di cui parla Dona Flor è il suo primo marito, un uomo irresistibile e affascinante, passionale e focoso, ma anche terribilmente infedele . Un farabutto, mascalzone e dal fare libertino, capace di sedurre tutti con la sua parlantina e la sua fantasia. Il suo nome è Vadinho e, nonostante tutti i suoi difetti, nonostante le sue allegre, Flor cade ai suoi piedi.

Si sprecano le ingiurie delle comari contro il giovane scapestrato, ma in fondo che importa: Flor lo ama e non può fare a meno di lui. E tanto basta per farli convolare a nozze senza nemmeno avere il periodo del fidanzamento.
Dopo la luna di miele l’uomo passa da essere santo a immondizia. Traditore. Giocatore. Sperpera tutti gli averi che ha e, appena ne ha l’occasione, intrattiene relazioni clandestine con altre donne .Tanto, alla fine, sa sempre come farsi perdonare.

Tutto questo potrebbe andare avanti all’infinito, se non fosse che, una domenica mattina di luglio, Vadinho cade a terra morto, mentre balla la samba. Una disgrazia, ma anche una liberazione per la donna. Flor vede il cadavere del marito defunto e scoppia in un pianto straziante. Piange tanto, Flor, e le sue sono lacrime di dolore, ma anche di vergogna, di umiliazione e di sofferenza per le sofferenze passate.

Passano i mesi, mesi di vedovanza, di nero e silenzio e ricordi. Mesi in cui Dona Flor si rintana davanti ai fornelli, nella sua Scuola Culinaria Sapore e Arte, e si consola . E poi ecco la luce: Dona Flor può tornare ad amare. All’inizio pensava che non sarebbe mai più successo, e invece, come spesso accade, torna il sereno: il cuore è di nuovo pronto per accogliere qualcuno. Non sarebbe saggio scegliere di nuovo una persona come Vadinho, e Flor tutto sommato è una donna saggia, per questo la scelta ricade sul dottor Teodoro.

Teodoro è un uomo tutto d’un pezzo, un farmacista onesto, raffinato, preciso ed elegante. Anello al dito, camicia bianca immacolata, catena d’oro da taschino e scarpe lucide alla perfezione. Con lui l’orizzonte è calmo e promette di esserlo per sempre. Flor cede al suo corteggiamento e acconsente a sposarlo.

È il pensiero dell’ex che continua a tormentarla di giorno ma, soprattutto, di notte. Specialmente da quando la donna ha scoperto che Teodoro non le dà esattamente quello che le dava Vadinho , non parliamo solo di preoccupazioni, ma anche di gioie e soddisfazioni. La prima notte di nozze, Flor sperimenta un’intimità diversa rispetto a quella a cui era abituata. Teodoro è delicato ma austero e pudico. Niente a che vedere con la veemenza e lo slancio del precedente consorte.

E così il passato torna a farle visita, e non più solo nei pensieri e nei sogni: esempio di ghosting moderno, Vadinho si ripresenta dinnanzi a Flor nelle vesti di fantasma con lei rimane, terzo sí, ma più che comodo in una relazione che effettivamente necessitava di una scossa.

Impossibile dunque decidere tra i due: da una parte il fidanzato perfetto e noioso, dall’altra quello impossibile.  Classico conflitto che, nella maggior parte dei casi, non può avere soluzione se non quella della scelta: rinunciare a uno, per avere l’altro. Eppure, per Flor  la soluzione finale non può risolversi così ,perché deve scegliere e arrendersi? Perché lottare con i propri demoni e non, invece, conviverci, andarci a braccetto e accoglierli nella propria vita? Dopotutto, “il piacere è cosa santa” e se il cuore è fatto per ospitare due amori,  chi siamo noi per dire di no?

Angela Amendola

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