DELL’ ACQUA E DEL PANE
Tutti i giorni ti sento,
mi aliti dentro,
e giammai io potrò
sovvertire il destino,
ma con la smania
costante d’averti vicino
impregno due fogli
col siero dell’alma.
Questa calma apparente
che infesta i miei sguardi
è solo il riflesso
di mille implosioni,
io serbo il ricordo
di certe illusioni
che seppero bene
narrare di noi.
È questo che vuoi?
Sfiorire nel pensiero?
Severo è il giudizio
del cuore irrisolto
che stette in ascolto
dell’acre ragione.
Ma sei un’emozione,
la disobbedienza,
la misera assenza
dell’acqua e del pane.
Speravo che tu
mi venissi a cercare,
sfidando l’incerto,
l’orgoglio…
ed il mare.
Maria Cristina Adragna
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