Da Allio ad Aglio

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Conoscete la leggenda dell’aglio?

La leggenda narra che molto tempo fa, all’epoca degli Dei, viveva ai piedi del monte Olimpo un giovane pastore di nome Allio.

Il pastore era un bel giovane di gradevole aspetto, molto simpatico e socievole; tutti gli Dei, ogni volta che scendevano fra gli umani, si fermavano a chiacchierare con lui perché Allio era un conversatore brillante, divertente, ma purtroppo anche molto pettegolo e pure un po’ maligno, e per rendersi interessante e accattivarsi la simpatia degli dei, non esitava a riportare discorsi e seminare zizzania.

Così se parlava con Venere le diceva:
Sai, ieri è venuta qua Pallade Atena e ha detto che l’altra sera indossavi un vestito molto pacchiano…“. 

A Pallade invece confidava:
Ma sai che cosa mi ha detto Venere? Che metti sempre l’elmo per nascondere i tuoi capelli, che sono bruttissimi…“. 

A Marte riferiva che Mercurio lo considerava un nevrastenico permaloso; a Cerere che Bacco contestava la qualità dei suoi frutti; a Diana che Giunone prendeva in giro la sua poca femminilità; a Giunone che Ebe ironizzava sulle sue forme abbondanti e a Ebe che Giunone era convinta che lei fosse un’alcolizzata…

Per questi pettegolezzi gli dei ogni volta litigavano ferocemente tra loro, ed è risaputo che quando loro si innervosivano ad andarci di mezzo erano sempre gli umani.

Infatti Vulcano collaudava direttamente su di loro i fulmini forgiati nella sua fucina, Apollo guidava come un pazzo incosciente il carro del Sole avvicinandolo troppo alla terra, Nettuno non faceva che provocare maremoti, Eolo soffiava bufere a più non posso, Cupido aveva una mira peggiore del solito e così via.

Gli umani, esasperati, un giorno decisero di riunirsi per parlare di Allio e dei problemi che creava.
È tutta colpa di quell’arrampicatore pettegolo di Allio se queste cose accadono! Ora basta: andiamo subito a denunciarlo a Giove!“.

Si riunì pertanto, un tribunale solenne, composto da dei e umani. E anche se i primi non risultarono totalmente innocenti, perché in fondo erano loro che incitavano il pastore a riportare le malignità veramente dette, fu Allio a subire il castigo peggiore.

Giove, con voce tonante e solenne,emise la terribile sentenza:
Allio tu che godevi a metterti in mostra, sarai costretto invece a vivere nascosto agli occhi di tutti. E chi vorrà avere a che fare con te, lo farà per sua precisa scelta: ma non potrà nasconderlo a nessuno…“.

Così Allio fu tramutato in aglio, bulbo che vive nascosto sottoterra. 

E chi lo incontra non può davvero nasconderlo a nessuno, causa l’odore cattivo che emana in seguito dalla bocca, proprio come dalla bocca di Allio uscivano parole pesanti e cattive.

La morale della leggenda è che bisogna sempre stare attenti, dosare e pesare le parole che si dicono, perché chi semina zizzania, prima o poi ne paga le conseguenze

PAROLE (petit once)

Pesa
le parole
che vuoi pronunciare
per non dover pagare
pena.

Antonella Ariosto

Clicca sul link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:

 

4 COMMENTS

  1. Un articolo interessante, su come saper tacere e parlare senza mai fare del male ad altri.

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