Che cos’è l’amore?
Sull’enciclopedia Treccani alla voce Amore troviamo scritto:
“Sentimento di viva affezione verso una persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia”.
Da sempre l’amore è protagonista di canzoni, poesie, letteratura, è l’argomento più usato ma, ancora oggi è avvolto di mistero.
Non esiste una definizione precisa di questo sentimento, anche se si può catalogare in varie tipologie. Parlo di amore tra due persone , di amore cristiano verso l’altro, di amore etico, amore verso se stessi, di amore paterno o ancora filiare. Noi possiamo parlarne come soggetto in varie categorie ma, la vera definizione di amore ci sfugge.
Una sola cosa è comune nell’amore tra coppie, l’attrazione che si ha verso l’altro. Si può parlare di polarità tra due persone. L’amore è una forma energetica che muove l’esteriore e nello stesso tempo muove l’interiore.
L’amore più importante, incontrollabile, che dirompe, che ci rende schiavi, folli, colmi di gioia o disperati, è quello che può nascere in una coppia.
Che l’amore sia un sentimento irrazionale, non c’è dubbio. I poeti con le loro rime hanno cercato di descrivere la portata e le connotazioni di questo sentimento. Ognuno a suo modo ne ha descritto effetti, a volte esaltanti, disperati, sublimi, pur con la limitatezza delle nostre parole. La tempesta amorosa che rende gli innamorati totalmente dipendenti l’uno dall’altra, fotografa quel momento della nostra esistenza che porta alla “idealizzazione” dell’amato.
La poesia dell’amore “cortese”, ci propose un modello di amore (ideale) che vissuto nella routine della vita quotidiana, deve per forza stemperarsi e mutare nella vita ordinaria quindi più materiale. Ma anche se il sentimento sembra mutare, di fatto, scendendo nella dimensione umana, reale, si arricchisce e arriva ad una piena maturità.
O, viceversa, se l’individuo non si adatta alla nuova situazione e non la metabolizza, rischia che il sentimento si spenga infrangendosi o vagheggiando tempi di un passato ormai finito. La ballata di De André la Canzone di Marinella è la trasposizione in versi della potenza del sentimento amoroso, che interrotto bruscamente dalla morte, non permette che si passi ad una quotidianità che spegne il fuoco dell’amore.
Mentre in Canzone dell’amore perduto De André parla dello spegnimento di quella passione di cui resta…
“L’amore che strappa i capelli
È perduto ormai
Non resta che qualche svogliata carezza
E un po’ di tenerezza
E quando ti troverai in mano
Quei fiori appassiti
Al sole d’un aprile
Ormai lontano, li rimpiangerai”.
In mezzo a questo esempio, si posiziona La cura di Franco Battiato dove il sentimento e la totale dedizione al proprio partner, gli permette di trovare in sé la forza di stargli sempre vicino, superando ogni difficoltà. Invece, toni pessimistici esprime Lucio Dalla in Quale allegria, dove come se si seguisse un film, espone scene di vita quotidiana che abbattono ogni possibile considerazione positiva su quella vita giornaliera tra coniugi che non hanno raggiunto il mutamento descritto prima.
…. “a letto senza pace, senza più nulla da inventare…
A ben vedere, l’amore è soprattutto una dimensione mentale che si nutre della ricchezza delle nostre emozioni, filtrate dal nostro intelletto, condizione che non può prescindere dall’intensità con cui si vivono le emozioni e dalla maturità che si dovrebbe acquisire nel corso degli anni.
Angela Amendola
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Das ist liebe?
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