Tu mi stavi guardando
dritto negli occhi
ed io bruciavo
come legna secca.
Poi mi hai detto qualcosa
che perso com’ero non ho capito.
Un sorriso sbadato
un gesto svogliato
e lentamente hai raccolto la fune
a cui ero legato.
Non ti è servito molto
non c’è voluto molto
per spiegarmi il destino.
Labbra carnose
mani infuocate
denti ribelli.
Ho sentito il mio cuore cedere
sgretolarsi come un castello di sabbia
e poi il vento soffiarlo lontano.
Mi sono aggrappato alle tue parole
perchè non avevo più niente in cui credere.
Eri tu il mio verbo essere
oramai…
Maurizio Gimigliano © Copyright 2019