Banana Yoshimoto: tra onirismo e semplicità una scrittrice di successo

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Banana, Mahoko Yoshimoto è una delle protagoniste più importanti della letteratura moderna giapponese.

Il suo linguaggio rielabora in parte  quello dei manga giapponesi  anche per questo ha incantato i lettori di tutto il mondo.  Sa trasportarli  in un altro universo, un universo   che fonde il moderno realismo e le tradizioni giapponesi.

Biografia

La scrittrice nasce a Tokyo il 24 luglio 1964. È figlia di un intellettuale giapponese , Takaaki Yoshimoto, di ideali di sinistra,  mentre la zia Haruno Yoiko, è una famosa disegnatrice di anime giapponesi. Sarà lei a spingere Banana verso l’arte.

L’infanzia non è facile, si sente lontana dalla convenzione e si chiude nella sua solitudine. Si dedica alla lettura di manga e di Stephen King rimanendone affascinata.

La vera  svolta è la scoperta di Dario Argento dal quale trarrà anche ispirazione per il suo libro “A proposito di lei” uscito nel 2013:

Da bambina mi sono sempre sentita diversa. Pensavo di essere pazza. Ero terribilmente sola.

Quando verso i quattordici anni ho visto Suspiria di Dario Argento, tutto il mondo che avevo nella mia mente e che mi separava dal mondo degli altri, era lì, in quei colori e quelle immagini, già completo e perfettamente formato. Capii che non ero pazza, e non ero più sola.”

Nel 1984 si iscrive all’università e si laurea con una specializzazione in letteratura; in questi anni inizia ad utilizzare lo pseudonimo “Banana” che lei stessa giudica “carino” e “volutamente androgino”. Alcuni ritengono che la scelta del nome faccia riferimento alla sua passione per i fiori rossi del banano, pianta di cui possiede un esemplare nella sua casa a Tokyo, ma che sia anche dettata dalla semplicità nel ricordarlo in quanto si pronuncia quasi allo stesso modo in tutte le lingue.

I libri più belli di Banana Yoshimoto

Con una scrittura semplice Banana Yoshimoto riesce  a mostrare un mondo complesso. Il suo stile sa fondere onirico e reale, con un umorismo sempre forte.

Il tempo è segnato sempre da un dolore, dalla solitudine, dall’assenza di calore umano.

Ogni storia si chiude però con un bell’ incontro che accende la speranza.

L’ambientazione è sempre il Giappone con una Tokyo caotica, confusa, fatta di dolori e solitudini. Da un lato la città dall’altra i piccoli villaggi rurali che rappresentano le origini, l’identità e il passato.

Forse è proprio la verità che sta nelle storie raccontate con semplicità ad aver decretato il suo successo.

Tra i suoi libri più celebri ricordiamo:

  • Kitchen è il primo romanzo dell’autrice, pubblicato nel 1988. La sua protagonista, Mikage Sakurai, rimasta orfana dei genitori, si ritrova sola al mondo nel momento in cui viene a mancare sua nonna.
  • Tsugumi

    Atmosfere intense, paesaggi interiori e linguaggio poetico e sognante. Tsugumi è il racconto di un’estate, l’ultima trascorsa insieme, di due ragazze diciannovenni molto diverse l’una dall’altra, Maria e Tsugum.

  • Sonno profondo

    L’opera raccoglie tre racconti apparsi sulla rivista letteraria Kaien: Sonno profondo, Viaggiatori nella notte e Un’esperienza. Ogni racconto è pervaso dal sovrannaturale e la notte è il filo che tiene insieme tutta la narrazione.

  • Amrita

    La narrazione ruota attorno ad un’insolita famiglia, quella di Sakumi, di cui fanno parte sua madre e il suo compagno molto più giovane, il fratellastro, la cugina e l’amica del cuore della madre. Su questa famiglia pesa il ricordo della tragedia di Mayu, la sorella minore di Sakumi morta a causa di un incidente stradale mentre guidava sotto l’effetto di alcol e droghe.

  • Il dolce domani

    La  storia d’amore tra Sayoko e Yōichi è stata distrutta da un terribile incidente in cui lei è rimasta gravemente ferita e lui è morto. Il dolce domani è stato scritto a seguito dell’incidente di Fukushima ed è un inno alla vita.

ed infine…

  • Un viaggio chiamato vita

Banana Yoshimoto raccoglie  frammenti di memoria e ci porta lontano nel tempo. Dal primo amore alla scoperta della maternità, dalle piramidi egiziane alla Tokyo degli anni settanta.

La speranza è comunque sempre nelle pagine dei suoi libri insieme alla consapevolezza della fragilità della Vita e dei suoi eventi improvvisi.

“Nelle città senza mare… chissà a chi si rivolge la gente per ritrovare il proprio equilibrio… forse alla Luna…”.

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