Trascino le mie gambe
forse, come un Angelo trascina un’ala spezzata.
Credo che anche per lui
tutto diventi complicato.
Come può volare?
Come può raggiungere un’anima in pena da consolare?
Voler dare, fare,
desiderare di più mentre …
qualcosa ti rallenta
Voglio or chieder all’angelo mio:
“ma tu, hai mai avuto un’ala spezzata, ferita?
Puoi dirmi se si guarisce,
o se accade anche a te come agli uomini?”…
Se fosse così,
ci saranno angeli che hanno rinunciato?
Ci saranno anche angeli che si arrangiano così?
Chissà quanti invece,
hanno creduto di guarire e … così poi è stato.
Per dirtela tutta Angelo mio…
A me oltre ad aver sfruttato le mie gambe,
le ali le hanno rotte entrambe.
Le mie gambe doloranti
non sanno più come reggere il loro cedere.
Credo che le vostre guariscano
le nostre invece, purtroppo subiscono la gravità.
Per voi la leggerezza è di casa
mentre a noi uomini è riservata la gravità.
Peso che non è altro che il carico che ci siamo addossati.
Ci siam caricati addosso anche il peso d’altri,
che spesso c’è stato dato per egoismo altrui.
Peso,
portato anche con le Ali…
Ahimè!
Trascino le mie gambe
come un angelo trascina la sua ala spezzata.
Angelo mio…
Donami un po’ della tua leggerezza.
Aiutami a scrollarmi il peso inutile sulle ali,
affinché possano far riposare le mie gambe dolenti.
Donami la leggerezza nell’anima…
Affinché io torni a sperare di potercela fare…
Anche quest’altra “Volta”.
Umberta Di Stefano
31ago21
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